Dopo la “chiamata” di Berlusconi è arrivata la risposta: «Silvio eccoci». L’ordine del giorno nel quale Francesco Storace ha motivato il suo sì all’appello di Forza Italia è stato votato dal Comitato centrale de La Destra ed è passato con soli tre astenuti. Il partito di Storace, cinque anni dopo, riabbraccia Berlusconi e confluisce nella nuova Forza Italia: porterà il suo bacino di consenso all’interno delle liste mentre con l’escamotage della doppia tessera il movimento resterà un contenitore politico stile Radicali.
STORACE: “RICAMBIAMO L’ABBRACCIO DI BERLUSCONI”
«In Forza Italia – se risponderemo positivamente all’appello di Berlusconi – potremo ritrovare migliaia di persone che come noi hanno militato a destra. E che un domani vorranno vedere riprovarci i loro figli. Ma ora è lì che bisogna credibilmente combattere per sconfiggere una sinistra tassaiola e settaria, oltre che bifronte come il presidente del consiglio». Con queste parole Storace nel suo intervento ha chiarito il perimetro nel quale intende riprendere il discorso dopo la diaspora. Per lui «Berlusconi, vent’anni dopo, con tutti i problemi che ha, resta il campione di milioni di elettori di destra e il bersaglio della sinistra settaria di questo paese». E gli altri? «Vent’anni dopo, quel 1994 non vede eredi all’orizzonte, perché è difficile ancora considerare tali gli stessi movimenti di Alfano e della Meloni». Di qui l’invito: «Cari delegati, rimettiamoci in marcia. La Destra rimane in campo come soggetto politico ed elaboratore di idee e di cultura ed è chiamata a scegliere il campo da arare per tornare a seminare. Berlusconi ci ha inviato un abbraccio per nulla scontato. Io sono per ricambiarlo con affetto ed entusiasmo».
NCD: “MOSSA DISPERATA DEL CAVALIERE”
Le reazioni all’intesa Berlusconi-Storace non sono mancate. Dal Nuovo centrodestra,arriva la stilettata di Renato Schifani: «Nel 2008 Storace era troppo estremista, adesso invece va bene! Cosa non si fa per non scendere sotto il 20%. Basterà?».
IL SILENZIO DI FRATELLI D’ITALIA
Fratelli d’Italia invece, almeno fino a tarda notte, non ha commentato la scelta di Storace e dei suoi. Solo il componente dell’esecutivo nazionale Francesco Lollobrigida aveva tentato, con una lettera accorata, l’estremo tentativo di ricomposizione sotto l’egida Fdi-Alleanza nazionale accusando le “menti” dietro la firma del Cavaliere: «Cari amici de La Destra, la corte di Berlusconi e la lettera appello sono frutto di un lavoro a più mani. C’è la zampa di chi invidia la Coerenza, la Libertà e il Coraggio. C’è l’artiglio di chi non conosce l’orgoglio di un Popolo perché non l’ha mai provato. C’è la lingua biforcuta di chi si è già arreso e vuole condividere con altri il suo triste destino per non sentirsi solo. C’è la paura, tanta, di chi vede crescere una forza politica capace di dimostrare ciò che in tanti hanno tentato di negare: c’è spazio a destra, in Italia oltre che in Europa». Sembra chiaro il riferimento agli ex An confluiti da tempo in Forza Italia.
Al di là della polemica, però, l’ingresso di Storace in Forza Italia per Meloni e soci rappresenta in verità una notizia cattiva ma anche buona. Cattiva perché la soglia del 4% alle Europee, con un potenziale alleato che ha un consenso sufficiente in alcune zone d’Italia, diventa più complicata per il giovane partito della destra. Buona perché non solo finisce la querelle sull’eredità politica di Alleanza nazionale, ma anche in quanto nella scheda elettorale ci sarà una “fiaccola” in meno a creare dispersione per chi – come sostiene Fdi – intenderà votare un movimento eurocritico a destra.
GONGOLANO GLI EX AN IN FORZA ITALIA
Tutto diverso l’umore in casa azzurri. Daniela Santanchè, che della Destra è stata anche candidato premier, ha commentato con soddisfazione l’ingresso dell’ex sodale: «Contenta di avere di nuovo con noi Francesco Storace e la Destra. Questa è la dimostrazione che Forza Italia è veramente la casa di tutti coloro che vogliono combattere le sinistre non con le parole ma con i fatti». Qualcun altro, come Maurizio Gasparri, ne approfitta invece per prendersi una rivincita dopo il round perso all’interno della Fondazione Alleanza nazionale proprio sul simbolo “scongelato” a tutto vantaggio di Fratelli d’Italia. Tant’è che abbondano i complimenti per il suo ex avversario di corrente all’interno di An: «Bene fa Storace a scegliere un percorso di collaborazione e unità con Forza Italia. L’identità e i valori della destra non sono una questione di sigle ma di contenuti. Scegliere di unire le forze è un atto di intelligenza e coraggio. Frammentare il quadro politico con una miriade di partitini non serve a nulla».