Un podio tutto al femminile per il concorso “Unità ed Identità, 160 anni dopo”, indetto da Azione Studentesca Pavia.
La cerimonia di premiazione si è svolta in via telematica nel pomeriggio del 19 Aprile e ha visto protagoniste tre ragazze liceali, finaliste della competizione letteraria. Il concorso, pensato con l’obiettivo di celebrare l’importante ricorrenza storica dell’Unità d’Italia e promuovere una più profonda e articolata riflessione su un tema così importante fra i più giovani, ha visto vincitrice l’elaborato di Giulia Malinverno dal titolo “Dove c’è unità, lì c’è vittoria”, testo che ha intrecciato attraverso narrazioni parallele la quotidianità di una giovane studentessa in tempo di pandemia con le vicende risorgimentali e garibaldine di una donna ai tempi della spedizione dei 1000, con una notevole accuratezza storica. 150€ alla vincitrice e attestati di merito per la terza e la seconda classificata, Camilla Lanzo e Federica Astorino, che sono stati conferiti da Riccardo Invernizzi (giornalista e scrittore), Liborio Agozzino (già presidente della Consulta Provinciale degli Studenti e consigliere di Dipartimento di Scienze Politiche presso l’ateneo pavese) e Matteo Chiù (Presidente di Azione Universitaria Pavia).
Iniziativa riuscita
“E’ stato difficile arrivare a una classifica definitiva, i testi che ci sono pervenuti erano tutti ben strutturati e facciamo i complimenti ai partecipanti per le brillanti capacità e la voglia di mettersi in gioco. L’intento di AS Pavia è quello di continuare su questa strada, per mostrare come le associazioni studentesche non siano capaci di trattare solo problematiche inerenti a trasporti o edilizia scolastica, ma anche a temi culturali, spesso dimenticati o bistrattati da una certa politica”- ha commentato in apertura Thomas Grecchi, presidente dell’associazione. “Vedere giovani interessarsi a tematiche culturali e organizzare concorsi del genere è una cosa davvero commovente e fa ben sperare per il futuro. Per di più, occuparsi di storia ed identità in un mondo che vuole abbattere statue e cancellare il proprio passato, è un atto quasi rivoluzionario”- ha concluso Alessandro Taddei, scrittore e membro di CulturaIdentità, che ha presieduto le operazioni della giuria.