L’economista critico dell’Europa dei burocrati Alberto Bagnai non trova contraddizioni nella possibilità, da parte della Lega di sostenere eventualmente un governo con Mario Draghi. Forse, si può fare. O, almeno, lo si può guardare senza pregiudiziali negative.
Intervistato da La Stampa, il senatore leghista ha spiegato:
Da parte nostra non ci sono preclusioni, pregiudizi sul suo nome ma desideriamo che sia consentito di portare avanti alcuni progetti a partire dal ripristino della legalità costituzionale. Credo che Draghi, uomo delle istituzioni, ci sostenga in questa emergenza che significa anche consentire quanto prima ai cittadini di esprimersi col voto.
Dunque ha spiegato le ragioni su cui è possibile, per lui e per la Lega, intavolare un confronto con l’ex governatore della Bce
L’unico imbarazzo in certe sedi lo provo nel confrontarmi con i dilettanti. Io sono economista come Draghi, lui con un’esperienza istituzionale e di mercato infinitamente più elevata ma veniamo dalla stessa scuola e abbiamo una lingua comune. È imbarazzante trovarsi a parlare con persone che parlano in termini di fede o di sogno. Sinceramente non sono Freud: il sogno europeo non so interpretarlo.
Sull’Europa la posizione resta più o meno scettica:
Io sono un pragmatico. C’è un solo modo per considerare l’Europa? L’Unione Europea è un progetto politico e in quanto tale speriamo sia soggetto a diritto di critica. Noi rivendichiamo questo diritto