Sa segnare pure gettando la palla fuori lo specchio della porta: Stephan Kiessling, il bomber del Bayer Leverkusen sistematicamente ignorato dal ct tedesco Joachim Low, entra nella storia del calcio con una rete che più fasulla non si può.
E’ accaduto nella Bundesliga, palcoscenico calcistico maggiore della precisissima e rigorosissima Germania. Si affrontano le aspirine, attualmente in vetta alla classifica, e l’Hoffenheim, squadra senz’altre ambizioni che quella di salvarsi in fretta. Tutto è accaduto al 70esimo, con il Leverkusen già in vantaggio di un gol. Calcio d’angolo dalla sinistra, Kiessling la incoccia sul primo palo. Il pallone, di un soffio, carambola sull’esterno della rete ma qui la sfera si impiglia nelle maglie del sacco e finisce, incredibilmente, dentro alle spalle del portiere avversario. Già questo basterebbe a farne un caso clamoroso, che ci certo può accadere in terza serie ma non nella scintillante Bundesliga degli stadi di proprietà. Però, la storia va diversamente. L’arbitro porta il fischietto alle labbra e fischia. Sarà rinvio dal fondo? Macchè. E’ gol, non ci crede manco Kiessling.
L’incontro finirà 2 a 1 per il Leverkusen, Le reazioni sono veementi, i dirigenti dell’Hoffenheim gridano (giustamente) allo scandalo e chiederanno alla federazione di non omologare il risultato dell’anticipo e il Bayer porge le sue scuse. Beffarde. Kiessling, col cappello in mano, sogghigna pure scusandosi: “Ho visto il pallone andare fuori, poi tutti mi hanno abbracciato ed ho esultato anch’io”. Che ingenuo marpione. Il premio alla paraculata più bella, però, spetta di diritto a Baffo Voeller. Già, perchè, il ds Rudi Voeller nel suo papiello apologetico si lascia scappare uno sfottò che qui in Italia gli avrebbe fatto guadagnare una squalifica a vita: “Non avremmo voluto vincere così. Però l’Hoffenheim ha speso fior di quattrini per rifarsi lo stadio, almeno avrebbe potuto acquistare reti migliori…”
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