Torna da domani al 23 febbraio nell’ormai tradizionale cornice di Morro d’Oro (TE) e con un programma che si preannuncia ricco ed entusiasmante la seconda edizione di Astrolabio, la tre giorni di studio e di formazione per i quadri dirigenti di Gioventù Nazionale e per gli amministratori under 35 di Fratelli d’Italia. Abbiamo con noi, oggi, Francesco di Giuseppe, ideatore ed organizzatore di Astrolabio e vicepresidente nazionale di Gioventù Nazionale.
Di Giuseppe, iniziamo con una semplice curiosità: a cosa si deve il nome Astrolabio?
“Il nome è stato scelto poiché c’era il bisogno di sintetizzare in una parola più significanti e Astrolabio si adattava perfettamente all’idea del nostro progetto: l’astrolabio è, infatti, il più antico strumento di navigazione, usato per centinaia di anni per tracciare la rotta e segnare il percorso da seguire, anche quando le condizioni atmosferiche sembravano impossibili, anche nelle notti più buie. Ed anche oggi Astrolabio si pone il compito di formare giovani competenti e consapevoli, pronti a diventare la futura classe dirigente di questo Paese”.
Cosa dovremo aspettarci da questa nuova edizione? Quali saranno gli argomenti trattati?
“Ancor prima di inaugurare questa seconda edizione, possiamo già festeggiare una prima vittoria: la manifestazione passa dalla durata di due giorni a ben tre giorni, in modo da premiare tutti i ragazzi che hanno partecipato alla prima edizione. Questo, inoltre, ci permetterà di confrontarci su più temi e rendere ancor più efficace il lavoro di Astrolabio.
A dimostrazione di ciò, infatti, fin dal primo pomeriggio del venerdì ospiteremo l’eurodeputato di FdI Raffaele Fitto, con cui parleremo sia della sua esperienza di giovanissimo governatore della Regione Puglia, sia delle sfide che attendono la nostra nazione a livello europeo, cercando di scacciare il becerismo di un “Italexit” in favore del nostro storico slogan “Europa Nazione”. Proseguiremo poi parlando di sovranismo con una figura storica della nostra area come Marcello de Angelis.
Il sabato, invece, sarà dedicato al mondo dell’industria con Paolo Rubino, ex top manager di Alitalia, ed al mondo della filosofia, con un intervento in diretta da Mosca di Aleksandr Dugin, ideologo di Vladimir Putin e teorizzatore della tanto discussa “quarta teoria politica”.
Nel pomeriggio, invece, i giovani amministratori saranno impegnati in una tavola rotonda con parlamentari come l’on. Paolo Trancassini e l’on. Luca de Carlo ed altri esperti amministratori che li guideranno verso una completa maturazione politica. I dirigenti del movimento giovanile, invece, incontreranno Mauro La Mantia, ex dirigente di Azione Giovani, ed Antonio Tisci della Fondazione Alleanza Nazionale, con i quali discuteranno sulla storia della Destra Giovanile. Seguirà un appuntamento dedicato alla comunicazione con il direttore di CulturaIdentità Alessandro Sansoni e social media manager dello staff di Giorgia Meloni come Tommaso Longobardi.
Domenica, invece, discuteremo di etica politica con l’on. Carolina Varchi e l’on. Wanda Ferro, per poi concludere con la plenaria di Gioventù Nazionale dove interverrà il Presidente Fabio Roscani”.
Grandi nomi, dunque, come quello del filosofo russo Aleksandr Dugin. Sinonimo che la crescente popolarità del partito in campo internazionale si riflette anche sul mondo del movimento giovanile?
“Il nome di Dugin è la ciliegina sulla torta di questa nuova edizione di Astrolabio. Ringrazio tutte le persone che si sono adoperate per far si che si riuscisse ad avere un programma così ricco e curato per una tre giorni che si prospetta valida sotto tutti i punti di vista.
Astrolabio nasce per discutere e confrontarsi, anche andando fuori dai soliti steccati e dalla visione “canonica” che troppo spesso appiattisce lo sguardo. Con Dugin parleremo dei possibili scenari geopolitici futuri e del ruolo centrale dell’Italia in questi processi.
Gioventù Nazionale ha già da tempo cominciato un percorso di dialogo con altre realtà europee come i giovani ungheresi di Fidesz o il movimento giovanile dei patrioti spagnoli di VOX. In tutta Europa, ormai, soffia un vento di libertà e cambiamento e Gioventù Nazionale riuscirà ad essere avanguardia anche in questa lotta”.
Come detto precedentemente, Astrolabio è ormai alla sua seconda edizione: quali frutti si è riusciti a cogliere dall’evento dello scorso luglio?
“Uno dei frutti più succosi colti dal primo Astrolabio è stata la nascita di Magnete, il blog di Gioventù Nazionale, una scommessa nata dalla sola forza di volontà, senza risorse nemmeno per pagare l’host di un server, su un blog gratuito difficile da posizionare e indicizzare nei motori di ricerca, ma che in sei mesi ha prodotto più di settanta articoli e oltre diecimila letture.
Numeri che ci inorgogliscono e che ci fanno sicuramente capire come la scommessa sia stata vinta, quindi la prima anticipazione che possiamo fare è certamente che, dopo questo Astrolabio, in tempi brevi, passeremo finalmente ad avere un vero sito che ci permetterà di migliorare ancora e far arrivare la nostra voce a più ragazzi. C’è poi un altro progetto molto ambizioso, ma lo sveleremo solo all’interno di questa edizione”.
Quali, invece, i frutti che sperate di poter cogliere dopo questa edizione? Quali sono le nuove sfide che Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale dovranno affrontare?
“Ormai Fratelli d’Italia non lotta più per la sopravvivenza: la paura per la soglia di sbarramento da superare come obiettivo minimo ad ogni elezione appartiene al passato.
Il nostro presente parla di un partito sempre più in crescita che raccoglie i frutti del radicamento e del lavoro svolto sul territorio, dal paesino con meno di mille anime alle città metropolitane. Un lavoro che premia la coerenza del nostro leader e valorizza e fa conoscere, in aula così come nelle commissioni, una pattuglia parlamentare che ha saputo farsi strada partendo in gran parte dalle sezioni di partito.
Fratelli d’Italia continua a crescere grazie a tutto questo ed ora che è arrivata alla doppia cifra inizierà ad essere appetibile a tanti “profittatori di ventura” che ci snobbavano fino a poco tempo fa e che oggi si riscoprono novelli missini o convertiti alla fiamma non sulla via di Damasco, ma su via della Scrofa. Dobbiamo aprirci ed allargarci coniugando qualità e quantità, ma è anche necessario tutelarsi da tutti coloro che non portano valore aggiunto al nostro partito, ma sono esclusivamente alla ricerca di scranni e prebende”.
Ancora una volta, Astrolabio si terrà in Abruzzo. Cosa vi lega a questa scelta?
“Astrolabio è un sogno nel cassetto che avevo ormai da diverso tempo. Io stesso ho avuto la fortuna di partecipare a diverse scuole di formazione che hanno contribuito in positivo alla mia crescita culturale e politica, ne voglio citare una “Il ritorno delle Elite” svoltasi per diverse edizioni quando ancora non ero neppure maggiorenne e che ha rappresentato una “svolta” nel mio percorso militante, dandomi quegli strumenti di cui necessitavo e facendomi incontrare ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia per condividere esperienze e progetti che si sono poi rivelati utilissimi.
Astrolabio è il regalo che voglio fare alle nuove generazioni, con la promessa che tante edizioni seguiranno con l’obiettivo di arricchirle e migliorarle ogni volta facendo tesoro di tutti i suggerimenti e critiche che riceverò.
Farla a “casa mia”, nell’Abruzzo a trazione FDI con il nostro Presidente Marco Marsilio, rende il tutto ancora più emozionante. Far conoscere il mio territorio ed i suoi panorami mozzafiato è motivo di grande orgoglio oltre che essere funzionale all’idea di Astrolabio, ossia lasciare il caos della nostra vita e delle città per prendersi un attimo per se stessi, per riflettere in un’oasi di pace come quella scelta per la nostra manifestazione”.
Come Gioventù Nazionale, invece, quali saranno le prossime iniziative?
“Stiamo già lavorando per il prossimo appuntamento di Atreju a settembre, dove ci sarà uno spazio dedicato a noi, e per l’organizzazione della quarta edizione di Fenix, festa nazionale di Gioventù Nazionale.
Astrolabio serve anche a programmare: l’ultima giornata sarà, infatti, dedicata ad un momento interno di confronto tra i quadri del movimento giovanile per discutere dei temi e delle battaglie da affrontare in primavera e per fissare gli obiettivi da raggiungere. È necessario aprirsi a nuove sfide, per non essere semplicemente la “quota giovani” o il “partito dei ragazzi””.
Nonostante ciò, però, buona parte della classe dirigente di Fratelli d’Italia, la cosiddetta “Generazione Atreju”, è relativamente giovane. Questo non potrebbe essere motivo di svantaggio per la classe dirigente di Gioventù Nazionale, che rischierà di dover attendere interi decenni prima di sperare di poter fare il grande salto nella politica nazionale?
“Abbiamo davanti a noi una classe dirigente che siede sugli scranni di Montecitorio con l’età anagrafica più bassa dell’intero arco partitico nazionale, ma questo non deve assolutamente essere visto in maniera negativa dal movimento giovanile pensando che tutti i posti siano “occupati”, bensì come fonte di incredibile fortuna dato che le istanze della nostra generazione spesso coincidono con le loro: ne sono prova evidente le tante battaglie che abbiamo condiviso in questi ultimi anni a “doppio simbolo” GN – FDI: il nostro tempo arriverà e dovremmo farci trovare all’altezza del compito che ci spetta.
Astrolabio spero diventi il punto di riferimento per tutti coloro che tendono a migliorarsi, che non si sentono “arrivati”, ma vogliono mettersi a disposizione di un progetto più ampio e che, nell’epoca contemporanea che declina tutto all’io ed al subito, trovi il coraggio di rispondere con il “Noi” e con il “costruire””.
Come sempre una spanna sopra tutti, bravo Francesco programma interessantissimo!
Però, prima di ‘sposarsi’con Dugin e Putin non fa male fare un bel giro sul sito ufficioso http://www.madrerussia.com/. ‘La Russia spiegata agli Occidentali’, pieno di elogi verso il passato sovietico e stalinista. Da lì a mio avviso, e senza neppure molta immaginazione, si capisce benissimo quali sono gli obiettivi dell’attuale classe dirigente russa: ricostituire la vecchia URSS, enfatizzando sempre la lotta contro il nazismo ed il fascismo, di ieri e di oggi (sic) nel mondo. Imperialismo puro, appoggio a tutte le “sinistre” del mondo. Fate voi…. Altro che libertà, tradizionalismo, sovranismo, conservatorismo ecc., quali dovrebbero essere i valori di FDI.
Questi sono i momenti che mancano di più a questo partito, momenti di confronto anche oltre le linee e il solito pensiero maggioritario.
In tre giorni tutte le sfumature possibili da Fitto a Dugin passando per De Angelis e Sansoni (ottimo e troppo poco sponsorizzato).
Felice che ci siano ancora persone che si preoccupano della formazione, bravo a Francesco Di Giuseppe e a tutti i ragazzi di Gioventù Nazionale
Dugin è al servizio di una concezione slavofila e nazional-bolscevica. Nulla ci può avvicinare a lui. Usciamo dall’equivoco. Putin vuole usare i ‘sovranismi’ in chiave antiamericana per sostituirsi agli USA. Per noi sarebbe una sciagura. Non voterei mai un partito filoputiniano e credo di non essere il solo…
La formazione di FDI non può passare per istanze neo-giacobine, quali hanno ispirato i comportamenti dell’URSS ed oggi di Putin, anche se strumentalmente, da buon vecchio ufficiale del KGB, egli strizza l’occhio ai sovranismi…Lo stalinismo (e successori) è quel regime che non solo uccideva decine di milioni di persone, o nella migliore delle ipotesi mandava gli oppositori nei Gulag e carceri psichiatriche, ma annetteva, tra l’altro, le Repubbliche Baltiche e, ad esempio, distruggeva il medioevale Castello di Berlino, anche se i danni dei bombardamenti erano stati lievi e la struttura permaneva solidissima, con annessa totale distruzione del Monumento a Guglielmo I, primo imperatore tedesco (come se da noi radessero al suolo il Vittoriano…), perchè bisognava sradicare, cancellare tutto ciò che potesse ricordare il passato, il ‘militarismo tedesco’, alla faccia dell’identitarismo e della tradizione…
Non credo che ci sia scritto ascoltiamo Dugin Dio onnipotente e assoluto detentore della verità, da quello che leggo interviene insieme a Salvatore Santangelo che conoscendolo darà vita ad un dibattito scoppiettante. Ogni tanto bisogna leggere il contenuto oltre il titolo caro Guidobuono
Si può essere considerati giovani a 63 anni?
Se si fatemelo sapere che corro subito ad Astrolabio. Bravi ragazzi mi ricordate i vecchi tempi di Oltre la linea
Ho letto la quarta teoria politica di Dugin, difficile da assimilare nel pantheon della destra culturale, ma sarebbe interessante assistere al dibattito o sapere se c’è la possibilità di seguirlo online.
Si possono avere delucidazioni al riguardo? C’è una pagina o un sito?
Dugin è il Suslov, il Ponomariov di Putin.
…altro che Dugin “ciliegina sulla torta!”. Come ricorda Magliaro, Almirante fece una netta scelta di campo sin dall’immediato dopoguerra. Il mondo non è cambiato moltro, da allora, nonostante computer e telefonini…
Infatti (e per fortuna) esisteva anche una parte Rautiana che dava vivacità alla destra almirantiana che a forza di duropurismo e legge e ordine arrivò fino al referendum per introdurre la pena di morte.
Ben venga chi allarga l’orizzonte e fa pensare, avete accettato fenomeni da baraccone come Fusaro e storcete il naso per un dibattito con Dugin?
Guidobono,quando è nato l’MSI??(in che anno) E chi comandava in Italia in quel periodo?? Nel reale senso barbarico del termine…
Almirante faceva di necessità virtù, non era un velleitario. Ed è l’unico padre nobile che abbiamo.
Chi ha accettato Fusaro? Io no di certo…
L’unico padre nobile che abbiamo?
È la pietra angolare, ma senza tutte le anime dell’MSI non avrebbe fatto un metro di strada, quello che faceva vivere i partiti era proprio la differenza e il dialogo interno.
Oggi “morto” il leader maggioritario, finisce il partito.
Come sempre si torna a litigare su storie vecchie di trent’anni e più, il centrodestra, la destra è perdente proprio per la frammentazione idiota che si fa sulla purezza e sullo stile o sulla paternità ideologica etc.
Qui c’è solo da fare i complimenti a chi, nel 2020, crede ancora che la formazione giovanile nei partiti sia importante al posto del classico lecchinaggio del politicante di turno con un minimo di potere.
Come volete che si creino delle classi dirigenti valide se in un dibattito non si contrappongono due visioni diverse?
Bravo a Di Giuseppe, bravo a chi andrà (e pure fortunato), bravo a chi ancora fa politica credendoci è un meno bravo a chi trova sempre spunti per dividere.
“Padre Nobile” del MSI in senso molto alto, un leader di enorme capacità e prestigio personale, che dura nel tempo, non solo un degno, intelligente, onesto esponente politico… Poi lo sappiamo tutti che i veri leaders hanno bisogno di circondarsi di gente di valore, non di leccapiedi… Se avete altri nomi tirateli fuori…
Il Msi era un guidato da una banda di traditori ; a cominciare da Pino Romualdi (chi era nella Repubblica sa bene quale fu il suo ruolo nelle radiose giornate ) per passare poi a vai Michelini, Almirante e Fini.Nella giunta emiliana (1947) del Msi era presente il generale Ghinazzi gran Maestro della Massoneria di piazza del Gesu’ continuando con i vari Caradonna, Birindelli , Tedeschi , De Lorenzo, Miceli, Viviani ecc.ecc. Fratelli d’Italia è la degan continuazione di quell’esperienza.
Per Marconi: premesso che la destra è quella cosa un po’ orribile che ci governa dal 1994 in poi ,alternata col Piddì (Berlusca, Dell’Utri, Bossi,Gianniletta, Mastella, Trota, Formigoni, Galan, Fini, Alemanno , Cosentino, Matacena, Cuffaro, Musotto, Tremonti, Polverini, Nicole minetti, ecc.ecc.), mi farebbe l’esempio di una classe dirigente valida espressa in qualunque parte d’Italia e in qualunque tempo dagli ex missini e i loro accoliti?
Gallarò parli dei fatti del 26 aprile 1945 a Como, con la resa a non si sa bene quale immaginario CLN locale e la tregua trattata con le forze alleate che costò la cattura a Mussolini che si trovava appena 31 km più avanti… Lessi delle ricerche dello storico Franco Morini di Parma sulla rete “Nemo” e sui fatti della colonna di Como etc, ne parla anche Giuseppe Parlato se non sbaglio… Ma vabbè questi sono i padri nobili della “destra” italiana e in effetti lo sono veramente, sono effettivamente i padri nobili della destra democratica nazionale italiana filo-atlantica e filo- “avamposto democratico in medio-oriente”,reazionaria, clerico-liberale e bottegaia… questa è l’unica destra che c’è in Italia, in un percorso coerente che arriva fino ad oggi, con gli attuali rappresentanti che perfettamente proseguono tali linee politiche, infatti io non capisco cosa ci sia da lamentarsi in fondo, non c’è stato nessun tradimento a meno che non si identifichino certi personaggi e partiti con il pensiero e l’azione politica fascista, ma questa è semplicemente una confusione di chi ancora si ostina a non capire lo iato fra una cosa e l’altra, quindi se si parla di “destra” ovvero di “destra nazionale” io sono daccordissimo che questi personaggi ne siano a tutti gli effetti i padri nobili e Almirante ne è il rappresentate più alto perchè è lui il padre dell’euro-destra e delle destre moderne demo-liberali o nazional-conservatism come le chiamano gli ameri-cani, quindi nulla da dire ognuno ha i padri nobili che merita…
Franco Morini è un mio carissimo amico e camerata, militante dal 1960 (Msi, Giovane Europa) grande amico (e in gioventù anche camerata) del figlio dell’autista di Romualdi , Bertani ,anch’egli parmense. Pertanto in posizione privilegiata per sapere tante cose, che la storiografia ufficiale nasconde.La ‘destra’ italiana attuale è figlia di quei tradimenti.I nostri amici e camerati comuni (anche seio sono molto più giovane) oramai quasi tutti defunti , sono coloro che negli anni 60-70 si sono fatti galera, ospedale e latitanza per dirigenti che gozzovigliavano e li usavano alla bisogna per poi abbandonarli al loro destino.
Basta leggere certi commenti e si capisce perchè la destra non vincerà mai! In Italia non esiste più la destra. Il sogno almirantiano di destra nazionale è diventato cenere (da decenni) e nessuna ave fenix è apparsa all’orizzonte… Forse gli italiani si meritano solo grullini, sardine, ‘gretini’, pidioti…
Ti ringrazio della spiegazione Gallarò in effetti ora capisco perfettamente(mi pareva di ricordare che fossi di Parma infatti), approfondirò ulteriormente le ricerche di Morini in quanto non è facile farsi un idea precisa di certe dinamiche di quei giorni, non parlo a livello ideale dove il tradimento in realtà è chiaro per quello che succede nel dopoguerra, ma la stessa cosa è difficile da dire a livello storiografico anche perchè lo stesso Mussolini nell’ottica di salvare il salvabile e limitare le pesanti conseguenze della sconfitta lasciò tutti liberi di prendere “contatti” al fine di salvarsi la pelle… sul resto che dire, tante vite sono state rovinate e purtroppo si serviva un Idea che non era la stessa di chi poi veicolava queste energie verso tutt’altri interessi, per questo è importante sempre e ancora fare chiarezza e sgombrare il campo dalle confusioni, quello che c’è oggi sicuramente è il risultato di tutto questo, e purtroppo le premesse avvennero con responsabilità dello stesso Mussolini che avendo aperto le porte a componenti eterogenee di stampo monarchico,conservatore, nazionalista, genericamente anti-comunista etc per le necessità politiche del ventennio non seppe poi durante il corso del suo governo e soprattutto al momento della resa dei conti liberarsi di questi elementi non-fascisti, i quali per molti versi primeggiarono anche nella RSI e furono coloro che poi traghettarono la maggior parte dei reduci repubblicani nell’anticomunismo di servizio del dopoguerra come “truppe cammellate” dell’atlantismo… tutto ciò che venne dopo va letto tenendo presente questo cortocircuito ideologico e storiografico che ancora oggi si trascina senza soluzione di continuità, perchè fa comodo a tutti questa narrazione, alle sinistre che possono sempre ricorrere allo spauracchio di un fascismo come loro vogliono che sia in nome di un antifascismo immaginario quindi, ed alle destre che seppur respingendo in maniera risoluta quest’accostamento(ci mancherebbe) cavalcano quest’ambiguità a fini elettorali.
Ma falla finita con sta cazzo di destra nazionale che in Italia è stata le deriva autoconservativa questurina e baronale che ha massacrato dal Risorgimento in poi tutte le possibili opzioni ed istanze alla costruzione di uno Stato Social-Nazionale degno di questo nome ….
Falla finita con Cavour, Vittorio Emanuele, Giolitti , Pella , Edgardo Sogno, e tutta la monezza infetta di questa destra antropologicamente antifascista partorita prima/durante e dopo il regime e non regolata da MUssolini come avrebbe dovuto fare …
Responsabilità anche nostra che dentro gli anni 70′ dovevamo altrettanto regolare gaurdie informatori e servi di certa destra nazionale che già del 1976 pagata da Berlusconi e dalla P2 voleva de-fascistizzare il MSI ….
… famola finita con i destri-nazionali e con quello che hanno prodotto in termini politici ed umani e con le loro derive post-ideologiche …
Il Fascismo e la via della “Tentazione Sinistra” è la via della “Sinistra Nazionale” cosi’ come la Destra Radicale è stata tutto fuorchè destra borghese-autoconservativa : filo-occidentale filocapitalista, la destra nazionale, cane da guardia secolare del padrone US-RAEL e dell’Eterno Golpe Inglese ….
10-100-1000 Processi di Verona
Certo che se la proposta alternativa alla proposta di Almirante si crede ancora che siano stati i NAR e terrorismi eversivi vari, è chiaro che stiamo su pianeti differenti ed incomunicabili…E non capisco neppure perchè ci ritroviamo ogni tanto per ribadire l’assoluta incompatibilità delle stesse….
Fratelli d’Italia si avvia a diventare Forza Italia 2.0…
Magari, non rifacendo gli stessi errori, con facce diverse… Forse non schiude le porte di nessun Walhalla, ma a quanti italiani d’oggi interessa un “Walhalla”? Qui ci sono esigenze primordiali, per le mitologie e gli eroi ci penseremo più avanti…
Massoneria? Ma se quasi tutti i fascisti della prima ora erano massoni!!!! Voi in fondo all’anima, o giù di lì, siete Tina Anselmi…
LA vicinanza alla massoneria di una parte(solo una parte) dei diciannovisti, fu dovuta soltanto al ruolo che la stessa ebbe al momento dell’Interventismo (anche se all’inizio era contro la guerra).La caduta del Fascismo fu dovuta alla massoneria (in particolare a quella di destra . Piazza del Gesù) oramai è storia conosciuta.x Stefano: Morini non ha potuto scrivere tutto quello che sapeva su Romualdi, in parte perchè i documenti sono stati fatti sparire, in parte perchè ha avuto confidenze da parte di reduci (Romualdi fu il federale PFR a Parma) che lo hanno vincolato al segreto. Sappi solo che Romualdi girava tranquillamente per l’Italia con una condanna a morte sulla testa.
4 quadrumviri su 4 massoni…
State veramente parlando dell’amico del figlio dell’autista di Romualdi? Voi sì che siete ben presenti nel reale e nel vostro tempo…
Il Processo di Verona non fu una palingenesi ideologica, ma un processo politico contro presunti traditori, senza basi legali, cioè il prezzo che Mussolini dovette accettare – con i tedeschi ed i fascisti radicali – per tornare in sella nel ’43.
Pure Rolandi Ricci e Pesenti lo dissero a Mussolini, che quel processo non aveva fondamento, anche perchè l’OdG Grandi era stato preventivamente consegnato da Grandi stesso a Mussolini ed a Scorza. Mussolini rispose loro, più o meno: ‘Voi vedete il lato legale della questione, io devo vedere quello politico!’.
La Gran loggia d’Italia (Piazza del Gesù) contava su D’Annunzio (grado 33), Vittorio Emanuele III, i Quadrumviri, Farinacci, Bottai ed infiniti altri, fino a Totò e Saragat… Cioè i 3/4 dell’Italia che contava prima, durante e dopo il Fascismo… Altro che destra e sinistra…. Peraltro proprio Palermi era stato attivo fautore del primo governo Mussolini e la sua Loggia fu sempre considerata filo-fascista, contrariamente al GOI.
Felice, sprechi il fiato. Sono così velleitari che vivono di sedute spiritiche, stanno ancora appresso a Cavour e Giolitti. Vivono fuori dal tempo e, credo, anche dallo spazio in qualche galassia sperduta di combattenti e reduci.
Il processo di Verona non fu una vera risoluzione solo perché Mussolini non era uno Stalin che non ci avrebbe pensato su due volte a fare piazza pulita, perché il problema vero dell’Italia ieri come oggi sono sempre stati i nemici interni prima ancora di quelli esterni. “Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.”
Stefano. Non erano nemici interni nel luglio ’43. Infatti rivelarono la “congiura” per tempo a Mussolini stesso. Il quale non fece nulla, assolutamente nulla per contrastarla. Fu allora “congiura”? Direi di no, fu un modo alquanto furbesco di accettare passivamente gli avvenimenti e tirarsi fuori dall’abisso nel quale egli aveva, seppur non da solo, fatto precipitare l’Italia…Però non aveva messo in conto la detenzione all’uscita dall’udienza col re. Ma anche lì gli ci volle un po’ di tempo per elaborare l’accaduto. Tanto è che la sera del 26, dalla caserma dei carabinieri, scrisse una lettera a Bagoglio garantendogli il suo appoggio… Basta storielle!!!
Non fu congiura a Teano
Non fu congiura in Aspromente
Non fu congiura a Caporetto
Non fu congiura il 25 Luglio
Non fu congiura l’ 8 settembre
Non fu congiura l’entrata nell Nato del 1953 con i voti missini nonostante il no della Base …
Non fu congiura le bande di Almirante e Cradonna nel Marzo 68′ all’Università
Non fu congiura la scissione di democrazia Nazionale del 76′ voluta dalla P2 e finazianta da Berlusconi
Non fu congiura l’infame/porcata di Fiuggi
Non fu congiura il Golpe/Fini-Napolitano contro Berlusconi ( i fratelli coltelli di destra …)
Ecc. Ecc. Ecc.
Quando ci sono i ” mal-destri nazionali quelli antropologicamente antifascisti nel dna ed auto-conservativi di se stessi e delle loro logge ” non è mai congiura, e sempre coincidenza storica sorretta da amor di patria e senso della responsabilità …
tutte piccole coincidenze …
Romolo/Caino dove sei, che abbiamo bisogno di Te ???????
X lIbero
Guarda che il tuo amico Guidobono Felice che ancora esalta e ciscassa i cojoni con personaggi come Cavour, Vittorio Emanuele e Giolitti …
Stanno nel suo Pantheon Sacro come fautori della modernità italiana di marca piemontese …
Se questi sono i risultati ….
Meglio 100 volte Carmine Crocco ex-camicia rossa garibaldina che quando capi’ che cosa stava succedendo realmente, a proposito di piemontesizzazione del Sud e nascita della questione meridionale, imbraccio le armi contro Cialdini ed i ” soliti liberatori ” ( … si chiamano sempre liberatori ….)
Comunque che Dughin risulti invitato in una assise dei piccoli fardelli lo vedo come fatto positivo …
Finchè non leggono “Don Giussani e Karl Popper” i meloncini hanno tutto il mio affetto …
IL problema è che conoscendo bene ” l’origine ” delle fratture sono cosciente che un certo DNA tardo-ciellino di destra non cambia …
Il modello della Compagnia delle Opere stà in certe capocce dal 1988-1989 da quando camminavamo fianco a fianco ma con progetti finali completamente divergenti …
Quindi ben venga Dughin/Putin se serve un ” influencer” degno di nota …
Complottismo più resistente e letale del ‘Cronavirus’ temo…
Anche perchè per esorcizzare la presenza di “Fitto” servirebbe veramente uno come Pol Pot …
Nessun complotto appunto …. tutte le deviazioni ed i tradimenti alla Luce del Sole (dell’auto-conservazione )…
Magari nella lettera di cui parli, che Mussolini scrisse a Badoglio il 26 luglio del 43′ c’era scritto pure di mandare i carabinieri della caserma di andare ad assassinare Ettore Muti …
Chi è cge racconta storielle ?
ONORE ALLA RSI di MARIO SILVESTRI BOMBACCI E PAVOLINI
Il complottismo sembra essere un virus resistente e più letale del cronavirus…
…sul serio!
… Carlo Silvestri sul delitto Matteotti …
” …«Con la mia deposizione non ho inteso – come tanti faziosi insinueranno – difendere Mussolini, che tante altre colpe avrà sicuramente da espiare, quanto accusare coloro che sono riusciti a nascondersi nell’ombra, grazie all’involontaria complicità dei “patrioti” che il 29 aprile del 1945 hanno fucilato a Dongo Luigi Gatti e Nicola Bombacci. Io ho inteso, al contrario, denunciare la responsabilità di coloro che riuscirono a deviare le ricerche delle origini del delitto, che ebbe certamente intenzioni antiproletarie e antisocialiste. L’uccisione di Matteotti è stato uno dei tanti delitti di quel capitalismo deteriore e cainamente speculatore, cui per gran parte dobbiamo se l’Italia si trova in queste miserabili condizioni»
(C. Silvestri, Matteotti, Mussolini e il dramma italiano, pag. 91) …
Un ufficiale superiore dello Stato maggiore porta a Benito Mussolini, presso la caserma dei carabinieri di via Legnano a Roma, dov’è agli arresti, una lettera di Pietro Badoglio: “Il sottoscritto, capo del governo, tiene a far sapere a Vostra Eccellenza che quanto è stato eseguito nei Vostri riguardi, è unicamente dovuto al Vostro personale interesse, essendo giunte da più parti precise segnalazioni di un serio complotto contro la Vostra persona. Spiacente di questo, tiene a farVi sapere che è pronto a dare ordini per il Vostro sicuro accompagnamento, con i dovuti riguardi, nella località che vorrete indicare”.
Mussolini risponde:
“1) Desidero ringraziare il Maresciallo d’Italia Badoglio per le attenzioni che ha voluto riserbare alla mia persona. 2) Unica residenza di cui posso disporre è la Rocca delle Caminate, dove sono disposto a trasferirmi in qualsiasi momento. 3) Desidero assicurare il Maresciallo Badoglio, anche in ricordo del lavoro in comune svolto in altri tempi, che da parte mia non solo non gli verranno create difficoltà di sorta, ma sarà data ogni possibile collaborazione. 4) Sono contento della decisione presa di continuare la guerra cogli alleati, così come l’onore e gli interessi della Patria in questo momento esigono, e faccio voti che il successo coroni il grave compito al quale il Maresciallo Badoglio si accinge in nome di Sua Maestà il Re, del quale durante ventuno anni sono stato leale servitore e tale rimango. Viva l’Italia!”. Rintracciabile in molti testi e siti.
La famosa “Italia al Lavoro” quella dell’eterno Golpe Inglese ….
Aldo A. Mola, Gelli e la P2. Fra cronaca e storia, Bastogi Editrice Italiana, Foggia, 2008, EAN 9788862730976
https://www.mirorenzaglia.org/2009/09/destra-nazionale-vs-movimento-sociale-italiano/
T…ra gli scaffali estivi della “Feltrinelli “, sono stato rapito da un paio di volumi (1) che, opportunamente letti ed integrati da informazioni ed adeguate note, hanno finalmente svelato e storicizzato a mio avviso alcuni retroscena interessanti, del difficile rapporto tra MSI e destra nazionale. Non che alcune notizie non fossero già di pubblico dominio; ma sicuramente oggi abbiamo la conferma documentata di come il processo di de-fascistizzazione del MSI, approdato prima ad AN e poi nel PDL , sia iniziato in realtà dagli anni 70, e con dinamiche politiche e culturali tutt’altro che lineari e trasparenti.
Sappiamo ormai perfettamente che tutto il neo-fascismo, già da prima della fine della seconda guerra mondiale, venne preso in ostaggio “a destra ” ed in funzione anti-comunista dall’alleato atlantico, e dall’azione combinata ed interessata degli stessi De Gasperi e Togliatti, aventi entrambe delle proprie specifiche finalità: De Gasperi per crearsi un bacino di riserva alternativo nella lotta anti-comunista; Togliatti al contrario, per saccheggiare intere classi dirigenti di sindacalisti, intellettuali e militanti politici nati nel regime, per la gestione del nuovo partito di massa (il PCI) . Così nacque il MSI nel 1946 , depauperato, infiltrato e depistato, tra mille ambiguità e sotterfugi, sotto l’etero-direzione assoluta degli apparati atlantici da una parte, vaticani e frammassonici dall’altra , che consolidarono quella perniciosa tendenza culturale contro-rivoluzionaria ed anti-nazionale già avviata ” dalla destra nazionale ” dentro e contro il regime fascista.
Tuttavia nello stesso MSI, così come nelle successive formazioni della destra extra – parlamentare, sopravvissero delle sacche di resistenza politica e culturale non indifferenti, che cercarono generosamente ( … ma invano) di cambiare il destino dello strumento “creato dal nemico”, in uno strumento “contro il nemico” . Un assalto disperato al cielo che non poteva avere alcun esito. Così per quasi 50 anni, queste due anime distinte e contrapposte si sono affrontate e combattute , pur condividendo di fatto lo stesso ambiente, lo stesso spazio politico, spesso le stesse strutture di partito e gli stessi target di società politica e civile.
La scissione di Democrazia Nazionale con l’avvallo di DC e PCI … e della P2
Il libro di Adalberto Baldoni sulla “Storia della destra : dal post-fascismo al popolo della libertà “, ha il merito a mio avviso di aver inserito a chiare lettere, un capitolo intero sulla storia della scissione missina e la nascita di Democrazia Nazionale , databile tra il 1976-1977, ma i cui epigoni risalgono già al 1972 , con la creazione della sigla MSI-destra nazionale (fino ad allora il termine era stato tenuto opportunamente fuori dalla sigla del partito). Nel 1972 si genera l’ingresso in massa nel partito di personaggi legati agli ambienti monarchici , reazionari , di destra, ultra-atlantici ed inquinati addirittura dalla massoneria nostrana ( che per statuto del partito doveva rimanere fuori ), ambienti che avevano il chiaro scopo di de-fascistizzare e rendere il MSI di Almirante appetibile come forza di governo e/o come sempre di sgabello contro l’egemonia di sinistra. Infatti già del 1973 , l’ammiraglio Gino Birindelli (2) aveva tentato con altri suoi “confratelli” della costituente di destra, la richiesta ufficiale ad Almirante dello smantellamento del nome MSI, in favore di “Destra Nazionale”.
In realtà Almirante, sotto assedio da tempo, aveva fiutato il cambio di scenario politico a livello internazionale e nazionale, scenario in cui atlantici-reazionari e neocapital-marxisti mondialisti e progressisti , andavano d’amore e d’accordo e banchettavano insieme allegramente nella stessa “Commision Trilateral”.
Almirante, pasoliniano (più che evoliano), aveva così varato in Italia la famosa formula “dell’Alternativa al Sistema”, recuperando seppur per un breve periodo, la sua vecchia ed autentica anima della “sinistra nazionale” , da cui lui stesso proveniva, prima di riprecipitare anch’esso su percorsi reazionari e stereotipati.
La troica di osservanza micheliniana , formato da De Marzio, Roberti e Nencioni , stanchi dell’isolazionismo anti-sistema almirantiano, ed imbeccati da più parti , pilotò di fatto la scissione di Democrazia Nazionale dal MSI nel dicembre 1976, con la costituzione del gruppo parlamentare alla camera dei deputati ( ben 17 deputati su 35 del MSI , ben 9 senatori su 13 , ben 13 consiglieri regionali ecc. ecc.) (3) : con il beneplacito dell’ex-guffino, Pietro Ingrao allora presidente della Camera dei deputati e dell’ex Prof. di diritto corporativo, Amintore Fanfani, presidente del Senato. Oltre il 50% del finanziamento pubblico finì così nelle mani degli scissionisti demo-nazionali, ma la base del partito, le sua sezioni, l’anima militante (… quasi mai di destra), rimase ben legata alle sue radici non-conformiste e non si lasciò ” deviare “. La scissione che aveva una matrice verticistica e strumentale, lontana anni luce dalla base ( non una sola federazione provinciale aderì alla scissione ) , fini nel nulla, con le elezioni del 1979, dove Democrazia Nazionale incassò solo lo 0.7% dei voti, rifluendo così nell’anonimato più assoluto. Molti di quei personaggi finirono nelle sottocorrenti democristiane e liberali.
Uno dei protagonisti diretti della scissione, insieme all’ammiraglio Gino Birindelli e al senatore Mario Tedeschi ( tutti rigorosamente tesserati P2 ) , è stato il senatore, Raffaele Delfino, che intervistato, racconta dalle pagine del libro di Baldoni, di un miracoloso incontro avvenuto presso “un intraprendente costruttore milanese” nella sua villa in Brianza . L’attuale Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ( tessera P2 n. 1816) , a quanto riporta la dichiarazione di Delfino sul libro di Baldoni, fu ben contento di condividere il progetto di trasformare finalmente il MSI in una “destra democratica” , ed alla presenza di Cesare Previti , elargì un contributo di ben 100 milioni di lire (eravamo nel 1976 ), cifra che Democrazia Nazionale si impegnò a restituire con il finanziamento pubblico ed il riconoscimento di partito gravitante nell’orbita governativa ( pag. 192-193).
L’ anti-comunismo crociato dei demo-nazionali fu di fatto smentito , come racconta lo stesso Baldoni , con l’appoggio a tutta la legislazione emergenziale e liberticida di quegli anni , alle leggi di polizia volute soprattutto dal PCI di Berlinguer, e con il voto favorevole dei demo-nazionali al governo di solidarietà nazionale sostenuto anche dal PCI , azione di esemplare sudditanza all’arco costituzionale, tanto da riscuotere guarda guarda, il plauso dello stesso Andreotti per il loro fortuito ed inaspettato contributo.
Così, la costituente di destra , varata nel 1972 aveva in realtà un doppio scopo : da un lato quello di liquidare ciò che rimaneva di chiara opposizione ” neo-fascista ” al sistema democratico-parlamentare , ma dall’altro, secondo un ottica molto più “occulta” e lungimirante, di ridisegnare lo scacchiere politico italiano, instaurando al posto della DC e del partito cattolico di massa, una nuova grande aggregazione laico-moderata occidentale .
“L’Italia al lavoro”: dalla scissione alla guerra civile strisciante
Di fatto tutta l’operazione di Democrazia Nazionale, venne probabilmente pilotata dalla stessa P2 di Licio Gelli, nella cui lista erano presenti come tesserati di lusso, numerosi parlamentari e politici “destro-nazionali” e/o demo-nazionali aderenti al MSI insieme ad altri circa 40 parlamentari , tre ministri , generali di stato maggior dell’esercito, dei Carabinieri, della Finanza, i responsabili dei servizi segreti, industriali, banchieri uomini di affari ecc. ecc. : insomma il gota del professionismo della destra anti-comunista di servizio, ribattezzato da A.A. Mola, storico della Massoneria, ” L’Italia al lavoro” (4). il piano di Rinascita Democratica non era affatto una sciocchezza, come molti vogliono far credere, soprattutto tra coloro che tesserati P2 hanno poi rinnegato Gelli e la loro scelta si appartenenza alla loggia; al contrario, era ( … ed è tuttora) un vero e proprio progetto per ridisegnare la costituzione , il ridimensionamento del sindacato, un nuovo scenario sull’uso dei media , la repubblica presidenziale, il bi-polarismo, il sistema maggioritario, l’avvio delle riforme , anche se prima si doveva attendere e propiziare il ridimensionamento della sinistra massimalista ed ovviamente il crollo del muro e dei regime comunisti.
Conseguenze della scissione per il MSI, telepilotata dalla Destra Nazionale/P2
Per chi ha un minimo di memoria storica il ricordo è devastante : dal 1976 ai primi anni 80′ , abbiamo avuto 4-5 anni di sottile e strisciante guerra civile contro “l’Alternativa al sistema” , attuata militarmente dall’estrema sinistra, probabilmente infiltrata anch’essa a livello internazionale da un “Think Tank” tutt’altro che trasparente; il tutto con il beneplacito della DC interessata a mantenere in auge lo scontro mortale tra opposti estremismi ; con l’aiuto dei commissariati pretoriani e della magistratura giacobina in mano all’ora Pci , ed infine con la complicità di quegli ambienti “demo-nazionali” e liberal-moderati della loggia sapiente , ben intenzionati a cancellare il neo-fascismo della base missina non allineata al progetto neo-conservatore ; una intera generazione di giovani militanti si trovò così in mezzo al guado, assediata dalla caccia alle streghe, dal fuoco dell’ultra-sinistra, e dalla repressione scatenata per combattere quel terrorismo generato dalle stesse strutture interne allo Stato.
Molti di noi nacquero politicamente in questo periodo così controverso, come “figli di nessuno”, in quegli anni chiamati di piombo, dentro questo miserabile strascico di guerra civile, sporca ed etero-diretta probabilmente per terze finalità , con incredibili variabili di scontro di potentati nazionali ed internazionali su una terra colonizzata e priva di sovranità e di identità dal 1945 ; ed in molti percepimmo quasi inconsciamente, lo squallore dell’ennesimo tradimento “ordito da destra”, figlio legittimo dello stesso tradimento di Sapri , della Repubblica Romana , di Teano , di Mentana, dell’Aspromonte, di Caporetto, del 25 luglio, dell’8 di settembre, e via via dentro i meandri misteriosi e perversi della storia “destro-nazionale”, fino allo strappo irreversibile e conclusivo di Fiuggi . Molti di quei personaggi , di quelle tessere P2 , di quelle lobby, di questi anti-comunisti di servizio, li vedremo meticolosamente all’opera tra il 1992 ed il 1994, per portare a termine dentro (e contro )il MSI l’operazione che fallì miseramente tra il 1976 ed il 1979.
E’ così abbiamo descritto un piccolo spaccato di una questa strana “Italia al lavoro” , un’ Italia al lavoro da sempre contro i propri figli , contro la sovranità della Nazione, ed infine contro Se stessa : l’ Italia abbietta della miseria anti-fascista da un lato ; l’Italia ” cinica ed opportunista ” dell’ anti-comunismo di servizio dall’altro.
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Note :
1) A. Baldoni: Storia della destra , Vallecchi Firenze , giugno 2009 – A.A.Mola , Gelli e la P2, Ed. Bastogi , febbraio 2009 : questo secondo libro , ben documentato ( circa 600 pagine ) è un atto di pubblica difesa di Licio Gelli e del suo personale ed esclusivo progetto di Rinascita Democratica.
2) Gino Birindelli , ammiraglio e medaglia d’oro al valor militare della Regia Marina, nonché comandante della X Mas, uomo e militare già alle dipendenze dell’alleato atlantico dall’ottobre del 1943, ex-comandante delle forze Nato in area mediterranea, nonché tessera della P2 n°1670 codice E. Per una sua interessante testimonianza vedi anche l’intervista : http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=6210787
3) L’elenco dettagliato dei parlamentari scissionisti ( pag 192-193).
4) “L’Italia al lavoro” è il termine paradossale coniato dall’autore ( A. A. Mola , Gelli e la P2, Ed. Bastogi , febbraio 2009, pag … ) per indicare la lista , il brogliaccio (non esaustivo peraltro) degli appartenenti alla P2, loggia che, secondo il massimo studioso della storia della Massoneria in Italia, non aveva alcun carattere eversivo; era al contrario un elitè a difesa degli scenari governativi e riformisti , un elitè ben amalgamata da destra a sinistra , un comitato di pressione e di affari, una lobby nel senso democratico anglo-sassone, disegnata e programmata opportunamente da Gelli per il suo personale progetto di ricostruzione nazionale. Peraltro lo studio mette in luce le contraddizioni interne al Grande Oriente d’Italia, ed all’ ambiguo atteggiamento tenuto dal GOI, riguardo al riconoscimento ufficiale della regolarità della loggia P2.
Ma perchè dare tanta importanza a quell’aborto che fu “Democrazia Nazionale”? Un partitino, anzi, nato morto… Non fu un complotto, fu l’aspirazione di qualcuno ad entrare, neppure subito, nell’area governativa… Qualcun altro, monarchico, si sentiva a disagio a convivere con fascisti residuali ecc…Ma alla fine DN non elesse nessuno e quel che non doveva neppure iniziare finì. Anche Almirante visse allora la realtà di altri partiti (esempio i socialisti e socialdemocratici) che attuano scissioni facili e riunificazioni complicate al solo scopo di scindersi presto ancor più profondamente…
Ma perchè dare tanta importanza a quell’aborto che fu “Democrazia Nazionale”? Un partitino, anzi, nato morto… Non fu un complotto, fu l’aspirazione di qualcuno ad entrare, neppure subito, nell’area governativa… Qualcun altro, monarchico, si sentiva a disagio a convivere con fascisti residuali ecc…Ma alla fine DN non elesse nessuno e quel che non doveva neppure iniziare finì. Anche Almirante visse allora la realtà di altri partiti (esempio i socialisti e socialdemocratici) che attuano scissioni facili e riunificazioni complicate al solo scopo di scindersi presto ancor più profondamente… Mola sulla P2 ha perfettamente ragione. Non era una struttura operativa, era un club.
Si si un club dei soliti noti destro-nazionali… quelli dell’Eterno Golpe Inglese in Italia e dei cugini Usrael… e che oggi continuano a sponsorizzare l’occupazione militare politica culturale ( e ora anche monetaria) della Nazione ….
Una “forma mentale” una categoria del politico che come qualcuno cerca di di “svirgolare” dal binario rimette in linea l’andamento della colonietta …
Il Fascismo , Mattei ecc. ecc.
Tutte coincidenze della stessa storia che va dal 1821 ad oggi …
Un tempo la chiamavamo Cartagine ….
1821: la morte di Napoleone? I moti costituzionalisti in Piemonte? La proclamazione dell’indipendenza greca? L’esercito della Santa Alleanza nel Regno delle Due Sicilie?
Prima della massoneria quel club era la Chiesa cattolica, almeno da noi…
Perfino i tedeschi si sono rincojoniti ….
Il matto di turno tira giu’ sparando nel mucchio Turchi e Curdi….
Una volta gli ufficiali dei Corpi Franchi andavano a prendere direttamente W. Rathenau primo ministro di Weimar …
Che differenza di analisi ed azione …
Anche questo suprematismo è una “psico-malattia” di devianza debole …
Si percepisce un problema , ma non se ne capisce la vera causa; e l’effetto sctenante va nella perfetta direzione etero-diretta dai padroni del vapore; quelli che sono ” la causa primaria del problema ” …
E poi mi parlano dell’800 e del 900 come dei secoli bui …
L’Inghilterra non faceva parte della Santa Alleanza, chiarisco subito, a scanso di ulteriori dietrologie…
Rathenau era stato Ministro degli Armamenti del Kaiser, prima di sottoscrivere il Diktat di Versailles…
IL FASCISMO ERA ALTRO RISPETTO ALLE CHIESE ( Chiese Cattoliche o Massoniche che siano )….
IL FASCISMO NON AVEVA BISOGNO DI CHIESE E NON ERA UNA CHIESA
MA E’ STATA LA SPLENDITA “TENTAZIONE/INTUIZIONE SINISTRA” PER METTERE FINE PROPRIO A TUTTE LE CHIESE; LE CHIESE CHE HANNO MINATO E CONGIURATO SEMPRE CONTRO LA NASCITA DELLA NAZIONE SOCIALE; UNA NAZIONE CHE AVEVA COME FONDAMENTO ROMA, QUINDI NE’ CARTAGINE NE’ GERUSALEMME … PURTROPPO E’ANDATA MALE
E’PER QUESTO CHE GESUITI E MASSONI CONTINUANO A FARE DANNI PERFINO ORA CHE ANCHE LORO SONO FUORI TEMPO MASSIMO
Mi correggo. Rathenau sottoscrisse da Ministro degli Esteri di Weimar il Trattato di Rapallo (con riconoscimento dell’URSS) nel ’22 ed aveva appoggiato l’accettazione da parte tedesca del Diktat di Versailles…
« … I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero “di sinistra”; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un’alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio »
(Benito Mussolini, Milano, 22 aprile 1945)
L’imbecille pazzo tedesco è solo l’ennesimo “terrorista nazi perfetto” creato in laboratorio per il solito uso e consumo dai padroni del discorso., come del resto tutti i suoi predecessori ed il suprematismo in generale…
Infatti Stefano è quello che penso anche io ..
C’è un tempismo quasi miracoloso tra l’avanzata del disegno del mondialismo apolide/meticcio e certi avvenimenti come questo …
Quasi che tali “personaggi”, privi di qualsiasi formazione dottrinaria ed ideologica profonda, e slegati soprattutto da gruppi e movimenti organizzati, ( personaggi a metà tra la malattia mentale e psico-patologie deviata ) agiscano con in perfetto tempismo a beneficio della comunicazione del Potere quasi fossero tele-pilotati.
Sempre di piu’ ne vedremo di questi eventi direttamente proporzionali al ” disagio ” ed allo ” smarrimento ” percepito dalla masse …
Tanto ormai è chiaro che ” i due Mattei ” stanno sponsorizzando neanche tanto in modo sotto-inteso il Salvatore della Patria …
Un certo Dott. Mario Draghi ….
Il 22 aprile ’45 Mussolini poteva dire quel che voleva. Non aveva più nulla o quasi da lasciare. Troppo tardi si era ricordato di fare il socialista, che per 20 anni erano stati inviati al confino o costretti all’esilio…
…o direttamente in galera…
Esatto Catilina è così, sono come i soggetti degli attentati dell’Isis, squilibrati usati ad hoc senza nessun rapporto con le comunità di appartenenza, creazioni dei soliti con profili tutti identici, dinamiche che si ripetono ormai uguali in ognuno di questi casi e che alla fine servono solo a raggiungere certi obbiettivi politici (negare agibilità politica a certe idee e infuocare uno “scontro di civiltà” in primis) sempre però in un ottica di eterogenesi dei fini anche nel medio periodo… su Mario Draghi non so, mi pare ancora poco chiara la cosa e forse lo si nomina tanto proprio per bruciarlo in qualche modo… Comunque la UE si sgretolerà da sola,con la Germania in recessione che ormai ha spolpato l’osso e lascierà il cadavere, i paesi nordici idem che non vogliono tra l’altro pagare l’uscita degli inglesi,gli USA non più interessati a tenerla in piedi etc etc è solo questione di tempo, il problema vero è il dopo, con un Europa ridotta a staterelli riottosi ed incapaci di perseguire qualsiasi politica continentale saremo solamente alla mercè dei più grandi e grossi di noi, ovvero usati come terreno di scontro dai pesci grossi che si contendono il pasto…
Felice su dai ma quale confino ed esilio, mica andavano a spaccare pietre in Siberia, stavano a Ponza, a Ventotene, certo non godevano delle stesse libertà degli altri, magari potevano subire in qualche caso delle angherie,erano sorvegliati etc ma non stiamo parlando di chissà quali misure eccezionalmente crudeli e punitive, lo stesso Nenni non rinnegò mai la sua amicizia col Duce che d’altronde gli salvò la vita mandandolo al confino a Ponza dove poi tra l’altro si ritrovarono quando fu il Re a confinare Mussolini dopo la notte del Gran Consiglio… I tempi erano quelli che erano, ma Mussolini fu sempre molto umano con i suoi nemici, anche troppo in alcuni casi, umanità che poi i nemici non ebbero per lui ed i suoi sodali.
Nessuno nega l’umanità di Mussolini. Ma i Pertini, i Saragat ed altri (non solo Gramsci) in carcere ci stettero eccome… Certo in Unione Sovietica c’erano le Grandi Purghe…
Oggi ho sentito mio nipote che è stato tra gli invitati alla scuola di formazione, giovane responsabile di GN, letteralmente entusiasta del progetto di Astrolabio.
Avete scritto papiri infiniti perché semplicemente avete perso di vista la vostra Gioventu’ e il gusto di informarvi e scoprire, con l’occasione mi sono anche informato su relatori e organizzatori e ho scoperto questo ragazzo Francesco di Giuseppe che non conoscevo, impegnato su mille iniziative, sempre attivo e in prima linea e con lui davvero tanti ragazzi. Finalmente qualcuno di nuovo che esce fuori
Eh sì Mussolini fu umano anche con i massoni, che nel corso del Ventennio si stabilirono all’estero, anziché essere incarcerati. Come tutti sappiamo Mussolini mise fuorilegge la Massoneria in Italia, che contribuì alla sua ascesa. A parte Matteotti, Amendola, Gobetti e Gramsci, quasi nessuno degli oppositori politici del Fascismo incontrò la morte. Anzi addirittura di recente alcuni storici hanno sostenuto che il Delitto Matteotti fu sì opera degli squadristi, ma sembrerebbe sia stato commissionato dal Re, perché infastidito dalle indagini del deputato fascista sui suoi presunti affari segreti con Rockefeller. Comunque LvC ha ragione nell’affermare che il Fascismo é di sinistra, solo che rispetto al Socialismo e al Comunismo si distingue per la sua visione nazionalista, diversamente dagli altri due che invece sono internazionalisti. Mussolini é sempre stato antimonarchico, antiborghese e anticapitalista, e la diarchia col Re é convenuta tanto a lui quanto al Sabaudo, che non era un idiota come lo vogliono dipingere molti libri di storia, ma il tipico piemontese scaltro, che non appena ha potuto del Duce se né sbarazzato.
Errata corrige: deputato socialista in riferimento a Matteotti
Se Vittorio Emanuele III fosse stato veramente furbo non avrebbe avallato tante cose… Aveva un’intelligenza che funzionava nel ‘breve periodo’, mai in prospettiva. Un disastro per l’Italia, non solo per la sua dinastia.
Quando arrivate all’oro di Dongo fatemi un fischio.
Stefano. “Lo stesso Nenni non rinnegò mai la sua amicizia col Duce”. Il che non gli impedì di approvare la sua esecuzione senza alcun processo, come Lombardi, Pertini, Basso ecc. e che poi titolò sul suo quotidiano “Giustizia è fatta!”. Strana concezione dell’amicizia… Smettila di sognare, Stefano. Saluti!
Werner: “il Fascismo é di sinistra”. Trovami una citazione di Mussolini o di un esponente fascista di qualche rilievo che abbia mai detto una cosa simile tra il 1921 ed il 1943 o ’45… Quando il fascismo stava per accedere al potere o quando l’ebbe. Tu e qualcun altro state ricreando un fascismo totalmente immaginario. Il fascismo è finito e lo sappiamo tutti (o quasi). Ma almeno non falsifichiamolo da morto!
@Guidobono
Se é per questo Mussolini non si é mai definito “di destra”, visto che, come ho scritto in precedenza, era antimonarchico, antiborghese, anticapitalista, anticlericale, e chi più ne ha più ne metta. Ma poi non solo, lui prima di fondare i Fasci era un iscritto al Partito Socialista, del quale faceva parte dell’area massimalista, non quella riformista. Solo che, come tutti sappiamo fu espulso dal partito perché assunse posizioni interventiste a proposito della guerra del ’15-’18, totalmente contrarie alla linea neutralista del partito. Inoltre il Manifesto di San Sepolcro del 1919 é pieno di elementi socialisti. É chiaro che poi ottenuto l’incarico di formare il governo da Vittorio Emanuele III, dovette per forza di cose mutare parzialmente la sua linea politica, al fine di ottenere l’appoggio politico della vecchia classe liberale, che lui odiava visceralmente. I liberali fecero affidamento su di lui per evitare di essere travolti da una rivoluzione bolscevica in Italia, possibilità concreta a quel tempo per via del Biennio Rosso. La Repubblica di Salò, dove si ebbe un ritorno alle origini sansepolcriste del Fascismo, é un’ulteriore dimostrazione della sua natura “di sinistra”. Il Fascismo era più antiliberale che anticomunista.
A titolo di confronto, di destra fu sicuramente Francisco Franco, conservatore, cattolico, monarchico e militarista, ma soprattutto un grande anticomunista. E lui con le sue milizie nella Guerra civile spagnola del ’36-’39, salvò la Spagna dal diventare una dittatura comunista. Ecco perché i sinistroidi locali di oggi lo odiano.
Werner. Il retroterra di Mussolini e del primo fascismo sono noti. Ma con il programma iniziale Mussolini capì che non aveva alcun futuro. Quindi, da buon ‘animale politico’ cambiò e restò poi fedele alla nuova opzione (quella di Rocco e Gentile) fino al 25 luglio ’43. Già nel 1921 proclamava che “le dottrine passano, i popoli restano”. Il secolo XX era “il secolo dell’autorità, della destra, del fascismo”, mentre il XIX lo era stato del socialismo, del liberalismo, della democrazia… Se poi per te dopo il 1919 viene il Congresso di Verona del ’43 e la RSI, senza tutti i lunghi anni di “fascismo regime” (per me gli unici che contano, il resto son solo chiacchiere) è una tua opzione fideistica, piuttosto condivisa oggi, lo so, ma non la realtà della storia. Saluti.
Werner. Franco non era un “militarista”, era un militare essenzialmente conservatore….
Nel 1911 per protesta contro la guerra di Libia, Mussolini era finito in galera (con Nenni ed altri). E proprio lui scatena nel 1935 la gurra d’Etiopia, pura espressione di imperialismo di destra e colonialismo fuori tempo massimo? Per ‘conquistare’ l’Abissinia, ciò che un diplomatico inglese sintetizzò: “ci fosse stato qualcosa da prendere, lì ci ci saremmo già noi!”?????
Vorrei far notare – anche a corrobare l’opinione espessa da Guidobono: “Trovami una citazione di Mussolini o di un esponente fascista di qualche rilievo…” – che quella riportata da La Vendetta di Catilina (“«…I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero “di sinistra”; le nostre istituzioni… ») come di fonte “Benito Mussolini, Milano, 22 aprile 1945” in realtà è di Enzo Pezzato, giovane direttore, dal 1944, del quotidiano La Repubblica Fascista. La citazione correttamente attribuita si trova persino su Wikipedia (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Socializzazione_dell%27economia)! Scorrettamente attribuita a Mussolini si ritrova solo su blog rossobruni di quart’ordine, da cui probabilmente La Vendetta di Catilina ha inconscientemente copia&incollato.
Per supportare l’Essenza del Fascismo come movimento ideologico ‘tutto fuorché di destra’ basta leggersi un po’ di Sthernell, Kunnas, Erra, Accame, Parlato ecc ecc.
Non servono siti rossobruni che arrivano ben dopo le più elementari ricerche di studiosi e ricercatori al di sopra di ogni sospetto.
L”Ordine e la Gerarchia del Fascismo come fenomeno non solo Italiano ma Europeo ( A.Romualdi) non hanno niente ha a che vedere con la destra baronale,questura, borghese ,liberale filocapitalusta ed autoconservatrice a cui fate riferimento con i vostri sistemi valoriali.
La destra nazionale resta per origine e destino distante ed opposto sia al Fascismo come movimento della sinistra nazionale e sia anche ancora più distante alla Rivoluzione Conservatrice Europea che è la naturale genitori c’è della Destra Radicale.
La ‘sfortunata ” cinvivenza della vostra destra nazionale con le istanze del Fascismo e della Destra Radicale dentro il neofascismo ( 1946 – 1994 ) non vi da alcun alibi per falsificare l”ideologia ,la dottrina e la storia.
Voi venite da una visione liberale monarchica e conservatrice. La Destra Radicale ha una visione Tradizional/Imperiale e quella Fascista viene dalla perfetta unione del giacobinismo radicale del bonapartismo e dal legittimuseo anrigiacobino.
E una sintesi di ‘estemi ‘ e un fascio di forZe che si contrappone proprio a qualsiasi principio liberalé di auto/conservazione.
Per la Dottrina e per L’Ideologia Fascista , iniviativa e proprietà privata hanno valore e vanno tutelati solo ed esclusivamente come “funzioni sociali dello Stato Nazionale del Lavoro” e degli interssi della Comunità nazionale; e non sono valori tutelati ” in se stessi ” come è ben descritto nella dottrina liberale, come valori essenzialmente rivolti alla soddisfazione del singolo individuo.
Per il Fascismo l’individuo in senso borghese non esiste.
Esiste la Persona inserita in un contesto sociale MOBILITATO.
Per il Fascismo il mercato semplicemente ” … non esiste se non è funzionale e sacrificabile alla “Comunità di Destino ” …
Infine per la Destra Radicale i sacri principi della visione liberal-demo -borghese sono “sacrificabilissimi” per dare voce ed espressione a Valori e Riferimenti di ben altro ” spessore spirituale ” …
Per quanto ci riguarda quello che scriveva Freda nella sua Disintegrazione del Sistema ( 1969 ) o quello che scriveva Ugo Spirito a proposito della Corporazione Proprietaria ( …vero erede di G. Gentile ) hanno il valore di un orientamento indiscutibile e definitivo.
Continuate Voi ad essere “fuori casa ” mentre dovreste ritornare nella casa liberale/monarchica/reazionario-conservatrice ( e non non certo Evoliano ) in cui risiede per logica la vostra visione del mondo …
Non servono quindi “rossobrunismi” per calarsi nella piu’ elementare analisi delle categorie del politico …
Stiamo parlando dell’A B C delle studio delle Dottrine POlitiche di base …
Perfino la Nuova Destra Francese ( nominalista pagana e anti-moderna ) che non è certo nè fascista nè destro-radicale riconosce nel mondo occidentale e nel suo pensiero unico IL NEMICO PRINCIPALE il SISTEMA PER UCCIDERE I POPOLI ( De-Benosist – G. Faye ecc. ecc).
Quindi che sia il filone degli Istituti Sutdi Corporativi ( laboratorio erede della Sinostra Fascista di marca Gentiliana) , si che sia la Nuova Destra eurpea , si che sia ancor di piu’ La Destra Radicale, non c’è spazio ed agibilità per visioni e dottrine liberali/borghesi/individualiste che sostengono l’Occidente (in quanto minore dei mali possibili) come principio e come via per il nostro Destino , in tutte le sue passate presenti e future determinazioni o variabili …
Ripeto siamo semplicemente all’A B C
Pagina illuminante di Beppe Niccolai ..un altro rossobruno ?
http://www.beppeniccolai.org/fascisti_di_sinistra.htm
VdC. Se c’è qualcuno che falsifica, per entusiasmo, sei tu!!! Tu citi alcuni esegeti posteriori, io parlo di fonti coeve, di documenti governativi anteriori al 25 luglio ’43, non di solitari voli pindarici da “Scuola della Mistica Fastista”…
Ma un po’ di Luca Lionello Rimobotti no ?
https://www.ibs.it/fascismo-rivoluzionario-fascismo-di-sinistra-libro-luca-leonello-rimbotti/e/9788885574106
Siete anti-fascisti “antropologici” di destra che è molto molto molto peggio che avere a che fare con gli anti-fascisti ideologici di sinistra ..
Guidobono Felice ma non è meglio che abbiate come “campione” Luca Cordero di Montezemolo o qualche manager moderno di successo invece che Mussolini ?
Mussolin è contraddittorio è un perdente ?
Che ci fate Voi vincenti ” di destra ” con un perdente come Mussolini ?
Nelle scuole che ho frequentato insegnavano che “la cosa migliore da fare quando si commette un errore è ammettere di aver fatto un errore”. Evidentemente qui qualcuno è “antropologicamente” incapace di ammettere di aver fatto un errore (e un errore anche piuttosto ridicolo, dato il pulpito da cui si erge solitamente).
VdC. Se ho correttamente interpretato, tu scrivi: “La Destra Radicale ha una visione Tradizional/Imperiale e quella Fascista viene dalla perfetta unione del giacobinismo radicale, del bonapartismo e del legittimismo antigiacobino”. Ma che cosa è mai? Come convivono il legittimismo antigiacobino ed il giacobinismo radicale? Un’insalata assurda, impossibile, delirante, di estremi storicamente (e logicamente) inconciliabili, altro che perfetta! Cose da M5* al cubo!!!
Mussolini appartiene alla nostra storia comune, non alla politica di oggi. Se pure lui stesso, nei “Colloqui” col Ludwig, escludeva che ci potesse essere un altro duce dopo di lui!
Luca Lionello Rimobotti. Carneade, chi era costui?
Caro Guidobono non chiederlo a me chiedilo al Prof. Sthernell , chiedilo a Tarko kunnas , l’avresti potuto chiedere ad almeno 30/40 studiosi della Francia come terra di orgine del’ideologia fascista come sintesi di ” eresia ” …
Per Cane Occidentalista : la frase di Mussolini non è tratta da un sito rossobruno e non è un falso storico …
E tutta la storia dalla nascita della RSI alla morte del Duce conferma che Mussolini non era certo di destra. NOn lo era nemmeno durante il periodo del consenso …
I suoi Istituti, le sue riforme , le sue riviste , indicano chiaramente la sua origine come dire ” giacobino-rivoluzionaria ” . Di destra ( purtroppo ) era quella classe dirigente “di apparato” che gli si era abbarbicata addosso, la stessa che ha sempre “minato” il progetto dello Stato Nazionale Del Lavoro, che era il vero fine a cui il Fascismo almeno in Italia mirava …
Dico in Italia perchè il Fascismo è stato un fenomeno molto piu’ vasto di quello che si creda basta leggera A. Romualdi.
Alcuni dei LIbri di LUca LIonello Rimobotto
Fascismo rivoluzionario:
il fascismo di sinistra dal sansepolcrismo alla Repubblica Sociale
La rivoluzione pagana: relativismo etnico e gerarchia delle forme
La profezia del terzo regno: dalla rivoluzione conservatrice al nazionalsocialismo : la matrice gnostico-apocalittica di un’ideologia moderna,
Rock duro anti-sistema: heavy-metal, tradizione e ribellione,
Lebensraum: impero nazionalsocialista e rivoluzione conservatrice
Alcuni dei Libri di LUca LIonello Rimobotti
Fascismo rivoluzionario;
il fascismo di sinistra dal sansepolcrismo alla Repubblica Sociale;
La rivoluzione pagana: relativismo etnico e gerarchia delle forme;
La profezia del terzo regno: dalla rivoluzione conservatrice al nazionalsocialismo; l
La matrice gnostico-apocalittica di un’ideologia moderna,
Rock duro anti-sistema: heavy-metal, tradizione e ribellione,
Lebensraum: impero nazionalsocialista e rivoluzione conservatrice
@La Vendetta di Catilina
La frase NON è di Mussolini e quindi, riportata come la hai riportata, è un falso storico. Da dove la hai tratta, con quella attribuzione farlocca, lo sai solo tu.
Super Di Giuseppe!
«I nostri programmi sono decisamente rivoluzionari, le nostre idee appartengono a quelle che in regime democratico si chiamerebbero “di sinistra”; le nostre istituzioni sono conseguenza diretta dei nostri programmi; il nostro ideale è lo Stato del Lavoro. Su ciò non può esserci dubbio: noi siamo i proletari in lotta, per la vita e per la morte, contro il capitalismo. Siamo i rivoluzionari alla ricerca di un ordine nuovo. Se questo è vero, rivolgersi alla borghesia agitando il pericolo rosso è un assurdo. Lo spauracchio vero, il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza sosta, viene da destra. A noi non interessa quindi nulla di avere alleata, contro la minaccia del pericolo rosso, la borghesia capitalista: anche nella migliore delle ipotesi non sarebbe che un’alleata infida, che tenterebbe di farci servire i suoi scopi, come ha già fatto più di una volta con un certo successo. Sprecare parole per essa è perfettamente superfluo. Anzi, è dannoso, in quanto ci fa confondere, dagli autentici rivoluzionari di qualsiasi tinta, con gli uomini della reazione di cui usiamo talvolta il linguaggio.»
(Enzo Pezzato in La Repubblica fascista, 22 aprile 1945[71][72])
Quindi siccome la frase e di Enzo Pezzato ( … che non mi sembra sia stato smentito da Mussolini) tutto la Repubblica Sociale la socializzazione e Lo Stato Nazionale del Lavoro sono un falso storico
Lo sapete che vi dico …
Tenetevi pure “Fitto” e la demo-cristianeria in disgrazia :
ve lo meritate tutto …
E. Pound (Canto LVIII) dedicata ai ” a certa destra antropologicamente ant-fascista “….
E poi dormii
e svegliandomi nell’aere perso
vidi e sentii,
e quel ch’io vidi mi pareva andare a cavallo,
e sentii:
“A me non fa gioia
che la mia stirpe muoia infangata della vergogna
governata dalla carogna e spergiurata.
Roosvelt, Churchill ed Eden ed il popolo spremuto in tutto ed idiota!
Morte che fui a Sarzana aspetto la diana della riscossa.
Son quel Guido che amasti pel mio spirito altiero
e la chiarezza del mio intendimento.
De la Ciprigna sfera
conobbi il fulgore già cavalcante (mai postiglione)
per le vie del borgo detto altramente
la città dolente (Firenze) sempre divisa,
gente stizzosa e leggiera che razza di schiavi!
Passai per Arimnio ed incontrai uno spirito gagliardo
che cantava come incantata di gioia!
Era una contadinella
un po’ tozza ma bella ch’aveva a braccio due tedeschi
e cantava cantava amore senz’aver bisogno d’andar in cielo.
Aveva condotto i canadesi su un campo di mine
dove era il Tempio della bella Ixotta.
Camminavano di quattro o in cinque ed io ero ghiotto
d’amore ancora malgrado i miei anni.
Così sono le ragazze nella Romagna.
Venivan’ canadesi a spugar i tedeschi
a rovinar’ quel che rimaneva della città di Rimini;
domandarono la strada per la via Emilia a una ragazza
una ragazza stuprata
po’ prima da lor canaglia
– Bè! Bè! soldati!
quest’è la strada
andiamo, andiamo a via Emilia
con loro proseguiva.
Il suo fratello aveva scavato
i buchi per le mine, là verso il mare.
Verso il mare la ragazza, un po’ tozza ma bella,
condusse la truppa. Che brava pupa! Che brava pupetta!
Lei dava un vezzo per puro amore, che eroina!
Sfidava la morte,
conquistò la sorte peregrina.
Tozza un po’ ma non troppo raggiunse lo scopo.
Che splendore!
All’inferno nemico, furono venti morti,
morta la ragazza fra quella canaglia,
salvi i prigionieri. Gagliardo lo spirito della pupetta
cantava, cantava incantata di gioia,
or’ora per la strada che va verso’l mare.
Gloria della patria! Gloria! gloria
morir per la patria nella Romagna!
Morti non morti son’,
io tornato son’ dal terzo cielo per veder la Romagna,
per veder’le montagne nella riscossa,
che bell’inverno!
Nel settentrion rinasce la patria,
ma che ragazza!
Che ragazze,
che ragazzi,
portan ‘ il nero!
Scusate se mi permetto ma io non capisco a cosa ci si attacchi, la definizione del Fascismo non è un fatto di interpretazione, il Fascismo è una dottrina originale codificata nel documento redatto da Mussolini/Gentile e chiamato appunto “La dottrina del Fascismo”, questo è il documento che fa testo e le chiacchiere stanno a zero. Una parte comparve già nel 1932 alla voce Fascismo all’interno dell’Enciclopedia Italiana, poi fu ristampato e compendiato varie volte senza subire variazioni, nel 1942 esce una versione Hoepli che fu quella studiata nelle scuole superiori etc . Insomma in questo documento c’è la dottrina ufficiale del PNF, che è quindi il punto di riferimento massimo nello studio dell’ideologia fascista, che non fu in alcun modo e maniera “destra” come lo stesso Mussolini dice e ripete più volte nei diari ed in altri documenti, ma che non fu nemmeno “sinistra” ed in questo non sono daccordo con chi assimila il Fascismo alla “sinistra nazionale” che invece è cosa diversa seppur affine al Fascismo, si può dire che il Fascismo possiede elementi di “sinistra nazionale” ma non è identificabile in toto con essa, insomma se la “sinistra nazionale” si può far rientrare nel Fascismo non è però vero il contrario in quanto il Fascismo è sintesi di altri elementi oltre quello… Per questo la discussione è posta in maniera sbagliata, qui non si tratta di interpretazioni “di destra” o “di sinistra” che seppur legittime ed interessanti nel loro ambito non possono però cambiare la natura dell’ortodossia fascista, che è una sola e si trova in quel documento oltre che nella prassi oggettiva mussoliniana e nei programmi della Scuola di Mistica Fascista di Niccolò Giani, in cui attenzione, non c’è nemmeno spazio per tradizionalismo evoliano e cose del genere, e per questo Fascismo e tradizionalismo sono cose diverse che se pure in alcune cose possono avere dei punti in comune non vanno assolutamente confusi, Evola infatti NON era fascista, per non parlare di altri come Guenon che proprio non avevano rapporti ed anzi molto spesso criticarono i regimi fascisti, in special modo quello tedesco che però è già un altra cosa, infatti anche a questo riguardo pur concordando nella quasi totalità con la visione generale di Catilina personalmente non ho mai trovato positiva la definita di “fascismi” in quanto l’unico Fascismo è stato quello italiano, gli altri sono stati adattamenti di luogo che in molti casi avevano veramente molte differenze col Fascismo, su questo bisognerebbe distinguere l’ideologia particolare dall’Idea universale e soprattutto circoscrivere i confini di ciò che può essere definito fascismo e ciò che invece pur avendo elementi in comune non può esserlo.
Per quanto riguarda i rapporti con Liberismo e Socialismo ecco qual’è la posizione ufficiale espressa nel primo capitolo del sopracitato testo “La dottrina fascista”:
VI
Il Fascismo è una concezione storica, nella quale l’uomo non è quello che è se non in funzione del processo spirituale a cui concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni collaborano. Donde il gran valore della tradizione nelle memorie, nella lingua, nei costumi, nelle norme del vivere sociale. Fuori della storia l’uomo è nulla. Perciò il Fascismo è contro tutte le astrazioni individualistiche, a base materialistica, tipo sec. XVIII; ed è contro tutte le utopie e le innovazioni giacobine. Esso non crede possibile la “felicità” sulla terra come fu nel desiderio della letteratura economicistica del `700, e quindi respinge tutte le concezioni teleologiche secondo cui per un certo periodo della storia ci sarebbe una sistemazione definitiva del genere umano. Questo significa mettersi fuori della storia e della vita che è continuo fluire e divenire. Il Fascismo politicamente vuol essere una dottrina realistica; praticamente, aspira a risolvere solo i problemi che si pongono storicamente da sé e che da sé trovano o suggeriscono la propria soluzione. Per agire tra gli uomini, come nella natura, bisogna entrare nel processo della realtà e impadronirsi delle forze in atto.
VII
Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo Stato; ed è per l’individuo in quanto esso coincide con lo Stato, coscienza e volontà universale dell’uomo nella sua esistenza storica. E’ contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all’assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo Stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo Stato nell’interesse dell’individuo particolare; il Fascismo riafferma lo Stato come la realtà vera dell’individuo. E se la libertà deve essere l’attributo dell’uomo reale, e non di quell’astratto fantoccio a cui pensava il liberalismo individualistico, il Fascismo è per la libertà. E’ per la sola libertà che possa essere una cosa seria, la libertà dello Stato e dell’individuo nello Stato. Giacché, per il fascista, tutto è nello Stato, e nulla di umano o spirituale esiste, e tanto meno ha valore, fuori dello Stato. In tal senso il Fascismo è totalitario, e lo Stato fascista, sintesi e unità di ogni valore, interpreta, sviluppa e potenzia tutta la vita del popolo.
VIII
Né individui fuori dello Stato, né gruppi (partiti politici, associazioni, sindacati, classi). Perciò il Fascismo è contro il socialismo che irrigidisce il movimento storico nella lotta di classe e ignora l’unità statale che le classi fonde in una sola realtà economica e morale; e analogamente, è contro il sindacalismo classista. Ma nell’orbita dello Stato ordinatore, le reali esigenze da cui trasse origine il movimento socialista e sindacalista, il Fascismo le vuole riconosciute e le fa valere nel sistema corporativo degli interessi conciliati nell’unità dello Stato.
IX
Gli individui sono classi secondo le categorie degli interessi; sono sindacati secondo le differenziate attività economiche cointeressate; ma sono prima di tutto e soprattutto Stato. Il quale non è numero, come somma d’individui formanti la maggioranza di un popolo. E perciò il Fascismo è contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo al livello dei più; ma è la forma più schietta di democrazia se il popolo è concepito, come deve essere, qualitativamente e non quantitativamente, come l’idea più potente perché più morale, più coerente, più vera, che nel popolo si attua quale coscienza e volontà di pochi, anzi di Uno, e quale ideale tende ad attuarsi nella coscienza e volontà di tutti. Di tutti coloro che dalla natura e dalla storia, etnicamente, traggono ragione di formare una nazione, avviati sopra la stessa linea di sviluppo e formazione spirituale, come una coscienza e una volontà sola. Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un’idea, che è volontà di esistenza e di potenza: coscienza di sé, personalità.
X
Questa personalità superiore è bensì nazione in quanto è Stato. Non è la nazione a generare lo Stato, secondo il vieto concetto naturalistico che servì di base alla pubblicistica degli Stati nazionali nel secolo XIX. Anzi la nazione è creata dallo Stato, che dà al popolo, consapevole della propria unità morale, una volontà, e quindi un’effettiva esistenza. Il diritto di una nazione all’indipendenza deriva non da una letteraria e ideale coscienza del proprio essere, e tanto meno da una situazione di fatto più o meno inconsapevole e inerte, ma da una coscienza attiva, da una volontà politica in atto e disposta a dimostrare il proprio diritto: cioè, da una sorta di Stato già in fieri. Lo Stato infatti, come volontà etica universale, è creatore del diritto.
In riferimento ai paragrafi finali che ho citato si può notare anche la grande differenza col nazional-socialismo, mentre per quest’ultimo è la “Razza” a creare un popolo, per il Fascismo è solo lo Stato ad esserne l’artefice… Quindi come direbbe anche Dugin il soggetto storico del liberismo è l’Individuo, il soggetto storico del Comunismo è la Classe, il soggetto storico del Nazional-Socialismo è la Razza ed infine il soggetto storico del Fascismo è lo Stato… Queste le teorie politiche ed i loro “feticci”, e seppur esse avendo un origine comune hanno anche avuto commistioni etc, ognuna di esse presa nella sua essenza dottrinaria è originale e diversa e non assimilabile alle altre. Quindi in finale il Fascismo è il Fascismo italiano, lo Stato Etico etc etc (basta leggersi il documento di cui ho riportato uno stralcio), ne destra ne sinistra ne centro etc che sono questioni che riguardano la democrazia parlamentare ed i suoi schieramenti all’interno di essa, in realtà si dovrebbe parlare di “sinistra” e “destra” solamente in questi casi, infatti nella storia nemmeno i socialisti e comunisti si son mai definiti “di sinistra”, questo successe solo dopo con l’avvento dei “fronti popolari “, a questo proposito J.C. Michea ne fa un analisi magistrale:http://www.pensalibero.it/il-socialismo-non-e-di-sinistra-parola-di-jean-claude-michea/ …
X Catilina: carissimo desidero proporti una lettura critica riguardo le interpretazioni storiche del Fascismo che hai citato, sai bene che anch’io apprezzo nella gran parte questo genere di studi (Sternhell e De Felice in particolare) e che li considero importanti punti di vista su alcune questioni, però vorrei segnalarti questo documento scritto da Marco Piraino, che penso avrai già presente chi sia, che analizza in maniera critica questo tipo di studi: https://bibliotecafascista.org/2357-2/ Io non concordo totalmente con l’analisi ma la condivido su alcune questioni, però dal mio punto di vista è differente in quanto sai che il “mio fascismo” è filtrato dal punto di vista tradizionale che lo considera un fenomeno storico moderno e circoscritto di cui il “buono” è ciò che c’è di tradizionale e il “cattivo” ciò che deriva dal “mondo moderno” anti-tradizionale, ma vorrei sapere invece il tuo parere in merito a questo documento visto che il tuo punto di vista si situa più all’interno della questione. Cordiali saluti.
VdC. “…la Repubblica Sociale la socializzazione e Lo Stato Nazionale del Lavoro sono un falso storico”. No una fantasia, dato il momento, alla vigilia della fine… Quando la gente voleva solo la fine della Guerra, altro che socializzazione e chiacchiere!
X Stefano
Leggero’ attentamente quanto da Te sottoposto.
Tuttavia la discussione con ” i soliti destri nazionali ” si è incardinata sul solito punto che è deviato non solo rispetto alla realtà storica ma soprattutto sul piano della Dottrina e dell’Ideologia.
Questo tema di percepire IL Fascismo almeno in Italia come ” una forma semplicemente auroritaria di Inter-regnum questurino e baronale ” tra due momenti della STato Liberale è il vero falso storico , è un insulto …
Il Fascismo non è stato mai questo, Mussolini non ha mai inteso questo ed il Progetto finale era di ben altro spessore rispetto all’italietta liberal-democratica, baronale, questurina e mafiosa, asservita alle superpotenze, come male minore ed unica via prevista ed assecondata dai deliri ” dei destro-nazional-moderati (autoconservativi di Se Stessi ) ….
Che I Fascismi abbiano in Sè ” limiti vizi e contraddizione ” della ideologie della modernità è fuori discussione.
Ma finchè è La Destra Radicale con le sue analisi di spessore ( Evola – Guenon -Junger ecc. ecc.) a porre l’attenzione su questi vizi/limiti non ho alcun problema ad accettare il discorso .
Che la critica mi provenga dalle dottrine liberal-borghesi ed auto-conservative ( .. di se stesse ) dopo aver visto e digerito il loro modello globalista/mondialista/capitalista , in perfetta sisergia con quello altrettanto distruttivo liberal-progresssita (generando la mostruosità nichilista in cui siamo precipitati dal 1945) mi fa salire il sangue al cervello.
Con la scusa del minore dei mali possibile hanno avvallano la forma di Totalitarismo peggiore che il genere umano avesse mai conosciuto : IL SISTEMA PER UCCIDERE I POPOLI .
Un caro saluto
vdC
Le responsabilità sono anche di Mussolini: la svolta a destra del 1920 fu una sua iniziativa: una parte consistente dei diciannovisti divenne antimussoliniana (i fratelli Bergamo, de Ambris, Eno Mecheri, i sindacalisti di Dalmine, Ferruccio Vecchi ,Baseggio e molti arditi,Pietro Nenni, Pedrini, i dirigenti del primo Fascio Romano, Purpura a Palermo,Piero Marsich a Venezia , Miani a Trieste ,una parte die Legionari fiumani , i repubblicani di Ravenna e Forlì tra cui l’ardito Tazzoli ); Mussolini cercò , con scarso successo, di recuperarli (quelli ancora vivi) alla causa durante la Rsi.
Hai ragione Gallarò, concordo. X Catilina: figurati siamo alle solite, ma secondo me sprechi fiato, nel senso che per loro il Fascismo è quella roba li dei treni in orario e cose del genere, tutto ciò che per un destro nazionale c’è di positivo nel Fascismo è quella parte di “partito d’ordine” borghese che pur ci fu a livello amministrativo e che si trascinò poi nel dopoguerra e nelle istanze proprio di quella “destra nazionale” che venne ad affermarsi de-fascistizzando il MSI, che però come ho scritto altrove in realtà nacque già de-fascistizzato nella sua componente dirigente e col senno di poi non ci fu mai nessuna possibilità per quell’assalto al cielo che la base del neo-fascismo nonostante tutto credette possibile, ciò che si è soliti chiamare neo-fascismo fu strozzato in culla ed in fondo parlando a livello di ideologia e prassi politica il neo-fascismo in generale(MSI e derivati) non può dirsi in alcun modo avere continuità col Fascismo storico, soprattutto dopo l’opera definitiva di de-fascistizzazione che Almirante svolse dal 1972 in poi con l’ammissione dei Monarchici e la fondazione della destra nazionale e poi la costituente del 1975, insomma qui si pose la pietra tombale su tutto ciò che di fascista ci poteva essere rimasto nell’MSI ed esso era definitivamente quel “partito d’ordine” borghese,atlantico, questurino e bottegaio che piace tutt’ora ai destri nazionali e che in fondo rimane sempre l’aspirazione anche degli odierni “sovranari”… Ma ripeto, nacque già con quello scopo, e credo che se c’è un uomo a cui ogni destro nazionale dovrebbe rendere omaggio quello è J.J. Angleton, uomo coltissimo e raffinato, lettore di T.S Eliot e Pound, fu lui il reale coordinatore di tutte le forze in funzione anti-comunista(anche se dopo la sua morte c’è chi ha sollevato il sospetto che fosse una talpa che voleva distruggere la CIA dall’interno, per via della sua amicizia con Kim Philpy e per il livello sempre più paranoico delle sue operazioni, ma credo siano congetture senza senso.)
D’accordo. Il problema del neo-fascismo è sempre stato, credo, che i militanti, lontani dal vertice e dalla base per lo più, in maggioranza si sentivano attratti, più che dal confuso ‘evolismo tradizionalista, o dall’esperienza storica del fascismo in Italia, rifiutata, da torbide, palingenetiche, ancorchè sconfitte, suggestioni socialnazionaliste, cioè nazionalsocialiste o nazionalbolsceviche. Per semplificare: Stalin ed Hitler perseguivano in fondo nel loro immaginario le stesse finalità, copiando il secondo molte cose e prassi di governo dal ‘camerata russo’, con la sola, pur grande differenza, dell’opzione razziale. Quindi, mi pare ovvio che l’approdo per loro sia ancor oggi un Dugin, un Putin, che in qualche modo tende a ‘recuperare’ la dimensione nazionalbolscevica ed espansionista dell’URSS di Zio Baffone…in contrasto con la tradizione occidentale…Ma lì, su quella zattera di orrori e di false letture del passato, certo noi superstiti liberalconservatori non abbiamo nessun interesse a salire..
Felice nessuno vuole recuperare niente, al massimo forse salvare quello che di positivo c’è stato per non buttare il bambino con l’acqua sporca, ma per esempio se parli di Dugin egli è per il superamento di tutte le ideologie o teorie politiche novecentesche, superamento che infatti teorizza con la Quarta Teoria Politica, come nella dialettica hegeliana è una sintesi che pur sempre conserva qualcosa della tesi-antitesi, ma appunto le supera approdando a qualcos’altro che non ha niente a che vedere con nazional-bolscevismi o rossobrunismi che però ovviamente hanno avuto intuizioni importanti per avviare un certo processo, che qua in Italia ha una storia lunga che si rifà soprattutto alla Jeune Europe di Thiriart e alle sue teorizzazioni… Resta il fatto che l’unica teoria politica rimasta è quella liberale che è uscita vincitrice dal secolo scorso, quindi non c’è nessuna possibilità nella deriva post-ideologica di veder recuperare sistemi politici del passato, ma la volontà è quella di opporsi in modo efficace al liberalismo assoluto che già da se ha identificato il campo nemico, ed infatti il testo del Popper si intitola non a caso “La società aperta ed i suoi nemici”, appunto “i suoi nemici” sono tutti coloro che si oppongono alla società aperta ed è questo il fronte che il Dugin con la Quarta Teoria Politica prova ad unificare, e questo fronte è ovvio che viene da percorsi anche molto differenti, ma l’ispirazione fondamentale rimane quella della Konservative Revolution che fu propriamente l’intuizione originale, la fucina di tutta questa visione politica e dei successivi tentativi di realizzarla… Poi parli di “tradizione occidentale”, ma quale? Prima di tutto così si confonde Occidente ed Europa che sono cose diverse e per me in antitesi, e poi non si capisce perchè allora la tradizione occidentale dovrebbe essere quella liberale e democratica affermatasi nell’ultimo secolo a causa del dominio del mondo anglosassone e della sua mentalità, lingua etc e non quella che per secoli c’è stata, fondata sulla tradizione greco-romana, cristiana(sia cattolica che bizantina), e quindi anche mediterranea, celtica, germanica,slava etc etc L’occidente come landa dell’Occaso, terra d’esilio, è per questo il vero ed unico nemico dell’Europa, e nostro compito dovrebbe essere proprio quello di recuperare la nostra identità di cui anche la Russia fa parte ed anzi ne è oggi la vera custode nelle vesti di Terza Roma, in una prospettiva continentale che va da Lisbona a Vladivostok, a vocazione imperiale, anti-talassocratica e anti-mercantilista.
Ma tanto adesso tutti questi discorsi servono a poco e non inseriti nelle questioni di queste ore che potrebbero portare a conseguenze che già da adesso si intravedono, soprattutto sul piano economico e geo-politico, oggi la guerra è ibrida e si combatte con ben altri mezzi, e noi non ci rendiamo conto che questa è una guerra voluta e portata avanti proprio dall’occidente, anche contro di noi. http://federicodezzani.altervista.org/coronavirus-e-quarantena-litalia-sotto-i-cannoneggiamenti/
Stefano. La tradizione dei Sumeri, dei Medi, degli Ittiti ecc., forse era straordinaria, ma noi europei occidentali, tranne pochi cultori, se va bene la tradizione la percepiamo in termini storico-politici dalla Rivoluzione francese in poi, in confusi termini spirituali dal cristianesimo della Controriforma in poi… Che Iddio, se esiste, ci risparmi la Terza Roma, con quella che abbiamo basta ed avanza!
La Konservative Revolution è stata un’invenzione, come il Piano Odessa, il Piano Condor ecc.
Ma perchè non recuperate, tanto per ‘recuperare’, la tradizione dei ‘Cavalieri Teutonici’, argine contro le orde slave dell’Est?
Stefano. L’articolo che citi è delirante, come molte cose che piacciono a quelli della vostra “area”, che fa del complottismo dietrologo e della fantasia il cuore della riflessione politica. Se vi piace….
La Germania per secoli è stata tributaria della cultura francese, non solo quella più generale di matrice latina. Quindi la cultura germanica è parte di quella occidentale. E l’Europa Occidentale comprende appieno la Germania (e lì si arresta…).
Felice, Dezzani non è ne un complottista ne uno sprovveduto ed in passato aveva già anticipato vari scenari che puntualmente si sono verificati, quell’analisi che fa lui è condivisa da molti altri tra l’altro sia qui in Italia che all’estero che dicono le stesse cose, non mi pare un quadro delirante tutt’altro è proprio la situazione che si sta verificando e che conviene a chi sta spargendo questo delirante stato di psicosi che colpisce l’immagine e l’economia del nostro paese, innestando altresì panico nelle persone che accettano quindi misure assurde che nemmeno ai tempi della SARS(che era molto più mortale del Corona!) furono prese… Insomma forse da lontano non percepisci proprio tutto, ma adesso nel mondo il nord Italia è bloccato e considerato una specie di lazzaretto nella percezione estera, una cosa assurda per un paio di persone in età molto avanzata e con problemi pregressi che sono deceduti… Due tweet di Claudio Borghi: “Il danno di immagine fatto al paese con questa gestione assurda della comunicazione è incalcolabile. Milano è un marketplace mondiale e siamo riusciti a far credere che sia un covo di appestati. Vogliamo credere che a Francoforte, porta di ingresso della Cina in UE sia tutto ok?”. “Un capolavoro di comunicazione.
Con gli stessi casi del Giappone (NB loro hanno subito stanziato 140 milioni) siamo riusciti a diventare gli appestati del mondo.
Abbiamo strepitato così tanto da creare panico qui e allarme ovunque, con voli già bloccati”
La Borsa di Milano sta perdendo il 6% nel frattempo, altro che analisi delirante(e intanto l’OMS soffia sul fuoco)…
Stefano. Solo per colpa del nostro governo.
Se noi (l’infame governo che ci sgoverna) facciamo dell’Italia un lazzaretto, è chiaro che l’OMS ne tragga le logiche conseguenze.
Ma intanto le “risorse” continuano a sbarcare…
Ovvio bloccano gli italiani, all’estero ormai ci trattano da appestati e noi facciamo entrare i poveri negretti come niente fosse… D’altronde cosa aspettarsi dai criminali al potere?
Già siamo un popolo molle, emotivo, facile a farsi prendere dal panico. Se ci mettiamo pure, qui e là, la “trazione femminile”, che guarda a domani, ma non a dopodomani, siamo nel …guano!
In verità cari destricoli la sanità è materia di competenza regionale ; se l’epidemia è in Veneto e soprattutto in Lombardia di chi è la colpa? Dei migranti sbarcati nel porto di Casalpusterlengo?E’ un complotto del piddì? Il centrodestra italiano ha la classe dirigente (o meglio digerente) di tutto il mondo sviluppato.
Gallarò: in tali materie la responsabilità è comunque del Governo centrale. Se ieri, ad esempio, non si è giocato al calcio in Lombardia, Veneto e Piemonte ecc. è perchè così è stato disposto da FIGC e CONI che stanno a Roma ed hanno ‘accolto’ un invito-ordine del governo, non di autorità regionali. Diciamo piuttosto che al Nord vigono sempre norme diverse rispetto al Centro-Sud e non è questione di colore politico…
Gallarò: poi è certo che molti amministratori locali se la fanno sotto. Quando l’attuale governo si mette dalla parte della ‘traghettatrice di migranti’, Carola, contro il suo precedente Ministro degli Interni, col solito masochismo della sinistra comunistoide che ci gode ad essere umiliato da una stroz..ma tedesca…che vuoi?
Zaia e Fontana erano gli stessi che hanno chiesto ulteriori poteri tramite referendum: quando arrivano i problemi veri chiedono aiuto allo stato centrale perchè sanno soltanto scaldare una sedia .Il centrodestra fa ridere : dopo il federalismo e la rivoluzione liberale degli anni 90 si è ridotto a fare discorsi da bar, sanno soltanto ripetere la parola ‘barconi’.
Se andiamo a fare il calcolo delle persone morte da una settimana a questa parte di polmonite ed influenza tra gli immuno-depressi scopriamo che sono 10-15-20 volte di piu’ dei sei disgraziati morti in questi giorni di coronavirus…
E’ una finzione …
Fanno bene nei paesi dove ” regna il silenzio assoluto ” e chi parla paga con la vita …
Invece di stare attaccati ai ricatti dell’Occidente e alle sue fandonie comunicative che creano solo scompensi e paure …
E dall’attacco di Pearl Harbour che mentono sapendo di mentire …
Sono dei mentitori di professione.
Tutto L’Occidente moderno nasce sulle menzogne
l’analisi di Dezzani è stata proposta per anni ed anni da Gabriele Adinolfi sulla rivista laboratorio Polaris e con argomentazione altrettanto acute e puntuali, forse anche piu’ documentate.
Ma figuriamoci se ” i destri ” ne conoscpono il contenuto.
Loro scambiano la cosidetta Guerra Occulta ( quella del 700 e dell 800′) con la guerra attuale che è tutt’altro che occulta; è palese come la luce del sole.
Piu’ chiaro di così uno rimane accecato …
Prima arrivano le portaerei di Putin a Civitavecchia e il finanziamento del nostro devito sovrano in mano a Goldam e Sachs , prima ci sleghiamo dall’occidente e dal 2 grande leviatano del mare” , prima ci sganciamo dalla nuova Cartagine e da Gerusalemme e meno soffriamo …
Forse anche la destra di VdC è affetta da masochismo e da voluttà di sottomissione. Un Putin con pelle di Tarzan ed una frusta?
Bhè voi destri liberal-conservatori avete forse gli stessi gusti da sempre dei maschietti Inglesi ….
C’è un letteratura immensa in proposito .
Sempre al servizio di Sua Maestà britannica.
Beh, voi siete passati dal ‘Vice Allemand’, se ben ricordo…
Gallarò: ho capito (come disse il duce a Pavolini dopo aver visto lo spezzone di film con la Duranti a seno scoperto) Carola ti piace da morire…
Pesonalmente mi reputo un conservatore non liberale, e non mi sento né vicino ai tories e neocon di stampo anglosassone, né al putinismo. A livello filosofico mi sento più vicino a Evola e agli esponenti della Konservative Revolution, che non fu un’invenzione bensì un interessante movimento culturale sorto nella decadente Germania di Weimar, in forte critica e opposizione alla deriva che la nazione aveva preso dopo la caduta della monarchia guglielmina. É fallita perché non ebbe alcun riferimento a livello politico, in quanto snobbata dagli esponenti della destra ufficiale “conservatrice” rappresentata dalla DVP di Stresemann, che erano allineati alla politica rappresentata dalla DDP e SPD, liberali e socialdemocratici, totalmente servi delle potenze vincitrici della IWW che gli imposero umilianti condizioni ai Trattati di Versailles. Poi altra ragione fu l’ascesa del Nazionalsocialismo, che si poteva evitare se i conservatori avessero fatto propria la cultura espressa dagli esponenti della KR. Quanto al MSI, doveva essere per forza defascistizzato e filo-atlantista, altrimenti non gli sarebbe stato permesso di esistere. Comunque sia faceva meno schifo di AN ed ha recitato la parte, per quasi 50 anni, di partito antisistema.
Già Emmanuel Malynski e la Guerra Occulta, 1936, le profonde affinità tra estrema destra ed estrema sinistra… Errore grossolano. È solo una ‘destra’ pseudo-radicale che non ammette di sentirsi irresistibilmente attratta dal modello del bolscevismo sovietico… La Konservatice Revolution è poi solo un’insalatiera, un contenitore con dentro di tutto; ma erano solo nazionalconservatori attenti ai tempi nuovi, specialmente dopo il disastro tedesco del 1918 e la distruzione di quella magnifica realtà che era, per me, l’Impero Tedesco, del quale erano tutti orfani….
Intanto il “cattivo” Vladimir ha impedito la penetrazione del Coronavirus in Russia, mettendo a setaccio tutto il paese e facendo controlli sui cinesi colà presenti. Invece i “buoni” e democratici esponenti del governo giallo fucsia, in nome di un delirante buonismo e antirazzismo, non hanno provveduto a prendere alcun provvedimento e contromisure per evitare il diffondersi della pandemia in Italia, e ad oggi ci ritroviamo con oltre 250 infetti e 6 decessi.
Werner. Né il PNF, né tanto meno il MSI, furono mai ‘antisistema’. L’unica alternativa al ‘sistema’ era lo stalinismo bolscevico sovietico. E sappiamo che orrore fu…Quello di Mussolini e corifei al massimo fu bla-bla…
Werner. È solo un’influenza, non la Peste Nera e neppure la ‘Spagnola’, che gli americani portarono inconsapevolmente in Europa nella WWI e che fece più vittime di tutto il conflitto immane…
Certo che lì non c’è contagio e neppure da noi. Chi diavolo va mai in Russia? O a Buenos Aires e Montevideo?
Caro Barbadillo solo ora purtroppo noto con amarezza una realtà rossobruna stantia,che provocatoriamente mirerebbe forviante l’attenzione dalla nobile iniziativa dei valorosi giovani di AG,cui l’articolo riferisce.Creando quell’atmosfera gravosa e pregiudiziale (illusoria)che fondamentalmente è servita e continua perseguirci denigrandoci manipolando falsamente il nostro status valoriale e che i giovani di AG stanno,non senza fatica e rischio di portarli finalmente all’attenzione degli Italiani..Mi chiedo che senso ha pubblicare la nobile iniziativa se poi si da adito ad una sequela di accanimenti pretestuosi lontanissimi dalla realtà ormai strutturale odierna..
Gallarò sono in parte daccordo col discorso sui governatori, è ovvio che quando c’è da prendere sono centralisti quando c’è da dare sono autonomisti, però io non posso parlare perchè sono del centro-sud e sembrerebbe che voglia fare polemica, poi la mia analisi verteva soprattutto sul carattere strumentale di questo allarmismo e sulle conseguenze economico-politiche della questione. x Catilina: hai perfettamente ragione, infatti Dezzani lo leggo volentieri proprio perchè converge molto con quelle analisi che Adinolfi ma anche altri dell’area di destra radicale già facevano qualche anno fa,ma per esempio anche il Blondet sta dicendo da tempo le stesse cose, su tutto il resto che hai detto concordo totalmente e convintamente.
VdC: mentono da molto prima di Pearl Harbor o non ti ricordi dell’esplosione del ‘Maine’ a L’Avana nel 1898? Il fatto è che per creare un casus belli mentono praticamente tutti, tedeschi compresi. Ma è la realtà di oggi che conta, non le menzogne di Theodore Roosevelt o Wilson ecc. Ed oggi, privi come siamo di un sistema autonomo di autodifesa, e più ancora di senso dello Stato, ci serve un ombrello protettore senza poter fare gli schifiltosi. E quell’ombrello, ad un prezzo generalmente accettabile, l’offrono solo gli USA…
Era da tempo che non vedevo tanto fermento su questo sito e solo per questo motivo andrebbe detto grazie a chi ha acceso questa discussione.
Ho conosciuto personalmente Francesco Di Giuseppe la scorsa estate a Roseto degli Abruzzi, dove ero in vacanza e dove, a fine agosto, aveva organizzato un evento “aspettando Atreju” con ospiti due deputati di FDI (Trancassini e Donzelli) e tanti altri locali.
Non mi stupisce il programma del suo evento Astrolabio perché siamo davanti a un ragazzo giovanissimo ma di rara, fidatevi rara, intelligenza e preparazione politica.
Conoscendolo e scambiandoci una lunga chiacchierata a margine dell’evento estivo ho scoperto una storia di militanza, nella difficoltà della provincia incredibile, da quando era poco più che ventenne è coordinatore di Fratelli d’Italia e ci è rimasto (coraggiosamente) quando la sua comunità nazionale (dopo Fidanza era lui il riferimento dei giovani “sociali”) è andata con la Lega lui è rimasto in FDI insieme a tante realtà di tutta italia che ancora oggi lo seguono.
Da Fitto a Dugin, ai deputati ad esperti vuol dire far riflettere i ragazzi, non deviarli su chissà quale percorso rossobruno o democristiano o chissà che.
Ogni tanto, noi che abbiamo avuto la fortuna di militare quando ancora esistevano destra e sinistra, dobbiamo riconoscere che in questo tempo piatto è abbastanza sterile c’è chi ancora crede in qualcosa, organizza e pensa a tirare su una classe dirigente degna di questo nome
La classe dirigente missina l’abbiamo già vista all’opera . LA Russa che bombardava la Libia stracciando il trattato di amicizia firmato mesi prima (con tanti ex missini anche rautiani a stipendio), Alemanno, Polverini, Storace a Roma e nel Lazio (con l’ausilio di tanti ex tippini),Matteoli, Fini, Gasparri Scopelliti Fiorito direi che per un po’ sarebbe meglio farne a meno.
La colpa di questa psicosi è solo nostra, a tutti i livelli, purtroppo. NOI, CAMPIONI DI AUTOLESIONISMO MASOCHISTA SEMPRE E DA SEMPRE…
Forza ragazzi che il domani è vostro,siete superlativi!!Non badate alle dicerie da comari chiassose di periferia che hanno oltretutto spuderatamente dimenticato…Napolitano,baffino Dalema,Bersani,Prodi etc.etc.Il vero potere politico decisionale,prima ed anche ora..
Ancora mi chiedo come faccia Di Giuseppe a non essere il capo dei giovani di Fratelli d’Italia, forse solo perché non è di Roma?
Dugin? Sopravvalutato, manco è un filosofo per come la vedo io. Fratelli d’Italia se vuole crescere deve prendere il posto ideologico di Forza Italia, liberal-conservatorismo e meno eventi veterofascisti come questi e un movimento dei giovani più allineato col partito!
Silvio. Concordo. Non si deve imboccare un binario morto solo perchè sostenuto da quattro militanti che rappresentano solo sé stessi. Chi non si sente liberale, ma ‘strasseriano’, vada con Casa Pound!!!
Penso che la parte militante sia quella maggioritaria in FDI e benedette siano i gruppi come quello di Di Giuseppe che ancora pongono un argine ai “libbbberali” e “libberoci” vari che hanno dimostrato più e più volte il loro fallimento ideologico.
Forza Italia è finita come il vostro pensiero: a puttane e per le puttane!
Stesse dinamiche che ‘uccisero’ Il Fronte della Gioventù e perfino Azione Giovani…
La mobilitazione ideologica e culturale è sempre stata vista con sospetto dai pretoriani dell’Apparato/Partito.
Si generano eresie e rivolte contro i vertici che devono seguire un protocollo disegnato da altri….
Le solite due anime che si scontrano da sempre… che sono ‘anime antropologiche e compirtamentali’ oltreché ideologiche e dottrinarie.
Dugin e Fitto sono incompatibili, così come era incompatibile la base militante con il vertice del MSI (assoldato all”anticomunismo ‘ di servizio ‘) …
Così come è stata incompatibile dentro il neofascismo la “convivenza forzata ‘ tra i destri nazionali’ e Destra radicale ,
Così come era incompabile il Fascismo con Monarchia e Vaticano ecc. Ecc. Ecc.
Dugin e Fitto sono incompatibili, ovvio, il punto è proprio questo: avere il coraggio di metterli sotto lo stesso tetto crea dibattito e fa ascoltare tutti i punti di vista.
E non è nemmeno questione di terzoposizionismo, a volte la verità sta nel mezzo
Carissimo Tullio un abbraccio,come vedi siamo sempre alle solite qui… concordo totalmente con l’ultimo intervento di Catilina a cui però debbo far notare che oggi la situazione è molto ma molto più degenerata rispetto a quei tempi,se infatti all’epoca del FdG c’era ancora spazio di manovra per certe istanze anti-liberali, penso a certe sezioni storiche del Fuan romano anche, oggi la situazione è totalmente egemonizzata da novelli destrini gesuiti che se ti azzardi anche solo a mettere in discussione certi dogmi democratici o certe prese di posizione internazionali ti ghettizzano e mettono all’indice come soggetto pericoloso e indesiderato per la crescita “istituzionale” del partito, ovviamente le parole “fascismo” e simili sono proibite e viste come una specie di bestemmia… l’ultima volta che ho parlato con alcuni meloncini ho capito che costoro, tutti molto giovani, non avevano assolutamente nessun legame con un identità non dico fascista o nazional-rivoluzionaria, ma nemmeno di Destra tradizionalista in generale, e se alcuni comunque possono esserci ad avere una formazione differente e non allineata vengono costretti all’irrilevanza ed alla marginalità proprio dagli stessi coetanei che non sopportano certe derive… Su questo piano invece ho visto un ambiente leggermente diverso nella Lega come già ho detto in passato, seppur ovviamente anche li con quasi gli stessi problemi si sono raccolti attorno a singoli individui o entità locali alcuni volenterosi ragazzi(qualcuno proveniente proprio dalle formazioni giovanili post-aennine) con una formazione quantomeno “tradizionalista”, a parte i più noti come Sofo ci sono anche altre realtà seppur non così influenti come vorrebbero, penso per esempio ad un giovane molto vicino a Rainaldo Graziani e sua moglie Ines Pedretti che collaborando al Circolo dei Brut si è formato proprio attraverso le opere di Dugin, Evola e su riviste come Orion etc etc che nella sua sezione cerca di formare meta-politicamente e culturalmente altri ragazzi… Però ovviamente ciò non basta, si stanno riproponendo le stesse dinamiche che hai descritto a proposito dell’ambiente missino soffocato dai soliti pretoriani del sistema, e ancora una volta la scelta di campo dei vari partiti “sovranari” è chiara: con l’occidente, con il libero mercato, con l’atlantismo più becero e di nuovo la battaglia all’interno di questa deriva pare persa, soprattutto dopo “moscopoli” appare ancora più evidente ciò… chi ha provato a utilizzare il “sovranismo” come un trampolino di lancio per interferire nello scontro tutto interno fra “neo-trotskisti” sorosiani e “neo-conservatori” wasp sionisti bannoniani pare abbia perso la battaglia o comunque per ragioni di sicurezza stia agendo in maniera più discreta e direi impercettibile anche se io penso che l’operazione sia ormai fallita o comunque sia stata rettificata visto lo scadente materiale umano disponibile e gli eventi degli ultimi mesi(ma c’è chi mi assicura che ancora c’è attività, non so). Comunque sia pur apprezzando chi prova a fare battaglie culturali e meta-politiche all’interno di queste formazioni, comprendendo fra queste anche CPI che in realtà secondo me ha seguito questa stessa deriva diventando una roba troppo eterogenea e dando credito a personaggi discutibili, devo dire che ad oggi i risultati non si vedono ed anzi appare tutto molto delineato in un senso che è lo stesso di sempre ovvero servire docilmente il padrone d’oltreoceano e “l’avamposto dell’occidente in Medio-Oriente”, quindi come scrive Cardini in un recente articolo sul suo blog: “Convinti come siamo (è una realtà fisica) che gutta cavat lapidem, continuiamo imperterriti a predicare, voce clamantes in deserto, che fare il mestiere degli ascari e dei collaborazionisti degli USA e della NATO è criminale ancor prima di essere idiota; che da Conte a Renzi (non parliamo di Berlusconi, di Di Maio, di Salvini e purtroppo anche di Giorgia Meloni – e di lei mi dispiace –, che ormai sembrano aver fatto una definitiva scelta di campo) i leaders politici debbono convincersi che non si può far la politica dello struzzo su questo punto e parlar sempre d’altro; che qualunque forma di sovranismo è vana e ridicola se non comincia dall’istanza del recupero della sovranità in politica estera e militare.”
Il “conservatore” Fitto: detesto questi liberali-liberisti che si spacciano per conservatori. Fossi in costoro non avrei dubbi, mi dichiarerei liberale e basta, per ragioni di onestà e trasparenza. Tra l’altro io non comprendo la ragione per cui devono camuffarsi da conservatori, dato che il liberalismo é l’unica delle ideologie classiche ad essere ancora vivo e vegeto. Anche se a dire il vero a dominare é la sua versione più degenerata, il liberalprogressismo, ossia il radicalismo, rappresentato a livello politico dai partiti di sinistra post-comunisti e post-socialisti. Non esistono ppartiticonservatori, né in Italia né altrove, se non solo nominalmente come il Partito Conservatore e Unionista britannico, che é di fatto un partito liberale. Essere conservatore, non significa essere reazionario, ma conciliare tradizione e innovazione senza modificare radicalmente la società, e certamente auspica l’eliminazione di tutto ciò che è degenerazione provocato dalle ideologie, liberalismo compreso. Aw
Condivido in pieno quanto detto da Stefano, ecco perché ribadisco i miei complimenti agli organizzatori di Astrolabio e i migliori auguri di buona “resistenza” a Francesco di Giuseppe che possa ritagliarsi un futuro importante dentro FDI perche tanta gente crede in lui e vede in lui una voce di libertà e politica libera delle correnti dei soliti soloni.
Carlomanno speriamo, mi unisco ai tuoi auspici pur con uno spirito di pessimismo costruttivo, credo che ci sia bisogno di ricostruire una comunità che sappia andare al di là degli steccati imposti dai singoli partiti, fare rete con associazioni, riviste, circoli etc di tutta l’area che potremmo definire identitaria non solo italiana, aver ben presente chi è il “nemico principale” e provare a catalizzare tutte quelle energie positive che altrimenti andrebbero disperse, “riunire ciò che è sparso” insomma per provare a dare una direzione al malessere, che seppur in maniera confusa e disordinata è presente nella società odierna e riuscire a trasformarlo in “potenziale rivoluzionario” consapevole dandogli una forma, e per fare questo ci vogliono “rivoluzionari di professione”, non gli arrivisti desiderosi solo di fare carriera e arrampicata sociale di cui purtroppo sono pieni i partiti. Cordiali saluti e ad maiora!
Stefano. “Recupero della sovranità in politica estera e militare”. Ben detto. Ma, siccome la prima passa necessariamente dalla seconda, e visto il costo elevatissimo dei sofisticati armamenti di oggi, visto che gli 8 milioni di baionette erano già inutili nel 1940, figuriamoci oggi – i nostri soldati si farebbero male da soli maneggiandole lontano dalla mamma – visto che la tecnologia militare di punta neppure la compri al libero mercato ecc. ecc. chi paga? Chi cambia di campo? Se certi settori di ‘destra’ non la smettono con l’antiamericanismo pirlesco si condannano all’autoemarginazione, non per complotti ‘sionisto-yankee’, ma perchè nessuno con la testa sul collo li voterà mai.
VdC. Incompatibile il Fascismo con il Vaticano? Ma se proprio Mussolini concesse alla Chiesa nel 1929 quello che nessun governo liberale avrebbe mai concesso, a partire dalla costituzione dello Stato della Città del Vaticano? Per proseguire con il Concordato, con il quale lo Stato fece ‘marcia indietro’ rispetto ai valori laici introdotti dai liberali (a partire dal ‘matrimonio concordatario’ ecc.), e concesse alla Chiesa enormi introiti ed esenzioni fiscali? Poi Craxi, per non essere da meno, concesse pure l’8 per mille…
Oggi chi fa politica (escludendo i gruppi che sono fuori da l parlamento sia a destra che a sinistra) lo fa soltanto per la pagnotta. Alcuni reciteranno una parte , altri reciteranno un’altra parte ma il fine ultimo è sempre quello di fare i papponi alle spalle di chi lavora.Salvini da giovane scapigliato frequentante del Leonka diventa leghista secessionista poi all’improvviso diventa un ultranazionalista disposto a dare la vita a difendere gli italiani. Nel frattempo dal 1992 al 2020 non lavora neppure un giorno .
Gallarò. Bisognerebbe tornare alla politica oligarchica praticata (da tutti gli Stati) prima del 1900. Ma la ‘democratizzazione’ della politica ovunque ne ha fatto un mestiere. Certo, come ogni altro mestiere si può far bene o male, onestamente, disonestamente ecc. Ma la politica è un lavoro. Dipende se pagato o in funzione dei patrimoni familiari…
@Guidobono
Concordo parzialmente, infatti la politica oggi la fanno cani e porci, e i risultati si vedono.
Non dico “bisognerebbe” per esprimere un (impossibile) auspicio, ma per cercare di spiegare a Gallarò i limiti del suo ragionamento.
Ho cercato di leggere tutti i commenti che sono diventati tantissimi dopo il mio ultimo commento, solo questo basta e avanza per dire grazie a Di Giuseppe che forse non conoscete abbastanza. Bravo ragazzo continua così