• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
lunedì 19 Maggio 2025
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Giuli: “Gli dei non sono mai volati via, sono qui con noi”

Un’intervista di Gian Luca Diamanti con Alessandro Giuli sul suo programma tv Vitalia e sul senso del sacro

by Gian Luca Diamanti*
13 Settembre 2021
in Cultura
1

Alle prese con i serpenti di Angizia, con in mano le spighe di grano di Kerres/Cerere, o alzando al cielo degli Appennini molisani la tavola osca di Agnone e la lancia del Marte italico: sono alcune delle tappe di un lungo viaggio nell’anima della prima Italia realizzato da Alessandro Giuli con sensibilità e sapienza per RaiDue, nel nuovo programma intitolato Vitalia, condotto in collaborazione con Nicola Mastronardi.
Alessandro Giuli, giornalista, scrittore, conduttore televisivo, ha così intrapreso una nuova avventura, stavolta davvero molto coraggiosa per gli standard della Tv di oggi: raccontare il sacro, cercandolo nella nostra terra, sui monti, sulle coste, nei boschi d’Italia, sulle tracce dei riti e delle tradizioni che, nonostante tutto, anche attraverso le feste popolari, continuano a tramandare la perennità, specie nelle aree apparentemente più marginali del nostro Paese, come gli Appennini…

Che senso ha parlare oggi degli dei più antichi di questa nostra terra? E perché hai voluto una trasmissione come Vitalia?

“Ha senso nella misura in cui si voglia considerare il sacro, più ancora che le divinità in quanto tali, come l’orizzonte multiforme e invalicabile del nostro vivere; sia pure inconsapevolmente, come diceva Eliade. “Vitalia” nasce anche per ricordarci di ciò che non ha smesso di palpitare, di ardere, sotto il velo delle nostre feste popolari, delle nostre relazioni comunitarie, delle nostre istituzioni, delle nostre abitudini e consuetudini. L’Italia è la Terra della vita sempre verde e non smetterà mai di esserlo. “Vitalia” è un atto d’Amore”.

Quale era, secondo te, secondo la tua conoscenza, l’essenza del rapporto col divino degli antichi popoli italici e dei Romani?

“Per lo meno nell’età più remota, diciamo così, si trattava di un rapporto di “coessenzialità”: al di là della devozione popolare, sul piano della conoscenza sacerdotale non c’era distinzione tra umano e oltreumano se non per gradi d’intensità e potenza del numinoso appartenente a entrambi. In altre parole: l’uomo reintegrato nella propria natura originaria era consapevole di essere un dio mortale e considerava gli dèi come uomini immortali. Tutta la natura, in generale, era permeata da presenze, forze, influenze e intelligenze sottili percepite in modo abbastanza nitido. Perché la trascendenza o è immanente o è un’astrazione intellettuale, un’allucinazione. Su questo aveva ragione Feuerbach: il dio moderno è la proiezione immaginaria di un’essenza irrealizzata. Gli antichi italici con gli dèi stipulavano contratti, ragionavano in modo pratico ma non per questo spoetizzante, quasi da pari a pari. La pax deorum romana era un accordo fisico e metafisico con gli dèi tutelari dell’Urbe, un patto sacro e civico al tempo stesso che garantiva ordine e concordia”.

Ci sono luoghi dove il divino si manifesta in maniera più evidente? Gli Appennini, i loro boschi, le loro cime possono essere considerati come un grande altare d’Italia?

“Nessun luogo è privo del proprio genio. Così ci insegna Servio. Quanto agli Appennini, come ogni luogo elevato o comunque isolato dal frastuono dell’uomo-massa e dai suoi pensieri ossessivi, sono felicemente abitati dall’anima loquente della natura che chiamiamo Pan”.

Ma gli dei in Appennino ci sono ancora, o sono volati via?

“Gli dèi non volano mai via, sono qui, sono sugli Appennini come sulle rive del Tirreno, negli abissi e sulle vette, sono convocati quotidianamente da noi attraverso i giorni della settimana, sono nelle stelle e nei pianeti che osserviamo in rispettoso silenzio, sono in ogni aspetto della manifestazione, anche i più infimi. Tutto sta a comprendere che cosa siano gli dèi e perché, in un certo senso, abbiano bisogno degli uomini per segnalare la propria presenza. Può sembrare un approccio un po’ spiazzante, eppure perfino Jung sarebbe abbastanza d’accordo con questa risposta nient’affatto junghiana. Ma non è un discorso che si possa approfondire qui e ora”.

Tra i di indigetes, le divinità italiche delle origini, qual è quella a te più cara, quella che senti più vicina al tuo essere e perché?

“Ciò che posso dire è che mi è particolarmente congeniale la sfera del fuoco, alla maniera degli italicissimi Pitagora e Empedocle. Per antiche risonanze”.

Pio Filippani Ronconi diceva che per capire la storia d’Italia occorre contemplare l’alterno prevalere dei due archetipi della nostra Nazione: Italia e Roma. Lo stesso vale secondo te anche dal punto di vista spirituale?

“Con tutto il rispetto per alcune profonde intuizioni metafisiche di Filippani-Ronconi, è di tutta evidenza che non c’è alcuna opposizione archetipale tra Roma e Italia. L’Italia è romana o non è, almeno quanto Roma è naturaliter italiana; e ciò in quanto Roma, genus mixtum latino-etrusco-sabino, è una forza formatrice e la sintesi universale delle energie latenti in ogni ceppo italico delle origini”.

*Da Appenniniweb

Il link per vedere le prime tre puntate di Vitalia su RaiPlay: https://bit.ly/Vitalia-AlleOriginiDellaFesta

La prossima puntata è in programma per mercoledì 15 settembre alle ore 23.25 su Raidue.

Gian Luca Diamanti*

Gian Luca Diamanti*

Gian Luca Diamanti* su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: Alessandro GiuliBarbadillogian luca diamantiitaliamitoraiduestoriavitalia

Related Posts

Bolzano svolta a destra: Pd ko, Corrarati è il nuovo sindaco

Bolzano svolta a destra: Pd ko, Corrarati è il nuovo sindaco

19 Maggio 2025
Giannozzo Pucci: “Il 3 maggio 1493 cominciava il colonialismo”

Giannozzo Pucci: “Il 3 maggio 1493 cominciava il colonialismo”

18 Maggio 2025

Segnalibro. Cultura e impeto italiano nelle trincee della prima guerra mondiale

Riscoprire Sant’Agostino al tempo di Papa Leone XIV

La filosofia della fotografia secondo Massimo Donà

Come affrontare lo spaesamento del nostro tempo secondo Byung-Chul Han

Metafisica del nascosto: i racconti di Giovanna Caggegi

L’Eternauta,  fumetto d’autore peronista

Il comunitarismo e i corpi sociali nella visione di Kurt Schelling

Comments 1

  1. Paolo Casolari says:
    4 anni ago

    Giuli ha perfettamente ragione: l’Italia o è romana o non è.
    Se vogliamo trovare due archetipi che si alternano, questi sono l’Italia e l’antItalia

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • In “The Penitent” di Barbareschi la religione è nel mirino degli lgbt

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La vita romanzesca di Edda Ciano Mussolini tra amore, odio e perdono

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Cultura (a destra) come risorsa e identità

Cultura (a destra) come risorsa e identità

19 Maggio 2025
Portogallo, vince il centrodestra, crescono i populisti di Chega, sconfitti i socialisti

Portogallo, vince il centrodestra, crescono i populisti di Chega, sconfitti i socialisti

19 Maggio 2025
Bolzano svolta a destra: Pd ko, Corrarati è il nuovo sindaco

Bolzano svolta a destra: Pd ko, Corrarati è il nuovo sindaco

19 Maggio 2025

Ultimi commenti

  • Paolo su Il post. Finirà (per noia) anche il consumismo antifascista di Scurati e c.
  • Guidobono su Il post. Finirà (per noia) anche il consumismo antifascista di Scurati e c.
  • Guidobono su Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico
  • Guidobono su “Foibe, in Friuli Venezia Giulia il Pci preferì l’ideologia comunista alla difesa dell’italianità”
  • Sandro su “Foibe, in Friuli Venezia Giulia il Pci preferì l’ideologia comunista alla difesa dell’italianità”
  • Sandro su Lodigiani in fermento per un devastante progetto agrovoltaico
  • Guidobono su Con l’eclissi del Sacro, dove è finita la Bellezza?

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Cinema
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più