Se Torino ride, Atene non solo non piange. Ma sghignazza di gusto. Già, perché la sorprendente vittoria casalinga dell’Olympiacos sui vice campioni d’Europa dell’Atletico Madrid è anche un segnale chiaro alla Juventus: i greci non scherzano e non ci stanno a contendere all’improbabile Malmoe il ruolo di cenerentola del girone. E dimostra come per andare avanti verso la coppa con le orecchie non ci si può crogiolare su rendite di posizione: Colchoneros avvisati, mezzi salvati.
I greci hanno mostrato il meglio: tosti e determinati. In casa, poi, sanno sfruttare il catino in cui giocano. E allora, dopo mezz’ora di grinta e sudore, sono già avanti di due reti, grazie a Masuaku e Afellay. Fanno l’Atletico, insomma. E la squadra di Simeone, in tribuna per squalifica, va in crisi d’identità. La rosa dei cugini poveri del Real è ridimensionata ma l’orgoglio resta: Mandzukic prova a riaprila ma non è Diego Costa. E allora Mitroglou la chiude sul 3-1 mentre inutile diventa la seconda rete dei madrinisti siglata da Griezmann. L’Olympiacos sghignazza e vince, spaventa l’Atletico e manda segnali alla Juve: in Grecia (e non solo) ci sarà da sudare.
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