Con 1,46 miliardi di Euro stanziati per il settennato 2014-2020 l’Unione Europea conferma una precisa volontà di scommettere seriamente sull’industria culturale. Un budget aumentato del 35% rispetto alla programmazione 2007-2013 che premierà il patrimonio ricco e diversificato della cultura e della creatività europea volano di sviluppo delle nostre società.
Le importanti esperienze dei vecchi programmi Cultura e Media hanno accresciuto la convinzione su come effettivamente un progetto strategico possa contribuire a generare crescita, occupazione e inclusione sociale. Si consideri che questo settore rappresenta circa il 4,5% del PIL europeo e occupa circa il 3,8% della forza lavoro dell’UE (8,5 milioni di persone). Decine gli strumenti che l’Unione Europea ha finanziato nella passata programmazione che, fortuna nostra, parlano anche italiano come, ad esempio, lo straordinario progetto “Caravan. Artists on the road.”, (premiato dall’UE in sede di valutazione con un punteggio di 99/100 – Projectcaravan.eu) sulla diffusione del teatro sociale di comunità come strumento di rinascita delle popolazioni locali, ideato e gestito dalla Fondazione CRT insieme ad altri 10 partner europei.
Da quest’anno il programma, che prende il nome di Creative Europe, intende raggiungere e rafforzare i seguenti obiettivi: favorire la protezione e la promozione della diversità culturale e linguistica europea; rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi al fine di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
I nuovi progetti si declineranno attraverso tre Sezioni: Transettoriale, Cultura, Media.
La Sezione transettoriale prevede la facilitazione dell’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese e delle organizzazioni operanti nei settori culturali e creativi. In particolare dal 2016 Creative Europe includerà uno strumento finanziario di garanzia del valore di € 121 milioni per favorire l’accesso ai finanziamenti.
La Sezione Cultura finanzia le attività di organizzazioni che favoriscono l’adeguamento alle tecnologie digitali, compresa la sperimentazione di nuovi approcci relativi alla costruzione del pubblico e ai modelli di business; che consentono agli operatori di internazionalizzare la loro carriera in Europa e nel mondo; che sostengono il rafforzamento degli operatori europei e delle reti culturali internazionali al fine di facilitare l’accesso a opportunità professionali. Sono altresì previsti interventi a favore di tournées, di manifestazioni e di mostre internazionali; di una più ampia circolazione della letteratura europea; altresì azioni volte a dare maggiore visibilità alla ricchezza e alla diversità delle culture europee e a stimolare il dialogo interculturale e la comprensione reciproca, compresi i premi culturali europei, il marchio del patrimonio europeo e le capitali europee della cultura.
La Sezione Media, infine, si propone di agevolare l’acquisizione di competenze e lo sviluppo di reti (uso delle tecnologie digitali in modo da garantire l’adeguamento all’evoluzione del mercato); aumentare la capacità degli operatori del settore audiovisivo di sviluppare opere audiovisive che abbiano le potenzialità per circolare in Europa e nel mondo, e agevolare le coproduzioni europee e internazionali, anche con emittenti televisive; incoraggiare gli scambi tra imprese facilitando l’accesso degli operatori del settore audiovisivo ai mercati e agli strumenti d’impresa, in modo da dare maggiore visibilità ai loro progetti sui mercati europei e internazionali.
Prezioso il lavoro svolto in Italia dal Cultural Contact Point Nazionale in termini di assistenza e informazione. Barbadillo vi consiglia di seguire le novità di Creative Europe attraverso http://cultura.cedesk.beniculturali.it/europa-creativa.aspx .
@francofera