Non sarà una domenica come tutte le altre, in Argentina. C’è River-Boca, ma non ci sarà nessuna festa per il Super-clàsico che si giocherà al Monumental. Piuttosto, quello di domenica, rischia di essere il derby della nostalgia.
In primo luogo per il pubblico: il governo argentino, infatti, ha vietato alle tifoserie ospiti l’accesso agli stadi. Perciò, al Monumental, quartier generale dei Millionarios, saranno bandite – ope legis – bandiere e scarpette gialloblù. Una misura draconiana, quella varata dall’esecutivo della Kirchener che mira ad azzerare la violenza negli stadi. Purtroppo, a quanto pare, si tratta dell’ennesimo buco nell’acqua: in Argentina, ormai, ci si spara – letteralmente – più volentieri tra gruppi rivali in seno alla stessa tifoseria che tra ultras avversari.
Sarà un derby nostalgico, però, soprattutto per la caratura delle squadre in campo. Sono finiti, ormai da qualche anno, i fasti delle squadre bonarensi. Boca e River si trovano al quarto e quinto posto, distanziate da appena due punti dopo le prime nove giornate di campionato. La vetta della classifica non è roba per loro: in testa c’è il Newell’s Old Boy (che negli anni si conferma un’autentica fucina di talenti), segue con un sol punto di distacco il San Lorenzo (la squadra di Papa Francesco), poi c’è il sorprendente Arsenal Sarandi.
La posizione degli allenatori, Ramon Diaz (ve lo ricordate in Italia da calciatore con le maglie di Inter, Napoli, Fiorentina ed Avellino?) sulla panca del River Plate e Carlos Bianchi (il fallimentare guru della Roma post- (primo) Zeman) è a dir poco scomoda. Addirittura Diaz, nelle scorse settimane, ha dovuto chiudere il suo profilo Twitter. Troppe critiche, un’ondata di insulti e improperi perché la squadra non regalava ai tifosi prestazione all’altezza della sua gloriosa storia “Non avete memoria”, ha scritto, congedandosi dal mondo virtuale degli uccellini ‘sapientoni’, l’ex attaccante ora mister dei Millionarios.
Carlos Bianchi, da parte sua, nemmeno è troppo ben voluto sulla sponda gialloblù di Buenos Aires. Non fosse per quella maledetta bandiera restia ad ammainarsi che risponde al nome di Juan Roman Riquelme che tiene a galla una squadra ancora troppo poco convincente…
Comunque vada, quello di domenica, è il Super-clàsico. Il derby più sentito al mondo, ma anche nella terra di Papa Francesco, i tempi – a quanto pare – stanno per cambiare…