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Matteo Salvini non traghetterà la Lega all’interno del Partito popolare europeo. Eppure, nel fine settimana che s’è appena concluso, non si parlava d’altro sulla stampa e nelle chat “politiche” di tutto lo Stivale, da Nord a Sud. È stato proprio Salvini a smentire ogni tentazione di “grandi manovre” che avrebbero potuto portare il Carroccio dal gruppo di Identità e Democrazia – in cui oggi si riconosce la Lega insieme al Rassemblement National francese in cui c’è il Front National di Marine Le Pen, ai tedeschi di Alternative fur Deutschland, agli olandesi del Partito della Libertà, ai Veri Finlandesi, ai fiamminghi belgi e alla destra austriaca, danese ed estone – a quello in cui, tra gli altri e oltre i soliti nomi, c’è anche l’ungherese Viktor Orban.
La ragione sottesa a un eventuale trasloco sarebbe stata quella di una rifondazione del partito finalizzata a ottenere il riconoscimento per la governabilità. Ma Salvini “vede” solo la Merkel. E ha scelto la tribuna ultra-pop del programma domenicale di Barbara D’Urso su Canale 5 per “rassicurare” i suoi elettori:
“Smentisco che la Lega possa entrare nel Ppe. Non vado in Europa a fare il baciapile di Merkel e Macron”.
Tutto azzerato, dunque. Rientrano i timori che erano stati espressi, sulla stampa, anche da chi – scomodando vecchi fantasmi della destra italiana che sempre tornano utili quando c’è da fare pressione mediatica… – aveva addirittura rievocato un possibile parallelo tra il “Capitano” e l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini se Salvini avesse benedetto il transito del suo partito dall’una all’altra sigla dell’europarlamento.
Mi sono sbagliato. Non si è fatto furbo…
Già, per chi durante mesi ha fatto il baciapile di Conte (ed il Capitan Fracassa) sarebbe troppo arduo, soprattutto un insopportabile bagno di serietà responsabile… non minchiate e foto caxxone sui social…