Contano i numeri, altro che chiacchiere. Lo sa benissimo l’entourage del presidente Giuseppe Conte alle prese con gli abachi parlamentari. La conta dei senatori: dodici – numero evangelico e dunque evocativissimo – sarebbero quelli folgorati sulla via della costruzione e pronti a riconoscere nel buon premier Giuseppe “il punto di riferimento”, nel gruppo Maie-Italia23.
Maie, gli italiani all’estero. Ah, Tremaglia: che hai fatto! Ma la questione non è (solo) quella dei connazionali fuori Paese che tante pene riservano agli eredi di chi più, negli anni passati, ha lottato per consentire loro – per esempio – di votare e partecipare alla vita pubblica patria. La notizia vera è che la creatura contiana ha scelto il suo nome.
Come Italia90, il bagno delle illusioni. Solo al posto del novanta, che fa la paura (magari quella di finire con i cantieri aperti tuttora a uno spreco di soldi gigantesco come ebbero a rivelarsi le rutilanti Notti Magiche), gli sciamani della comunicazione del premier hanno scelto un altro numero, il ventitré. Numero umano troppo umano quest’ultimo, e perciò ancora più suggestivo. Forse troppo, specialmente per chi gioca al lotto e conosce la Smorfia.