Di Gianni Collu, oltre all’anonimato, è rimasto, per tracce, il pensiero. Una personalità complessa dal forte carisma che è diventato nel corso degli anni ispiratore di orizzonti di pensiero, coltivando, volutamente, lo spazio dietro le quinte. Spesso l’anonimato per scelta personale si confonde con una sorta di damnatio memoriae imposta dagli eventi e non solo da questi. Un punto obliquo, volutamente annebbiato, non integrabile per vocazione. Ne traccia un ritratto fedele Danilo Fabbroni, anche perché corroborato da una solida frequentazione trentennale, con il testo Per Gianni Collu. Individuum est Ineffabile.
Nato ad Acqui Terme nel 1946, figlio di un Carabiniere, Collu ha dedicato la propria vita ad esplorare le contorsioni della realtà sociale, come direbbe un sociologo sessantottino, della vita, come si direbbe comunemente. Eremita, eretico, Gianni Collu era come programmato a cercare il retroscena delle questioni, delle materie poste sui tavoli del dibattito filosofico, culturale e, perché no, politico e politologico. Scardinatore di luoghi comuni, politicamente nasce marxista, scrivendo un libello che sarà a sua volta un capolavoro destinato a rimanere nel culto, realizzato a quattro mani con Giorgio Cesarano, con un titolo profetico, debitore di prospettive del dissenso e contemporaneamente un vero inno alla vita, Apocalisse e Rivoluzione[1]. Fornito di notevoli doti archivistiche, accumulava informazioni e riferimenti all’interno dei testi più disparati. Si occupava del potere, della religione, dell’impronta con cui l’adorniana industria culturale affiggeva la propria egemonia sulla sfera economica e politica.
Per Gianni Collu è un testo che può facilmente diventare il testimone del pensiero dell’intellettuale di Acqui Terme, una raccolta di riflessioni rielaborate, adatta per delineare un intelletto che ha voluto riprodursi nell’ombra, per suggerimenti ed enigmi. Un pensiero che si spinge oltre quel magma politicamente corretto, che diffonde i propri peana con una serie di amplificatori difficilmente oscurabili. Il pensiero di Gianni Collu si muove in cerca degli interstizi in cui il senso comune inquinato di ideologia (intesa in senso marxiano) sprigiona i presupposti per l’imposizione dell’egemonia culturale. Contro la carcerazione del pensiero, in questo libro si trovano tutte le possibili connessioni per costruire il corpus di una sorta di “Collu-pensiero”, un mosaico che sa di opera omnia per sfuggire a possibili schemi di sintesi semplicistici. Oltre la dicotomia tra ortodossia ed eterodossia, oltre l’eresia, per costruire un pensiero libero.
[1] Di cui recentemente è stata editata la versione in francese.