Il centrodestra a trazione Lega in Lombardia è finito male. I ballottaggi del 5 ottobre sono finiti 4 a 2 per il centrosinistra, consegnando Lecco, Legnano, Corsico e Saronno al centrosinistra, Voghera e Viadana al centrodestra. Si tratta di una disfatta, sia per il peso specifico ben diverso dei comuni vinti, sia per il fatto che a Legnano, Corsico e Saronno governavano sindaci di centrodestra. Va detto che a Legnano il sindaco era stato arrestato e a Corsico si era invece dimesso in polemica con Forza Italia.
Se guardiamo al primo turno, il quadro per la Lega è ancora peggiore. Il candidato del PD ha vinto al primo turno con il 70%, relegando il candidato leghista al 22%. I democratici in città hanno sfiorato il 30%, la Lega neanche il 10.
Certo, qualche risultato positivo, ad esempio a Vigevano e a Cologno Monzese, dal centrodestra è arrivato, ma siamo di fronte a virtuosismi dei singoli candidati. In Lombardia, la famosa locomotiva d’Italia, ormai da anni c’è un difetto di scelta di classe dirigente, comune a tutti i partiti dell’area, che porta a candidare persone spesso inadeguate, pensando che i voti di Capitan Salvini possano risolvere tutto. Uno scenario simile si vide ai tempi di Berlusconi, il quale però era in grado di scegliere candidati vincenti, mettendo loro i voti a disposizione.
Sembra che la Lega un tempo Nord, nella propria patria stia perdendo radicamento, facendo sognare al centrosinistra una vittoria alle prossime regionali. Se diamo un’occhiata ai capoluoghi di provincia, d’altronde, possiamo vedere che Milano, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lecco, Varese sono in mano a sindaci del PD o di centrosinistra. Uno scenario che in via Bellerio non dovrebbe essere sottovalutato.