C’è chi, come Davide Serra, finanziere vicino a Matteo Renzi, plaude alla proposta di dimezzare lo stipendio degli operari della Electrolux: l’idea è «razionale» perché il «costo del lavoro per azienda risulta triplo a causa degli oneri sociali». Quindi «per salvare lavoro deve abbassare stipendi del 40 per cento». Se questa è “l’idea di sviluppo” del guru dell’economia del neosegretario del Pd (letteralmente travolto dalle critiche della Rete per quest’uscita rispetto alla quale lui ha addirittura rilanciato), continua a far discutere il caso Electrolux, l’azienda che ha preparato che un pesante piano di ristrutturazione aziendale per “salvare” la presenza dell’azienda in Italia.
Il documento prevede la chiusura di uno dei quattro stabilimenti, quello di Porcia in provincia di Pordenone. Per gli altri stabilimenti, (Forlì, Susegana e Solaro) sono previsti dimezzamenti dei salari, da 1400 euro mensili a circa 700-800 euro, con una contropartita consistente in circa 80 milioni di investimenti. Il tutto accompagnato da taglio delle pause e delle ore di lavoro.
I sindacati sono sul piede di guerra e ritengono queste proposte inaccettabili e chiedono l’intervento del governo. Secondo i rappresentanti dei lavoratori l’azienda sta tentando di ridurre il gap fra il costo del lavoro italiano e quello polacco e se non ci riuscisse potrebbe decidere di spostare la produzione proprio in Polonia. Secondo la Uilm «Electrolux ha presentato un piano che è sostanzialmente irricevibile e che impedisce alla parte sindacale di proseguire il confronto con l’azienda. Per quanto ci riguarda, questo è il tempo della lotta dura e ad oltranza».
L’azienda svedese intanto risponde che non è vero che gli stipendi verranno dimezzati, ma si parla di una riduzione del salario di circa 130 euro netti, che equivarrebbero all’8% del totale e a tre euro all’ora. L’azienda conferma però che il problema sostanziale è il costo totale del lavoro ed è pronta a discuterne qualsiasi riduzione che non si ripercuota sui salari. In tutto questo chi ci rimette per ora sono i lavoratori che, in caso di avvio del piano di ristrutturazione vedranno il proprio salario decurtato di una cifra per ora indefinita e in caso contrario verranno licenziati in blocco.
Secondo il governatore del Friuli Deborah Serracchiani il governo deve intervenire e valutare con enti locali e sindacati una proposta da rilanciare ad Electrolux. Dal canto suo il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, dichiara che in Italia deve essere ridotto il costo del lavoro, quindi il peso fiscale su aziende e dipendenti, che fanno perdere competitività ai prodotti del nostro Paese. Il punto, però, è che uno dei ministri che dovrebbe occuparsi di ciò è proprio lui.
@cescofilip