L’introduzione del vuoto a rendere con cauzione è stato fin da subito uno dei cavalli di battaglia di Fare Verde insieme all’uscita dal nucleare e ad un piano per le energie alternative. Non dobbiamo dimenticare che la responsabilità dell’immissione sul mercato di un prodotto e di un imballaggio è di chi lo produce e lo distribuisce, non certo della collettività e dell’ente locale che ne subisce l’invasione. Non a caso nelle direttive europee, in particolare nella 94/62 recepita dal Decreto Ronchi, si fissa una graduatoria nei criteri di gestione dei rifiuti, che pone in primo luogo la riduzione degli imballaggi e dei rifiuti; mentre gli inceneritori sono posti in coda dopo il riuso, il riciclo e il recupero di materie prime e solo prima delle discariche! Questi ultimi, infatti, non fanno che spostare il problema: riducono la massa dei rifiuti, ma le ceneri residue (circa un terzo di quanto viene bruciato) abbisognano di discariche speciali ed i fumi, malgrado le più avanzate tecnologie, contengono sostanze nocive come le diossine. Inoltre presuppongono un’efficace raccolta differenziata (vetro e metalli non si bruciano). Come spiegava Paolo Colli
«il principio sembra perfino banale: se vuoi che una cosa non venga abbandonata, applica sulla sua restituzione un premio a chi la riconsegna e vedrai che quella cosa verrà restituita in percentuali altissime. Il vuoto a rendere su cauzione consente ritorni oltre il 90%, percentuale irraggiungibile per le raccolte differenziate italiane di plastica, alluminio o vetro» (Troppi nemici zero resa, in Gaia, autunno 2004).
Il vuoto a rendere è un sistema che prevede una cauzione versata al momento dell’acquisto di una bevanda in contenitore. Tale cauzione è restituita nel momento in cui il contenitore viene ridato al venditore in modo che possa essere riutilizzato più volte senza diventare rifiuto. Il deposito cauzionale sul vuoto a rendere è il mezzo più efficace per il ritiro dei contenitori: infatti, il ritorno al loro produttore, ha percentuali di resa dall’80 al 90%, come dimostrano i risultati raggiunti in altri paesi europei del Nord Europa dalla Germania all’Olanda ai Paesi Scandinavi.
La bottiglia del latte di quando ero bambino!