Nella moltitudine di gruppi Facebook nati sotto elezioni con l’intento di parodiare movimenti politici e correnti di partito ce n’è uno che ha resistito al dopo voto meglio di tutti gli altri (Probabilmente aveva il programma più credibile. Forse anche di alcuni partiti): si tratta di Feudalesimo e Libertà. Sono giovani fedeli all’Imperatore, quelli di Fel, che, non paghi di essere seguiti sui social network da migliaia di persone, si sono recentemente dotati anche di un inno ufficiale cantato dal gruppo metal parodico Nanowar Of Steel.
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Ogni partito che si rispetti, in effetti, necessita di un refrain accattivante che rimanga nelle orecchie dei propri seguaci ma a differenza di quelli che siamo stati abituati ad ascoltare fino a oggi, dove si assisteva a una processione di parrucchiere canore “che non si arrendevano” o a tristi assistenti universitari che “lo smacchiavano”, Feudalesimo e Libertà (Inno ufficiale), questo il titolo della canzone, ha davvero un pregio enorme: fa ridere volontariamente! E’ non è una cosa da poco se raffrontata a un panorama, anche politico, dove l’ilarità nasce involontariamente, nascosta sotto un pesante cerone tecnico.
Nel video, che accompagna le note del gruppo metal già autore di una esilarante canzone dedicata al re delle televendite Giorgio Mastrota, assistiamo alla trasformazione di un ragazzo che, dopo l’annichilimento dovuto alla tv spazzatura contemporanea, si risveglia cavaliere medievale grazie a uno spot di Fel e, convinto dalla bontà della proposta, si mette subito al galoppo per portare la pugna al Saladino, accettando di buon grado tutto ciò che l’Imperatore desidera. In tempi in cui le libertà individuali sono più decantate che messe in pratica, anche una sudditanza cantata ma scelta scientemente sembra appetibile. E anche questo non è poco.
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@barbadilloit