• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 30 Maggio 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Esteri

L’amara parabola di Frederik de Klerk, il “Gorbaciov sudafricano”

Senza il presidente bianco il Sud Africa non sarebbe ciò che è oggi e, assai probabilmente, anche lo straordinario percorso di Nelson Mandela si sarebbe interrotto in qualche lurida cella

by Marco Valle
17 Novembre 2021
in Esteri
2
Frederik de Klerk con Nelson Mandela a Davos nel 1992

Bizzarro il destino di Frederik de Klerk, morto a Città del Capo stroncato a 85 anni da un tumore. In molti lo hanno paragonato a Gorbaciov, il maldestro regista del crollo sovietico, e come lui è stato apprezzato all’estero ma dimenticato (o peggio) in patria. Per la maggioranza nera de Klerk era ormai solo un residuo del passato mentre per gran parte degli afrikaner (i sudafricani d’origine olandese) l’ultimo presidente bianco rimaneva un pasticcione o, addirittura, un traditore. Punto. A rimpiangerlo sono in pochi, forse i non molti bianchi progressisti, per lo più anglofoni, e magari i circoli religiosi già vicini all’arcivescovo Desmond Tutu, uno dei protagonisti della transizione.

Resta il fatto, che al di là delle polemiche e dei rancori, senza di lui il Sud Africa non sarebbe ciò che è oggi e, assai probabilmente, anche lo straordinario percorso di Nelson Mandela si sarebbe interrotto in qualche lurida cella. Insomma, fu proprio questo fervente calvinista, nato nel 1936 a Johannesburg in una famiglia di notabili afrikaner e già promessa del National Party, il partito dell’apartheid più intransigente, ad evitare un bagno di sangue inter etnico e aprire un’inattesa e inedita fase politica nel segno del superamento e della riconciliazione.

Si trattò di un processo complesso iniziato nel 1986 quando de Klerk, allora giovane ministro della Pubblica Istruzione, e sino allora considerato capofila dei falchi del NP, iniziò a riflettere sull’insostenibilità dello stato d’emergenza e sulla necessità di un programma cautamente riformista. Tre anni dopo, dopo aver conquistato la leadership del partito, costrinse il presidente Pieter Williem Botha a dimettersi e il 20 settembre 1989 fu eletto al suo posto. Nel suo discorso d’insediamento il nuovo Capo dello Stato sorprese gli astanti tratteggiando «un nuovo Sud Africa senza dominatori e oppressi, dobbiamo passare dalle parole ai fatti per ridare al nostro Paese fierezza e dignità e uscire dal marasma dell’isolamento internazionale e del declino economico». L’inizio della svolta.

Approfittando dell’evaporarsi della guerra fredda, il 2 febbraio 1990 de Klerk annunciava al Parlamento la legalizzazione dei partiti neri (l’African National Congress e il partito comunista) e qualche giorno dopo diede ordine di scarcerare gli oppositori. Tra tutti Mandela, rinchiuso da 27 anni.

La ruota della storia iniziò a girare sempre più velocemente. Nel giugno 1991 l’apartheid fu ufficialmente abrogato e negli otto mesi successivi tutte le leggi discriminatorie vennero cancellate. Il 17 marzo 1992, il 69 per cento dell’elettorato bianco approvò il referendum sulle riforme voluto dal presidente. La via per un Sud Africa pienamente democratico e multirazziale era definitivamente aperta e nel 1993 de Klerk e Mandela ricevettero il Premio Nobel per la Pace. Infine, dopo laboriosi negoziati con l’ANC e la negoziazione di Desmon Tutu, venne promulgata una costituzione provvisoria e il 27 aprile 1994 si ebbero le prime elezioni multirazziali. Mandela, come previsto, divenne il primo presidente di colore.

Svoltata la pagina della segregazione e avviato un processo di riconciliazione, de Klerk cercò di salvaguardare gli interessi della minoranza bianca e accettò il posto di vice presidente. Una breve illusione. Nel 1996 il NP uscì dal governo d’unità nazionale, l’anno dopo de Klerk annunciò il suo ritiro dalla politica per poi, nel 2004, tentare un rientro su posizioni progressiste. Un errore. Abbandonato dall’elettorato, l’uomo, ormai isolato, si dedicò alla sua fondazione a cui affidò il suo il suo ultimo messaggio video diffuso dopo l’annuncio della morte. «Non posso dimenticare i danni e le ferite che l’apartheid ha causato ai cittadini di colore. Mi scuso con tutti». Il resto è silenzio.

@barbadilloit

Marco Valle

Marco Valle

Marco Valle su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: Frederik de Klerkgorbaciovsudafrica

Related Posts

Una delegazione di Fdi, Lega e IV incontra l’ambasciatore saudita: focus sullo Yemen

Una delegazione di Fdi, Lega e IV incontra l’ambasciatore saudita: focus sullo Yemen

26 Maggio 2023
Almerigo Grilz, il coraggio del giornalismo con “gli occhi della guerra”

Giornalismo di guerra. Nasce il premio alla memoria di Almerigo Grilz

17 Maggio 2023

Ay Sudamerica! Brasile, lo scandalo calcioscommesse sfiora i grandi club

Ay Sudamerica! Cile, si dissolve il consenso del presidente di sinistra Boric

La protezione del mare e la lotta alle microplastiche viste da Londra

La guerra in Ucraina tra fallimento geopolitico Ue e avventurismo russo-cinese

La risorsa dei ragazzi “plusdotati” per elevare il QI dell’Italia

Focus (di G.Marocco). La guerra russo-ucraina a 14 mesi dall’inizio

Il Brasile, i governi militari tra autonomia e egemonia americana

Comments 2

  1. Guidobono says:
    2 anni ago

    Tutto vero, ma De Klerk, che aveva certo poche alternative, non ‘protesse’ il futuro dei bianchi sudafricani… Ed il Sudafrica cominciò a percorrere una crisi (dalla quale non lo salvano i buoni sentimenti) e nella quale è condannato a sprofondare sempre più…

  2. enrico says:
    2 anni ago

    Credo che il suo fosse un percorso obbligato. Dopo il crollo del comunismo gli Stati Uniti cominciarono a destabilizzare regimi che un tempo avevano sostenuto o tollerato, perché costituivano una garanzia contro il comunismo. Penso al Paraguay o al Cile di Pinochet, in America Latina. Resta il fatto che il Sudafrica attraversa una fase di grave declino economico, nonostante le sue enormi ricchezze, e che la popolazione bianca, specialmente quella che vive in campagna, nelle fattorie, vive sempre più nel terrore di rapine e razzie.

Più letti

  • Siracusa. La trionfale “Medea” di Laura Marinoni incanta il Teatro Greco

    Siracusa. La trionfale “Medea” di Laura Marinoni incanta il Teatro Greco

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. Gli antichi Romani sotto la gogna della cancel culture

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La Forza della Poesia. Il male di vivere secondo Eugenio Montale

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Oswald Spengler il  nazional-conservatore che prefigurò la decadenza dell’Occidente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

La polemica. Scintille tra Fdi e La Destra. Musumeci: “E’ ancora possibile un dialogo?”

2Giugno. Perché ci vorrebbe un museo dell’identità nazionale

29 Maggio 2023
Aspide. Il romanzo erotico di Alessandro Barbero sulle performance del Vate

Aspide. Il romanzo erotico di Alessandro Barbero sulle performance del Vate

29 Maggio 2023
Segnalibro. L’Antimafia e gli usi e i soprusi dei “professionisti del bene”

Segnalibro. L’Antimafia e gli usi e i soprusi dei “professionisti del bene”

28 Maggio 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Torino, cartoline dal Salone. De Benoist irrompe nella fiera politicamente corretta
  • Guidobono su Potenza delle nazioni secondo Enrico Corradini
  • Ferna.. su Torino, cartoline dal Salone. De Benoist irrompe nella fiera politicamente corretta
  • Guidobono su L’idea nazionale in Alessandro Manzoni
  • Luca su Torino, cartoline dal Salone. De Benoist irrompe nella fiera politicamente corretta
  • Luca su Torino. Il duello (nel Salone) Tamaro contro Verga agita il mondo della letteratura
  • Valter Ameglio su Torino, cartoline dal Salone. De Benoist irrompe nella fiera politicamente corretta

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più