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Roma. Marino sgombera la “Comunità Giovanile”. Proteste di residenti e Fdi

by Martina Bernardini
18 Luglio 2014
in Cronache
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comunità giovanileAlla fine, dopo tanti (e vani) tentativi di dialogo, l’amministrazione Marino è andata dritta per il suo obiettivo: “grazie” alla volontà dell’Amministrazione comunale, Roma, da oggi, non ha più la sua (prima ed unica) Comunità Giovanile. Ieri mattina, infatti, è stato reso esecutivo lo sgombero al Casale di via di Grotta Perfetta 610, all’interno del quale era operativa, appunto, la Comunità Giovanile Roma. Erano le 9.30 quando molte camionette, e molti uomini in divisa, facevano irruzione all’interno dello stabile per chiedere agli operatori e ai cittadini presenti di lasciare liberi i locali.

Un’azione che è stata commentata così dai diretti interessati: “Riteniamo che le operazioni di sgombero siano state portate avanti con un eccessivo dispiegamento di forze armate, dal momento che non è possibile considerare i volontari della Comunità Giovanile come un pericolo per il quartiere, in quanto non solo il Casale è rimasto fino ad oggi uno spazio totalmente aperto al territorio e fruibile da parte di tutti i cittadini, e non sapremo se in futuro sarà ancora così, ma anche perché ogni attività svolta all’interno dello stabile non ha mai avuto alcuno scopo di lucro, ma solo l’interesse di offrire un servizio utile alla cittadinanza, a costo zero, riuscendo a sfruttare e a far sfruttare al massimo tutte le potenzialità che questo spazio mette a disposizione” – dicono dalla Comunità, al termine della giornata.

Ciò che non va giù, è come lo sgombero di oggi, non solo ignori quanto fin qui raccontato, ma disattenda anche molte richieste, fino ad oggi portate all’attenzione delle istituzioni con forza: “Quella di poter proseguire gratuitamente le attività e di poter svolgere i servizi senza alcun costo a carico dell’amministrazione; quella di considerare la possibilità di condividere gli spazi con altre associazioni, preferibilmente del territorio; quella, proveniente dagli stessi cittadini e utenti, espressa con una petizione che ha ottenuto 1.500 firme e con la quale si chiede la permanenza dell’associazione Comunità Giovanile all’interno del Casale Rosati”.

Quegli stessi cittadini che, questa mattina, sono accorsi, allarmati da quanti erano già all’interno della struttura, per difendere  la Comunità e la sua permanenza all’interno del Casale, facendo presente che questo sgombero rappresenta un furto al territorio. E tutto questo – come denunciano – “per consentire l’ingresso, all’interno della struttura, di un servizio, SOS Donna h24, totalmente estraneo alle dinamiche e alle esigenze del territorio, e che ha inspiegabilmente ricevuto dall’attuale amministrazione capitolina un trattamento di favore. Il servizio, infatti, non solo ha ricevuto dei finanziamenti pubblici, ma ha ottenuto un’ulteriore proroga di 3 mesi, a bando scaduto, che si aggiungono ai 18 già rinnovati al termine dei primi 18 mesi” – concludono dalla Comunità.

Alle dichiarazioni dei volontari, si aggiungono anche quelle degli esponenti romani di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale che già qualche giorno fa avevano difeso questa esperienza unica nel suo genere dall’attacco politico del presidente del Municipio VIII, Andrea Catarci.  “A pochi metri da questa struttura restano indisturbate occupazioni, anche di interi palazzi, che vanno avanti da anni, e il sindaco Marino decide di chiudere la Comunità Giovanile per trasferire un’associazione ‘amica’ che già eroga le sue attività in un altro Municipio” – dichiara il capogruppo FdI-An in Campidoglio, Fabrizio Ghera, il quale sottolinea come “chiudere questo centro lasciando l’Ardeatino privo di spazi dedicati ai ragazzi e alle famiglie, significa che esiste un cortocircuito istituzionale le cui vittime sono i residenti di Tor Carbone e soprattutto le fasce più deboli del territorio. L’amministrazione di centrosinistra cancella un’esperienza virtuosa, positiva, una struttura che è stata un punto di riferimento fondamentale per chi non ha altre possibilità per frequentare corsi di formazione, attività culturali, laboratori artistici oppure per far giocare i propri bambini in un contesto sicuro e protetto, tenendoli al riparo dalle insidie della strada. Per Marino, probabilmente, chi risiede nelle periferie è un cittadino di serie B, rispetto alle associazioni che orbitano attorno alla sua maggioranza”.

@barbadilloit

Martina Bernardini

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