Il momento populista è finito. Alain de Benoist, in una recente intervista, ha postulato l’arrivo di una prossima fiammata neopopulista. Non avrà però la forma conosciuta finora in Europa, e nemmeno l declinazione italiana tra urla pentastellate e strappi leghisti.
L’analisi di Marramao
Un supporto per analizzare i futuri scenari arriva da un saggio di Giacomo Marramao, filosofo anticonformista, edito da Castelvecchi, “La sindrome populista”, un librino che raccoglie le relazioni dello studio al convegno su “Pratiche, linguaggio e teorie della delegittimazione politica nell’Europa contemporanea”.
L’accademico, infatti, riconosce come l’ibridizzazione della politica, favorita da classi dirigenti autoreferenziali e spesso squalificate o succubi rispetto al totalitarismo neodigitale, favoriscano una risposta alternativa: quella che si configura quando si salda l’evocazione di un popolo come fattore di identità e il richiamo a una partecipazione democratica che riscatti la sovranità limitata – per legge – nelle forme politiche rappresentative. Marramao scrive sull’ibridizzazione del populismo: “Senza confrontarsi con questa proposta teoricamente forte, venire a capo della sindrome populista resterà vana illusione”.
La nuova fiammata populista
Una nuova fiammata del “momento populista” è possibile? Questa formula conserva una sua forza, pur avendo dimostrato nel passato recente di non prevedere uno sbocco governista. La crisi che sarà generata dall’accelerazione verso la transizione ecologica e digitale genererà nuove esclusioni, dagli operai dell’automotive in procinto di uscire dalla produzione dei motori tradizionali a benzina e gasolio ai marginali e neoproletari costretti ad un inverno di freddo per gli aumenti esponenziali dei costi per i combustibili per riscaldare le case.
La possibile nuova crisi
Un nuovo disagio crescente nelle società occidentali presto mostrerà un nuovo volto, e – come avvenuto in Francia per immigrazione e Islam – potrebbe non dare una chance governista ai populisti ma spostare in chiave reazionaria le politiche degli establishment continentali.
*Sulla sindrome populista di Giacomo Marramao, euro 6, Castelvecchi
In questi anni non ho visto nessuna affermazione del populismo, tanto meno del sovranismo. la Lega in italia ha dato i voti, essenziali, per l’infame RdC dei 5 stalle!