embro del comitato scientifico Marco Valle e dal presidente del movimento di idee Francesco Giubilei, come risposta all’ondata iconoclasta che si è diffusa nelle ultime settimane, in difesa della memoria storica e della libertà.
Oggi Colombo, dopo aver affrontato e sconfitto i giudizi e i pregiudizi della sua epoca, è costretto a subire quelli del nostro tempo. A oltre 500 anni dalla morte, Don Cristobal Colòn, come lo chiamano in Spagna, deve subire nuove ingiurie. Con una semplificazione senza senso, l’ondata di sdegno per l’ingiusta morte di George Floyd a Minneapolis, si è trasformata nella damnatio memoriae del grande marinaio, considerato non colui che scoprendo l’America ha modificato il corso della storia del mondo dando inizio all’era moderna, ma solo uno sterminatore di popoli nativi.
Il 12 ottobre i firmatari si troveranno a Genova in un grande evento per esprimere il proprio dissenso nei confronti della deriva iconoclasta in atto di fronte alla quale non si può restare indifferenti, incominciando con la difesa del primo della lista: Cristoforo Colombo, grande navigatore genovese e grande Italiano, e lanciando un manifesto in difesa della memoria, della storia e della libertà.
L’obiettivo è inoltre ricordare la Giornata nazionale di Cristoforo Colombo con eventi e iniziative nelle scuole, nelle università italiane e in tutte le istituzioni e promuovere una legge per introdurre pene adeguate nei confronti di chi vandalizza le statue e il patrimonio storico e artistico a partire da una riforma dell’articolo 733 del Codice penale.
Per aderire è possibile inviare una mail con nome, cognome e città di residenza a info@nazionefutura.it.
Forse si difenderebbe meglio un Colombo della Catalogna, come sostengono alcuni biografi…
Alcuni studiosi sostengono che Colombo fosse un ebreo sefardita convertito al Cattolicesimo…
Non condivido per nulla questa iniziativa, faccio mia l’ottima risposta data da Adriano Scianca https://www.ilprimatonazionale.it/cultura/perche-non-aderisco-appello-giu-mani-da-colombo-161865/
Le uniche statue il cui abbattimento mi provoca un qualche dispiacere sono quelle dei simboli confederati. Per il resto su Colombo, Voltaire, Churchill, etc, ma un bel chissene…
Però capisco che l’obiezione di Scianca (e di Stefano) non è (o almeno non solo) nel merito dei personaggi coinvolti. Eventi come quelli che stanno avvenendo adesso potrebbero portare fratture e cortocircuiti all ‘interno della civiltà liberalprogressista (e ciò sarebbe auspicabile).
Il fastidio (e il pericolo)nasce semmai dalle motivazioni che portano la teppaglia fucsia ad abbattere monumenti del passato ; il cercare ossessivamente “peccati” contro i contemporanei dogmi progressisti in personaggi lontani(o lontanissimi) nel tempo, oltre a far (giustamente) sbellicare dalle risa al cospetto di cotanta idiozia, potrebbe rafforzare la tendenza paranoide e liberticida delle nostre società (proprio per le “giustificazioni” addotte negli abbattimenti).
Wolf. Quello è il rischio. Citavo paradossalmente il ‘Colombo catalano’ in quanto i catalani sono sovranisti di sinistra e pertanto assolti, mondi da ogni peccato presente e passato…
Colombo deve essere difeso dalle istituzioni nazionali, politiche, accademiche, culturali.
Esistono pochi miliardari pervertiti che vogliono un mondo a loro immagine e somiglianza: questi ragazzotti “antirazzisti” costituiscono il loro esercito di riserva. Condivido in buona parte i rilievi di Scianca, ma sono rilievi troppo teorici, è pur vero che non si può assistere inerti allo spettacolo: voglio dire, non è che i simboli della collettività li decidono loro… e trovo vigliacco che l’establishment li lasci fare, è molto probabile che questi scemi prendano la paghetta da Soros e compagni. Comunque sia, entrando nel merito dei “simboli”, come ha scritto Wolf l’unico dispiacere è quello relativo ai Confederati.
Mi ricordo lo spirito col quale venne preparato il V Centenario della Scoperta dell’America, nel 1492. Il comitato era presieduto da Taviani ed iniziò a funzionare 10 anni prima, nel 1982! Verò è che alla fine tanto lavoro preparatorio, tante pubblicazioni e convegni ecc., non ebbe una degna conclusione proprio perchè il ‘politicamente corretto’ già avanzava. In ogni caso Colombo è il simbolo più caro delle collettività italiane delle Americhe. Per rispetto a loro le nostre istituzioni non dovrebbero rimanere inerti, disinteressate o, peggio ancora, far comunella con la ciurmaglia distruttrice…