Nel Giorno del ricordo dei martiri delle Foibe, il decimo dall’istituzione per legge, Roma si è svegliata con un oltraggio alla memoria della tragedia che ha coinvolto migliaia di italiani al confine con la ex Jugoslavia. All’uscita della stazione metro Laurentina è stato imbrattato il monumento che ricorda l’eccidio: la vernice bianca ha coperto la scritta commemorativa. Sul luogo – come ricostrusce l’Huffington Post – è stato trovato anche un volantino che rivendica l’azione: «Anche quest’anno – si legge – celebriamo la nostra giornata del ricordo, sanzionando la toponomastica apologetica del passato colonialista di questo Paese nella giornata in cui le istituzioni e tutti i partiti politici si affannano a partecipare a manifestazioni celebrative del cosiddetto esodo giuliano-dalmata, noi insistiamo nel ricordare tutto. A coloro che oggi parlano di ‘migliaia di infoibati’ senza straccio di prova storica, noi rispondiamo colpendo i simboli di questa operazione nazionalista e anticomunista. Noi oggi ricordiamo la nostra resistenza che fu quella dei partigiani italiani e jugoslavi che lottarono contro l’invasione nazi-fascista».
Un vero e proprio inno negazionista che si accompagna ai manifesti e alle scritte inneggianti ai comunisti titini apparsi sempre sui muri della Capitale. «Mandata una squadra a pulire il monumento di via Laurentina imbrattato nella giornata del ricordo delle
foibe», ha annunciato su twitter il sindaco di Roma Marino al centro di molte polemiche per la decisione di ridurre i fondi per i viaggi di istruzione sui luoghi della tragedia e per la pesantissima gaffe del suo vice Nieri («Altre città ricorderanno le Foibe»).
Come se non bastasse (episodi analoghi sono avvenuti a Pisa e a Venezia) proprio oggi nel Gr1 di Radio Rai è andata in onda un’intervista molto contestata alla partigiana Giovanna Stanka Hrovatin. Una scelta considerata inopportuna nel giorno che ricorda l’uccisione di massa di italiani da parte dei comunisti titini. «Si tratta di un’operazione di mistificazione – ha attaccato il deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli – che rasenta addirittura il negazionismo. È indispensabile che la Rai, il Gr1, chiedano scusa e riparino al gravissimo errore attraverso un’intervista, nella stessa fascia oraria, a chi sa meglio della partigiana cosa siano state le foibe». «Oggi a Roma – ha aggiunto il deputato – è stata imbrattato il monumento dei martiri delle Foibe. Se persino il servizio pubblico fa contro-cultura sul 10 febbraio e su questa tragedia è chiaro perché accadano certi episodi. Anche la Camera dei deputati è colpevolemente silente. Dopo 5 anni di commemorazioni ufficiali in cui la presidenza precedente aveva organizzato ufficialmente mostre, eventi, concerti, rappresentazioni teatrali in cui veniva ricucita la memoria nazionale ricordando la tragedia dei martiti infoibati e dando voce alle loro famiglie, quest’anno la presidente Boldrini non ha programmato alcunché ».
Anche Roberta Angellili, vicepresidente del Parlamento europeo ha reputato «inquietanti le dichiarazioni rilasciate dalla Presidente dell’Anpi di Trieste Giovanna Stanka Hrovatin nell’edizione delle 8 del GR1 in merito proprio alla tragedia degli italiani massacrati nelle foibe e degli esuli. È inaccettabile, come fa Giovanna Stanka Hrovatin, minimizzare di fatto con risposte vaghe e generiche e senza esprimere alcuna parola di condanna la tragedia delle foibe, limitandosi semplicemente a inquadrarla “in un contesto storico” di cause ed effetti. La tragedia delle foibe è stato invece vero e proprio genocidio che va condannato senza se e senza ma».
@barbadilloit