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Home Politica

Sciopero green (di A. Grandi). Greta piange per i suoi sogni non per quelli traditi da Soros

by Augusto Grandi*
28 Settembre 2019
in Politica, Rassegna stampa
8
Greta Thunberg icona effimera e mondialista

E così Greta ha pianto. Urlando contro i potenti della terra che hanno rubato i sogni a lei ed alla sua generazione.

Strano che la sua consigliera personale, quella Luisa Marie Neubauer che non la abbandona mai, non le abbia raccontato che milioni di persone, nel mondo, si sono viste rubare i sogni dallo speculatore Soros. Strano perché Neubauer fa parte dell’organizzazione guidata proprio da Soros.

Ma forse Greta questo non lo sa. Non sa dei risparmi di milioni di persone andati in fumo insieme ai sogni di anni più sereni, di una casa per figli e nipoti, anche solo di una vacanza. Di questo, a Greta, non frega assolutamente nulla. Come non frega nulla che a Milano la densità abitativa sia di oltre 7.500 abitanti per km quadrato, che la Pianura Padana sia super inquinata perché sovrappopolata. A lei ed ai gretini interessa che in quest’area si accolgano tutti i disperati in arrivo da ogni parte del mondo.

Avanti c’è posto, assicura monsu Bergoglio che vive in Vaticano senza problemi di sovraffollamento. Ogni persona in più, concentrata intorno all’asse del Po, determina un incremento dell’inquinamento, ma forse Soros e Neubauer si dimenticano di spiegarlo al loro burattino.

Che si batte per la tutela delle diversità tra animali e pure tra i vegetali, ma che per ordine dei suoi padroni ignora il diritto alla diversità degli esseri umani. Così i gretini possono scendere in piazza in ogni parte del mondo con i medesimi cartelli scritti nella medesima lingua, quella dei padroni del mondo contro cui, in teoria, si dovrebbe scagliare Greta.

Se il burattino fosse andato a scuola, avrebbe forse compreso l’importanza della cultura per la tutela della diversità. Avrebbe imparato che difendere le tradizioni di ogni popolo è la miglior difesa contro l’omologazione che favorisce sfruttamento, inquinamento, devastazioni delle produzioni agricole tipiche e sostenibili.

La scelta ambientale di Carlin Petrini, che tutela i piccoli produttori in ogni parte del mondo, è completamente diversa da quella di chi vuole distruggere le piccole produzioni locali affidando il sostentamento alimentare a poche multinazionali che determinano i prezzi ma, forse, utilizzano energia solare.

Già, ma a Soros la tutela dei piccoli produttori non piace. Dunque neanche a Neubauer e, di conseguenza, neppure a Greta ed ai gretini.

*Da Electoradio.com

Augusto Grandi*

Augusto Grandi*

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Tags: augusto. grandiBarbadillofriday fo futuregretasognisoros

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Comments 8

  1. Guidobono says:
    1 anno ago

    Vogliamo un mondo pulito, senza ‘gretini’!!!!!

  2. Stefano says:
    1 anno ago

    Finalmente qualcuno che dice qualcosa di intelligente e senza peli sulla lingua, bravo Augusto Grandi tutta la stima possibile per lei dopo una giornata di frastornanti e insulse chiacchiere gretine…

  3. Werner says:
    1 anno ago

    Concordo anch’io con quanto scritto nell’articolo. Che la piccola Greta – per la quale provo molta tenerezza perché usata come un burattino – vada a scuola o a fare conferenze sul clima nel mondo, è irrilevante, perché ricordiamoci che proviene dalla Svezia, uno dei paesi del mondo più infestati dal peggior virus che possa esistere, l’ideologia liberalprogressista. Nelle scuole svedesi il livello di indottrinamento degli studenti alle porcherie liberalprogressista è di gran lunga superiore a quello delle scuole italiane, quindi non imparerebbe un bel niente, ma anzi la sua ignoranza aumenterebbe.

  4. Guidobono says:
    1 anno ago

    Semmai idee socialprogressiste. Siamo italiani. Qui liberale non vuol dire liberal in inglese. È un’altra cosa e Werner dovrebbe non fare confusioni.

  5. Fernando says:
    1 anno ago

    Liberale in Italia… avete presente Nicola Porro,del Debbio?? Eccone i perfetti.Avete presente Formigli,Floris,Parenzo,la Gruber,la Bianchina(mica tanto)Tutti pezzi pesanti, imbonitori di regime senza vergogna ed istigatori all’insensatezza dell’attuale realtà sociale,per liberarsi di questi divulgatori di pressappochismo e falsità ci va’ ben altro che il solito Liberalismo.. Oggigiorno è talmente annacquato che sembrerebbe un panno caldo, un’aspirina per curare il tumore della Realtà sociale Italiana..SE NON SI VA IN PIAZZA SE LA GIRANO COME VOGLIONO,COME HANNO SEMPRE FATTO,ULTIMAMENTE però Da vere z….e.

  6. Guidobono says:
    1 anno ago

    I liberali non hanno mai appellato agli istinti delle piazze. Dove sono i veri liberali italiani oggi, non qualche stronzetto liberal o ‘gretino’ o vaffanculsta riciclato? Ecco, questo purtroppo non lo so, ma spero salti fuori. Sono spuntati fuori un Grillo, poi un di Maio ecc. ecc. possibile che non spunti fuori un autentico liberalconservatore?

  7. Wolf says:
    1 anno ago

    Articolo perfetto, Greta è solo un altro brand (costruito ad arte, con modalità simili a quelle degli spot pubblicitari) con il quale portare avanti l’agenda neoliberista e globalista. In effetti sin dall’inizio Gretina e tutto il codazzo che le va dietro, ha sempre unito alla tematica ambientalista(neo cavallo di Troia dell ‘ ideologia liberal progressista e turbo capitalista)roba come il filo immigrazionismo più spinto e l’ideologia lgbt.
    Il meccanismo è lo stesso (ovviamente nel caso della Thunberg più in grande) che ha portato i media globali a presentare il “nostro” Giuseppi Conte Banderuola, da pupazzo in balia di Salvini e Di Maio a prestigioso statista, da un giorno all’altro, senza soluzione di continuità, nel momento in cui con scarsa coerenza è passato (per pura brama di potere) dal guidare un governo di un certo tipo al suo opposto, spergiurando ,in uno dei momenti più miserabili della nostra Repubblica, che Salvini e le sue idee le sopportava a mala pena (pur guardandosi bene dal rimettere il mandato di premier…).

  8. Werner says:
    1 anno ago

    @Guidobono
    So bene che “liberal” è un concetto anglosassone che si riferisce alla sinistra non marxista, mentre “liberale” si riferisce al liberalismo classico. Ma i Socialdemocratici svedesi non sono certo meno liberal dei Democratici statunitensi, quindi parlare di liberalprogressismo in Svezia, non mi pare tanto errato. Sicuramente i socialdemocratici hanno l’egemonia “culturale” nel paese scandinavo, e a dimostrazione di quanto ho scritto prima, sembra vogliano fare una riforma della scuola che abolisca l’insegnamento della storia (in particolare classica e medievale), e sostituirla con genderismo, ambientalismo e immigrazionismo. (http://www.imolaoggi.it/2019/09/30/svezia-scuola-storia-sostituita-da-indottrinamento-gender-clima-e-antirazzismo/)

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