Due notizie nelle scorse ore sono balzate agli onori della cronaca: la proposta del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramanti di togliere il crocifisso dalle scuole e la decisione dell’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi di servire in Curia, per la festa del Santo Patrono, tortellini senza maiale per non offendere la sensibilità altrui.
Tali fatti, seppure apparentemente distanti tra loro sono, risultano essere tragicamente vicini poichè per un certo senso lanciano un segnale d’allerta: esiste una certa parte della Chiesa che pur di inseguire il politicamente corretto, andando contro al dettame del Maestro “voi siete nel mondo, ma non del mondo”, usa un autolesionismo mai visto prima.
Infatti sulla questione del Crocifisso, la diretta interessata è rimasta in un silenzio assordante ed imbarazzante: non si è ascoltato alcun coro di dissenso e di difesa di un simbolo che per gli europei esprime anche il senso della propria civiltà. Nessuna presa di posizione ufficiale anche, forse, per non urtare gli equilibri flebili del governo dell’amico Giuseppi.
Sulla seconda questione, dopo che alcuni chef e parte della popolazione hanno mugugnato perchè un tortello senza maiale è un abominio culinario, subito si sono affrettati a difendere la decisioni del vescovo in nome dell’integrazione culinaria.
Per fortuna questa corrente è minoritaria e non rispecchia il vero sentimento dei fedeli, vera anima dell’Istituzione: sconcerta però che sono le alte sfere a soccombere e a rilanciare su di una posizione “impopolare”. Per ritrovare la via la Chiesa ha bisogno di tanti Don Camillo pronti a battersi per il suo gregge a difesa della Verità e della Civiltà.
Che presa di posizione deve avere una Chiesa che ormai dal CVII in poi è “cattolica” solo nel nome, rispetto ad una proposta assurda come quella del Ministro dell’Istruzione di rimuovere il crocifisso dalle aule scolastiche!? La Chiesa cattolica come noi la conoscevamo, quella che difendeva la Tradizione e il Cristianesimo, non esiste più, è morta con Giovanni XXIII e il suo concilio di m**da. No abbiamo un vescovo che invece di occuparsi del Vangelo si occupa di sostituire il ripieno dei tortellini fatto di carne suina, con il pollo per “non turbare” o “non offendere” gli islamici. Dal momento in cui l’istituzione che dovrebbe rappresentare il Cattolicesimo, ha queste posizioni autolesioniste e a 90° rispetto ai maomettani, quelle laiche sono ancora peggio. Bisogna smetterla con questo atteggiamento secondo cui siamo noi a doverci adeguare alla presenza loro e della loro diversità cambiando le nostre usanze (giuste o sbagliate che siano), anziché essere loro ad adeguarsi in quanto provenienti da fuori.
Queste posizioni sono un offesa sia alle nostre tradizioni che a quelle di chi come gli islamici(ma anche gli ebrei) non mangiano carne di maiale e non adorano immagini religiose. Prima di tutto c’è da notare che la richiesta non viene dalle associazioni islamiche o di altre religioni ma viene proprio dalle nostre istituzioni “laiche” e dalla nostra chiesa ormai pseudo-cattolica, questo dovrebbe far pensare e significa che a volere ciò non siano quelli a cui si presume rivolgere queste attenzioni ma sia un disegno proprio delle nostre istituzioni malate che con la scusa dell’integrazione vogliono fare tabula rasa di qualsiasi identità, la nostra e la loro… In secondo luogo un altro dettaglio fa capire e prova ciò che ho appena affermato, ovvero che si vuole semplicemente sostituire la carne di maiale, chi conosce la cultura islamica o ebraica sa bene che non basta utilizzare un alto tipo di carne per rispettare le regole alimentari di queste religioni ma c’è bisogno di una macellazione rituale che spurghi le carni dal sangue e da altri tessuti ritenuti impuri, divieto che in realtà ha le sue motivazioni sul piano animico-metafisico, ma senza soffermarsi su quest’ultimo punto è importante notare quindi che questa proposta sarebbe inutile perchè non è detto che i tortellini senza carne di maiale sarebbero mangiati dai non-cristiani, tutt’altro, anche perchè gli alimenti islamici o ebraici hanno bisogno di certificazioni halal(ciò che è lecito) per gli islamici e kasherùt(ciò che è adeguato) per gli ebrei e quindi ciò presuppone che quei tortellini contengano effettivamente carni macellate secondo tali principi e da macellai musulmani o ebrei altrimenti il rito non è valido… Insomma si tratta solamente di un utilizzo strumentale del concetto di tolleranza religiosa e di integrazione ai fini di una distruzione delle differenze e delle rispettive identità culturali, anche perchè non c’è nessuna necessità di tali cambiamenti visto che in tutta Italia ci sono appositi rivenditori di carni halal e kasherut quindi se un musulmano o un ebreo vogliono farsi i loro tortellini leciti non hanno nessun bisogno che noi cambiamo i nostri usi, la questione è molto semplice senza bisogno di scadere in nessun gretto fallacismo.
La Chiesa ha un bisogno vitale di persecuzioni. Da troppi secoli dominano ed hanno i suoi membri smarrito ogni virtù! Viva i leoni (quelli affamati) degli anfiteatri…
Giovanni XXIII non voleva la fine della Chiesa. Ma gente che gli stava attorno sì….
Per la verità i cappelletti di pollo (con prosciutto cotto, parmigiano e uova) si facevano anche in Piemonte quand’ero piccolo… Comunque, viva il maiale e viva il vino. E chi non li accetta se ne vada o… crepi!
Queste importanti conclusioni sulla perdita di universalità della Chiesa e sull’avvenire del cattolicesimo rinviano al fondamentale “Orientamenti per un’epoca della dissoluzione gastronomica” di Julius Evola.
Aha, aha, aha!!!!!