“Basta divisioni, per il 25 aprile si canti La Canzone del Piave”. La proposta è arrivata da Edoardo Sylos Labini, artista, attore ed editore del giornale Cultura e Identità. In un’intervista rilasciata a Il Giornale, Sylos Labini ha spiegato i motivi della sua iniziativa: “Auspico che si canti una canzone che unisca tutti e non solo una parte politica. Cantiamo lo spartito dell’Italia della povera gente che si scoprì improvvisamente nazione”.
L’idea è nata, ha spiegato Sylos Labini: “Parlando con Ignazio La Russa e con il giornalista Fausto Biloslavo. Non intendiamo separare gli italiani in buoni e cattivi né canticchiare le canzoni delle sardine”. Si riferisce a Bella Ciao che, per l’attore ed editore: “Oggi è una canzone globalista, noi vogliamo ricompattare invece di separare”. La Canzone del Piave riporta alla Prima Guerra Mondiale e per Sylos Labini ci sono troppe analogie tra allora e oggi per non ricordare quegli italiani e per non rinnovare lo spirito del tempo: “I caduti di allora, come gli anziani caduti oggi, erano anonimi come le bare che non possiamo neppure salutare nella sepoltura”.
Concordo assolutamente. É il più bello degli inni. Ma per quelli di sinistra é impossibile cantarlo perché c’è una strofa che recita “non passa lo straniero”. Loro che sono per le frontiere aperte e l’immigrazione illimitata sono per far passare sempre lo straniero.
Quelli di sinistra dovrebbero solo vergognarsi e tacere.
La divisione in Italia in ultima istanza non è mai politica, ma sempre tra nord e sud. Culturalmente sto con il sud, biologicamente ed economicamente col nord, essenzialmente. Per risolvere l’angoscioso dubbio ho passato gran parte della vita all’esetero, dove pure ci vivo da pensionato.
Sylos Labini : ma daaaaaaaaaaaaai. La russa l’amico degli americani : ma daaaaaaaaaaaai.
No, ma al di là delle questioni politiche, “Bella Ciao” è una delle canzoni più cretine di tutti i tempi. Il passaggio che fa”o partigiano portami via che mi sento di morir”, posso ancora concepirlo cantato da una donna, ma da un uomo mi sa di roba da cecche isteriche…
Quant’è vero Wolf, ma poi è una canzone che solo dagli anni 60 è diventata un motivo “resistenziale” usato a scopo strumentale per giustificare una certa narrativa,durante la “resistenza” nessuno cantava bella ciao, al massimo si può individuare come inno partigiano “Fischia il vento”(basato su una nota aria popolare sovietica) ma fino a quegli anni i kompagni cantavano “bandiera rossa”(che poi è “avanti popolo”) o “l’Internazionale” che almeno hanno una loro identità storico-ideologica, in definitiva bella ciao oltre che ridicola è una tradizione inventata postuma, come disse il socialista Cesare Bermani…
LaRUssa in un certo modo è come le mosche,gira e rigira fintantoché si devono posare lì.Voler festeggiare il 25 aprile assieme a quelli che hanno e continuano rovinare l’Italia in tutte le sue strutture sociali, è pura follia oltre che infantilismo politico.Egli non si rende conto che è un gravame per FDI,non continui prendere iniziative politiche che il più delle volte sono ridicole.Faccia l’avvocato e non viva di rendita sulle spalle di Giorgia..
Però per quando uno soffre di stipsi è ottima ‘Bella Miao!’. Due minuti e vai…. che è un piacere! I comunisti san solo fare canzoni lassative, che ci possiamo fare…?