Più va avanti questa storia e più somiglia a un suicidio collettivo. Non giudico l’operato del nostro governo, peraltro seguito da molti altri Paesi, parlo qui, per così dire, della filosofia di vita e di quella sociale del mondo occidentale o occidentalizzato. Per il timore della morte abbiamo rinunciato a vivere.
Questa epidemia, proprio per il modo con cui l’abbiamo affrontata, cercando di contenerla con tutti i mezzi invece di lasciarla fluire liberamente, può avere, come una molla troppo compressa, un rimbalzo quasi della stessa forza oppure, se si vuole un’altra metafora, un fiume in piena davanti al quale venga eretta un’alta diga prima o poi ne raggiunge la sommità e quindi bisogna alzare ulteriormente la diga se non si vuole che una semplice piena divenga un’ alluvione. Per questo dubitiamo molto che gli attuali divieti possano essere allentati, è più facile che vengano rinforzati. Le Autorità hanno stabilito che l’indice R0 non può fermarsi a un sinistro “1 vale 1”, cioè una persona contagiata ne contagia a sua volta solo un’altra, ma il rapporto deve scendere a 0,5 per la riapertura di negozi, bar, ristoranti e addirittura a 0 per stadi, discoteche, cinema, teatro. Per cui è molto probabile che le attuali restrizioni, magari allentate ma subito ripristinate o addirittura indurite se la curva tende di nuovo al rialzo, durino un anno e anche più. Un anno di reclusione è poco o tanto per una vita? E’ tantissimo per un anziano che ha ancora pochi spiccioli da spendere, ma anche per un ragazzo perdere un anno della propria giovinezza non è poco. Né di fronte alla compatta volontà del gregge è possibile a qualcuno, novello Capaneo, ribellarsi. Non tanto perché bar e ristoranti sono chiusi, se ne può fare anche a meno, ma perché non può invitare nessuno a cena e semmai azzardasse suonare il campanello altrui si vedrebbe guardato con terrore: “Vade retro Satana, noli me tangere”.
In una società che rifiuta l’idea stessa della morte, dominata dal terrorismo diagnostico e scientifico, ossessionata dall’ubris del controllo, era logico che andasse a finire così. Ma noi non possiamo controllare un bel nulla, ce ne illudiamo solo, il Fato, per sua natura imprevedibile e incalcolabile, è sempre lì ad attenderci.
Nel suo libro, Le illusioni della medicina, Bensaid, apprezzato medico francese, racconta questa storia. M.L., un uomo di quarant’anni, è un grassone, un ghiottone, gioviale ed esuberante come sono spesso le persone di questo tipo. I medici gli avevano riscontrato una ipertensione modesta ma tenace, un tasso di colesterolo abbastanza elevato. Ma M.L. non se ne era preoccupato. Finché un giorno legge sull’autorevole Le Monde (il dio stramaledica i giornali autorevoli che mai come in questa fase si sono dimostrati più che inutili perniciosi) i rischi di infarto cui andava incontro. Si allarma e si reca da Bensaid perché vuole essere curato, benché il medico cerchi di convincerlo che “i fattori di rischio che gli erano stati segnalati non erano altro che fattori di rischio, egli non era predestinato ad essere vittima di una patologia vascolare, era semplicemente un po’ più esposto a questo rischio rispetto ai suoi simili, ma solo un po’”. Ma M.L. è ormai deciso a curarsi e il medico lo accontenta. Ma Bensaid nota che l’uomo non è più lo stesso, si è incupito, è diventato triste, amaro, aggressivo, depresso. Nel giro di pochi anni M.L. verrà ucciso da un melanoma. E Bensaid si chiede: “Io non potevo saperlo, ma gli avevo avvelenato, inutilmente, quelli che dovevano essere gli ultimi anni della sua vita. Lo avevo reso infelice…per prevenire patologie del tutto ipotetiche”.
Allo stesso modo ci stiamo comportando noi. Diciottomila deceduti per Coronavirus sono lo 0,025 sul totale di 60 milioni di italiani cioè, al momento, ciascuno di noi ha 0,025 probabilità di morire per questo morbo. Per prevenire una morte che dal punto di vista del singolo è del tutto ipotetica, e da quello della collettività ha proporzioni minime (anche se, certo, senza le limitazioni la percentuale sarebbe stata più alta, ma crediamo non di molto) abbiamo chiuso a chiave un’intera popolazione.
Ne ho personalmente le scatole strapiene di questo ‘vigliacchismo generalizzato’ da paura Coronavirus, cavalcato alla grande dall’imbelle classe politica che colpevolmente i cittadini hanno scelto (non solo in Italia). Vogliono farci morire d’inedia e depressione prima del tempo! Ha ragione Fini. Chi non sa morire non sa vivere.
Guidobono Felice mi stupisci..è la prima volta che viene meno la tua visione ‘auto/conservativa’ e che metti in discussione la morale progressista che né è alla base.
Io dall’inizio di questa storia ero non solo per non chiudere le scuole ed il comparto produttivo ma di utilizzare gli anticorpi di specie o immunità di gregge o come caspita si chiama perché era l”unico modo per superare definitivamente in tempi brevi la pandemia senza possibili ricadute.
Solo che per far questo serviva una prima linea sanitaria in grado di reggere la botta e per è per le prime settimane era praticamente impossibile. Ora che abViano moltiplicato le strutture per le terapie intensive scopriamo che non vi servono più perché i malati/contagiati a casa sono molti di.più di quelli che noi pensiamo….
Così non se ne uscirà mai ed avremo sempre cicli e cicli di ricaduta e diffusione …
Massimo Fini lo scriveva già dai primi anni 80′ che la Ragione Ha sempre torto …
Guidobono Felice mi stupisci..è la prima volta che viene meno la tua visione ‘auto/conservativa’ e che metti in discussione la morale progressista che né è alla base.
Io dall’inizio di questa storia ero non solo per non chiudere le scuole ed il comparto produttivo ma di utilizzare gli anticorpi di specie o immunità di gregge o come caspita si chiama perché era l”unico modo per superare definitivamente in tempi brevi la pandemia senza possibili ricadute.
Solo che per far questo serviva una prima linea sanitaria in grado di reggere la botta e per è per le prime settimane era praticamente impossibile. Ora che abbiamo molltiplicato le strutture per le terapie intensive scopriamo che non servono più perché i malati/contagiati a casa sono molti di.più dei tivovetsti e di quelli che noi pensiamo….
Così non se ne uscirà mai ed avremo sempre cicli e cicli di ricaduta e diffusione …
Massimo Fini lo scriveva già dai primi anni 80′ che la Ragione Ha sempre torto …
La nostra vera risorsa sono gli asintomatici.
Più aumentano i contagiati asintomatici e sempre meno spazio avrà il Covid 19 di rigenerarsi e diffondersi. Soprattutto si eviteranno i contagi di ritorno…
Catilina. Non credo alla morte del topo. Alla sua bellezza. Non si tratta di essere contro la razionalità o la scienza o l’istinto naturale di conservazione, ma di usarli ‘cum grano salis’. Sbudellarsi nelle 2 guerre mondiali è stato da stupidi suicidi. Fare oggi i ‘tradizionalisti’ pauperisti più innocuo, ma non intelligente… Solamente abbiamo trasferito il ‘Potere Mondiale’ fuori Europa. Le guerre è sempre meglio non farle, ma, se si fanno, si devono vincere, sempre. Le guerre perdute lasciano solo rovine fisiche, morali, ideali: l’Europa d’oggi.
Superata quota 20 mila decessi: il DPCM dell’11 marzo 2020, che ci impone di stare a casa, ha palesemente fallito. Ha avuto forse il merito di attenuare i contagi, ma niente più. Qui ci volevano i tamponi di massa fin da subito su tutta la popolazione per individuare i positivi e mettere in quarantena soltanto costoro, sia sintomatici che asintomatici. No tutta la popolazione in quarantena e blocco delle attività economiche. Invece i giallofucsia hanno coglioneggiato invitando le persone ad uscire normalmente e ad abbracciare un cinese, oltre che a recarsi nei loro ristoranti. Così facendo hanno perso tempo e permesso al Coronavirus di diffondersi mettendo in ginocchio il sistema sanitario, che peraltro soffre la carenza di posti di terapia intensiva, frutto di decenni di tagli alla sanità. Ora questi stessi che ci tranquillizzavano sul fatto che non rischiavamo nulla,, ci tengono forzatamente a casa.
I tamponi di massa non si possono fare perchè non ci sono laboratori e tecnici sufficienti. Che poi i 5 stalle siano coj.,azzi è vero, ma chi li ha votati per il RdC che cosa è?