Matteo Renzi celebrerà i cento anni dalla scissione di Livorno, e quindi il secolo di nascita del Partito comunista italiano, con Tony Blair. E, nel frattempo, rilancia la sfida alla sinistra: “Si vince al centro”.
L’ex premier ha colto nella vittoria Usa di Joe Biden il “ruggito” dei moderati americani. Stufi, evidentemente, dei mille e continui strappi – da destra con Trump e da sinistra con Blm e influencer alla Ocasio Cortez -, desiderosi di mettere fine a un conflitto che, seppur “genetico” nel mondo americano, ha di fatto stancato e defatigato il dibattito pubblico.
In una lettera inviata a Repubblica, Matteo Renzi ha rivendicato alla sua parte centrista e riformista il successo del “fratello saggio” Biden:
Le elezioni americane dimostrano che c’è ancora una differenza tra destra e sinistra. Direi di più: c’è un abisso tra la destra di Trump e la sinistra di Biden.
Ma c’è anche una differenza forte anche tra sinistra e sinistra. Se avessero corso Sanders o Warren, oggi Trump sarebbe a preparare il secondo giuramento, non a giocare a golf.
Ha vinto Biden perché si vince al centro.
Ha vinto Biden perché si vince da riformisti.
Ha vinto Biden perché senza la riconquista dell’Arizona o della Pennsylvania la sinistra radicale farebbe ciò che le riesce fare meglio da sempre in tutto il mondo: l’opposizione.
A proposito di sinistra radicale, su Renzi s’è riversato un extrabeat di ironie e risatine per la sua intenzione di celebrare il centenario della scissione di Livorno e di farlo con l’ex premier britannico Tony Blair. Gli esponenti della sinistra italiana che restano legati alle radici comuniste l’hanno presa a ridere. Il più buono gli ha chiesto: “Matteo, che c’entri tu coi comunisti?”.
Eppure a sparigliare, come Renzi non ce n’è. Già tre anni fa rivendicava il pensiero di Antonio Gramsci come patrimonio di tutti gli italiani. E, in realtà, non s’è inventato granché dal momento che il pensatore comunista finì dritto dritto, a Fiuggi, persino nel “pantheon” della nascente Alleanza Nazionale.
Inutile raccontare del florilegio di sfottò che gli sono piovuti in campo, sul web. Ma, a sparigliare, come Renzi non ce n’è: e dimostra, così, il conservatorismo elitario di quella sinistra ideologica che resta distante dalla realtà e non riesce a fare breccia nell’elettorato proprio perché astrusa fumoseria da vecchia sezione. Un po’ come accade in certi ambienti di destra. Ma questa è un’altra storia.