![](https://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2021/09/Schermata-2021-09-27-alle-23.25.17-350x167.png)
Le elezioni politiche tedesche sono state vinte dalla Spd: i socialdemocratici tenteranno di comporre un governo di difficile grammatura con Verdi e Liberali, gli altri due partiti premiati dalle urne. La Cdu ha registrato una battuta d’arresto. Anche la destra di Alternativa per la Germania arretra: perde due punti, ma cresce nell’Est (soprattutto in Turingia e Sassonia). In calo pure la Sinistra di Die Linke.
Gli effetti sull’Italia politica
Esulta Letta (Pd) che sostiene la tesi seguente: dalla crisi pandemica ed economica si può “uscire” da sinistra. Salvini e Meloni traggono questa lezioni: “ora unità per il centrodestra”. Forza Italia rivendica centralità per il popolarismo, mentre i 5S esultano per la vittoria dei socialdemocratici e la sconfitta dei sovranisti (in Ue alleati di Salvini).
Lo schema italiano che tiene insieme conservatori, federalisti, autonomisti, liberali, cattolici e destre non è sovrapponibile al sistema proporzionale tedesco e alle identità dei partiti teutonici. Ma con la fine dell’era Merkel, le destre italiane non hanno un interlocutore politico e culturale con cui dialogare sulle scelte europee.
Destra e Berlino
Avere amici a Budapest o Varsavia va bene. Non averne nella capitale tedesca è un potenziale problema. Salvini è alleato con l’Afd, partito di destra escluso dalla dialettica politica nazionale (come il Msi al tempo dell’arco costituzionale). Un partito tedesco conservatore – ovvero aderente ai Conservatori europei – c’è, ma non ha rappresentanza nel Bundestag: è il partito della famiglia, fondato da ex Cdu, con un eletto a Strasburgo, aderente al gruppo guidato dai meloniani Fitto e Fidanza.
Una priorità nell’agenda delle destra italiane dovrà essere dunque il consolidamento di un dialogo culturale e politico con il centrodestra berlinese e con quello che sarà della Cdu-Csu: con i bavaresi le affinità sono maggiori ed evidenti al punto che la Lega alle europee 2019 aveva già un dialogo possibile con i cristiano democratici di Monaco (poi tutto saltò).
Non si può pensare di avere una proposta di governo credibile senza una interconnessione con Berlino e Parigi. Nei due parlamenti, quello tedesco e quello francese, Salvini e la Meloni dialogano con forze identitarie, ma senza incarichi esecutivi. Non si tratta dunque di rinnegare sintonie antiche, ma di tessere relazioni politiche internazionali tali da non far registrare intorno ad un eventuale governo di destra il gelo che colpì il primo esecutivo Berlusconi o quello giallo-verde a trazione populista del 2018. Anche questa è Realpolitik.
La destra in Germania ha perso consensi e sta al 10% circa. Credo si ridurrà ancora.