Succede a Omnibus su La7. L’ex governatore della Lombardia, Roberto Maroni, prima di definisce esponente della “berlingueriana Lega di governo” e poi apre a Mario Monti, l’ex premier contestato dal segretario nazionale Matteo Salvini per i suoi provvedimenti anti-sociali (la legge Fornero in primis). Il Carroccio non appoggiò l’esecutivo tecnico del professore bocconiano.
Il dialogo tra varesini
Entrambi nati a Varese, Maroni e Monti si stimano. E così sorprendendo lo studio televisivo guidato da Alessandra Sardoni, l’ex presidente lombardo ha lanciato una proposta al governo, ovvero delegare le trattative con Commissione europea e istituzioni Ue a Mario Monti.
“Il governo dovrebbe reclutare Monti per negoziare on l’Europa sugli aiuti a condizioni più favorevoli per l’Italia”: questa la sintesi fatta dalla Sardoni della proposta di Maroni. Monti ha poi ribattuto ricordando che “Maroni sarebbe stato uno dei pochi ministri del governo Berlusconi che avrei voluto nel mio governo”.
La Lega senza Salvini
Nell’editoriale di Angelo Panebianco sul Corsera, intitolato “L’inutile conflitto con l’Europa, l’accademico aveva ipotizzato un cambio di rotta della Lega, con un abbandono delle posizioni lepeniste per entrare nel Ppe, abbandonando le posizioni contro le sanzioni alla Russia. Panebianco demolisce la leadership di Salvini, con critiche durissime (non è una novità), ma è una novità che ipotizzi una “convergenza” della Lega moderata con Pd e renziani per un percorso di unità nazionale, “per ribadire la scelta occidentale”. Insomma le grandi manovre sono iniziate, e avranno degli sviluppi nelle prossime settimane. Del resto l’appannamento della guida politica di Matteo Salvini emerge dagli ultimi sondaggi, che indicano la Lega in calo costante di consensi, seppure resti ampiamente il primo partito italiano (attualmente al 26%).
Ma il Bobo è sempre stato filo-establishment, mica è da ora.
Maroni come Giorgetti è da sempre un soggetto del sottopotere (basti ricordarsi che quando la massoneria americana impose la sua nomina a Scalfaro come ministro dell’Interno ). Detto questo l’on.Salvini (e credo anche la Meloni) presto sarà scaricato . ps. i destronazionali che in questi anni ha sostenuto il ‘capitano con la felpa’ dove andranno a fare danni?
Ma a questa solita vigliaccata strisciante all’Italiana, per l’alta sfera ineluttabilmente solita (ovviamente molto colta),di destra o giù di li, è molto meglio parlare di jazz oppure drappeggiare libertà democraticità ed essenzialmente tecnica del linguaggio,sì però s cendere in piazza e da massa, sanno tutto su Plotino e sulla dinamica delle ombre convesse pretestuosamente manipolatrici.In fin fine anche loro fanno parte del potere…Ne garantisco un’opposizione perenne…
Fernando, tu credi veramente che chi è in parlamento creda sul serio alle baggianate che dice? Questo vale per tutti i politicanti , i quali sono interessati soltanto al denaro. Salvini, Meloni, Renzi , Zingaretti , Di Maio ecc. senza politica sarebbero precari sottopagati: legano l’asino dove vuole il padrone , ma poi in realtà a loro interessa solo gozzovigliare.
Dove vanno tutti!!!
In confronto al legajolo che a Strasburgo batteva la scarpa sul tavolo, ‘firmava’ documenti con il tacco…sono uomini di Stato!
Gallaro’ i veri politicanti non sono in parlamento, che piaccia o no’ sono”” Vespa, la Berlinguer, la Gruber,Floris,la Merlino, e tutti i programmi TV indistintamente asserviti al governo del potere vero.Del Debbio e Porro sono scartine ,che danno un colpo alla botte ed una al cerchio.