In molti hanno parlato di Orvieto e della crisi della Destra in Italia. La posizione del Borghese, è chiara: la destra politica così come la conoscevamo, è finita. Morti i princìpi, sono rimasti soltanto i «valori» della Fondazione di Alleanza Nazionale.
Politici. Nessuno di loro ha chiesto scusa al popolo che lo aveva votato, nessuno di loro ha fatto suicidio (bei tempi di una volta!). Tutti si sono ripresentati «più belli e più forti che pria» per una nuova Destra, anzi per la rinascita di AN, ma che diciamo, per una nuova via . bla, bla, bla .
A Febbraio, il voto a Grillo da parte di una grossa parte dell’elettorato di destra, aveva fatto suonare i campanelli d’allarme. Siccome, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, i «tromboni e trombati» hanno continuato la recita come se non fosse successo nulla.
Alcuni fatti di questi giorni, però, ci hanno portato a ripensare a come uscire dalla spirale della politica affidata ai soliti politicanti.
Premessa. Oltre sessant’anni di «pace», hanno abituato questo Paese a ritenere che tutto è dovuto, tutto è un «diritto»: dalla casa al lavoro, dalla macchina al cellulare, dalle vacanze ai soldi … Tutto questo costa, ma nessuno vuole pagare il prezzo della libertà.
La colpa deriva dal fatto che la democrazia è fallita, se mai è esistita. Gli ultimi vent’anni lo hanno dimostrato. Viva il bipolarismo! E si sono spartiti il potere esecutivo. Viva il «Porcellum»! E i partiti si sono fatti il Parlamento «su misura». Viva i «tecnici»! L’Italia è un Paese occupato, con una moneta (l’euro) imposta dalle banche. Quelle stesse, che, complice Napolitano, hanno attuato un golpe di palazzo anti costituzionale facendo nominare un socio del Bildberger Group, prima senatore a vita, poi Primo ministro. Viva le «larghe intese»! L’ultimo atto della fine della democrazia nel nostro Paese, si è consumato dopo le elezioni politiche di febbraio. La vittoria di Grillo e l’alta percentuale di assenteismo, hanno gettato nel panico i due poli. Per loro fortuna, l’incapacità politica del M5S, e di Grillo in particolare, ha permesso, dopo l’eutanasia di Bersani, di organizzare un secondo governo del Presidente, a guida Enrico Letta, democristiano e membro anche lui del Bilderberg.
Da considerare che Letta ha proposto la modifica all’art. 138 della Costituzione, per ridurre da tre mesi ad uno l’intervallo fra una votazione e l’altra. Questo permetterebbe di bloccare qualsiasi tipo di referendum popolare.
Ricordate le rivolte arabe del 2012? Tutto il mondo entusiasta del fatto che la rete aveva permesso di collegare masse di giovani e portato alla caduta dei «tiranni» locali. Facebook, Twitter, Google, erano i nuovi «eroi». Niente di più falso.
Dal 2007, Google ha organizzato conferenze annuali, conosciute come Google Zeitgeist («lo spirito del tempo di Google») presso il Grove Hotel di Londra. In questo stesso albergo si è tenuto, dal 6 al 9 Giugno, l’incontro del Bilderberg Group, che sta attuando una seria trasformazione. A tale scopo il BildGroup ha formato un’unione con Google, sotto la guida di Eric Emerson Schmidt, a.d. del gruppo informatico. Tutti gli incontri di Google vertevano sull’analisi dei miliardi di query degli utenti, in modo da programmare al meglio le linee guida e di condotta del sistema. Quest’anno l’incontro si è tenuto pochi giorni prima del BildGroup.
In quei giorni si è discusso di come aumentare i poteri delle banche, per mezzo di false «riforme bancarie», sostenere l’euro, creare sistemi di tassazione più efficaci, bloccare l’uscita di Londra dall’Eurozona (a sentire Cameron, questo sembra riuscito), fomentare disordini sociali causa l’austerità per arrivare a concentrare la ricchezza mondiale nelle mani di gruppi elitari.
Oltre a questo, sul tavolo di lavoro sono finiti programmi per il controllo militare e politico di aree attualmente in crisi (Iran, Siria). Si è parlato di una pandemia mondiale (i laboratori del BildGroup hanno allo studio un virus). Il tutto per arrivare al controllo statale su Internet, creando un sistema di sorveglianza globale.
La nota importante, però, sta nelle dichiarazioni che Google ha in mente di attuare una ristrutturazione tecnocratica, che permetta, attraverso la raccolta globale delle informazioni, di arrivare a prevenire le rivolte contro la globalizzazione.
Questo modo conveniente di mascherare le operazioni di intelligence, lo si è visto nella «Primavera araba», i cui principali organizzatori erano a busta paga da Google e partecipavano anche agli incontri Zeitgeist. Dai documenti risulta che, in Egitto, l’uomo che ha portato alla vittoria dei Fratelli musulmani, era il capo del marketing di Google nel Medio Oriente e Nord Africa.
Dopo il pronunciamento militare al Cairo, Erdogan ha modificato nella Costituzione turca il ruolo delle forze armate, da custodi della Repubblica al semplice ruolo di difesa contro nemici esterni. Abolendo in questo modo, il ruolo voluto da Ataturk per le Forze armate. Ecco il vero nemico della politica, i militari.
Le guerre scoppiano tra politici, i soldati sanno che significa dare la vita per il proprio Paese. Per cui l’uso della forza sarebbe l’ultima ratio. Lo stesso diritto di voto dovrebbe essere tolto alla massa «democratica» e concesso soltanto a chi fosse disposto a morire per la Patria. Nell’antica Roma, per accedere a cariche pubbliche, occorreva aver prestato servizio nelle legioni. Oggi, basta essere di colore ed iscritti all’Arcigay.
(Questo articolo uscirà su «il Borghese» di Agosto/Settembre 2013)