Non sarà una passeggiata a destra, in Francia. Eric Zemmour attacca frontalmente Marine Le Pen e l’accusa di essere “di sinistra”. Il giornalista, da Biarritz durante una presentazione del suo ultimo libro, lancia strali contro la leader del Rassemblement National. Parole pesantissime, quelle di Zemmour, per la sensibilità dell’elettorato della destra francese. Che inaugurano, ufficialmente, una stagione di sanguinose lotte per la primazia nell’area dell’opposizione all’attuale presidente Emmanuel Macron.
Eric Zemmour ha datto della “femminista” a Marine Le Pen, accusata (nemmeno troppo tra le righe) di essere “amica” dell’Islam. L’ha paragonata a Marlène Schiappa, ministro francese che si è imposta nel dibattito pubblico transalpino per le posizioni radicali sui temi dell’integrazione, del femminismo e delle minoranze.
Zemmour ha esclamato.
“E’ una donna di sinistra, non in sintonia con il suo elettorato. Marine Le Pen parla come Marlène Schiappa, parla come la sinistra, come le femministe. Io sono stato il primo a dirlo: lei è una donna di sinistra, tutti i suoi riflessi sono di sinistra, non è in sintonia con il suo elettorato, dice che l’islam è diverso dall’islamismo, dice che la ‘grande sostituzione’ non esiste, e il 67% dei francesi pensa il contrario”.
Dunque ha concluso.
“La Le Pen parla come la sinistra, come Montebourg, Màlenchon, cerca di aggrapparsi alla mia presunta misoginia. Riflessione stupida, analisi stupida, attacco stupido, i suoi elettori non saranno sciocchi”.
Zemmour è un perdente nato con la faccia da cayote mal riuscito…
Zenmour, ambiguo ma abile, coglie la debolezza di chi cerca di smarcarsi dal padre, come fece in Italia Fini ed oggi fa la Meloni. Ma se abbandoni il padre e frequenti i suoi nemici, diventi come i nemici. Zenmour dice la verità, anche se non mi fido di lui.
Aspetto qualcuno che, come lui, dica che l’Italia non può rinnegare la grandezza del suo passato così come la Francia non può rinnegare il suo più prestigioso patriota del ‘900, il maresciallo Philippe Pétain. Ben lo sapeva Mitterand che infiorava la sua tomba dopo che Pétain lo aveva, durante la guerra, decorato con la Francisque. Ma i francesi, ora, con coraggio, stanno rivendicando tutta la loro storia e non infangando il proprio passato come l’antifascismo impone a tutti in Italia, Meloni compresa.
Della Francia dicono che abbia vinto la guerra.L’Italia invece l’ha persa, come sappiamo.Gli strascici di questi due eventi si pagano ancora politicamente.la Meloni dopo aver fatto benissimo dovrebbe togliersi di torno i vecchi santoni del politichese stantio. FDI deve darsi un’immagine giovane dinamica preparata..Come la sua leader…Senza dimenticare nulla..!!
Non lo so bene che cosa rivendichino i francesi oggi. Mi sa che Vichy e dintorni (soprattutto per la rafle du vélodrome ecc. ) son più che mai all’indice…
Conosco troppo poco Zemmour per esprimere un giudizio. Ho l’impressione però che anche la Le Pen abbia la vocazione della perdente, senza nemmeno l’urticante e strafottente esprit boulevardier del padre. Il problema è che, se si presentano separati al turno delle Presidenziali, nessuno dei due riuscirà ad andare al ballottaggio. E la Francia continuerà a essere una nazione di destra amministrata da uomini di centrosinistra, o da infelici esponenti della destra postgollista, come Sarkozy.
In Italia, si rischia di assistere a un fenomeno simile, con la lotta per l’egemonia fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini che (amministrative docent) rischia di indebolire entrambi.