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In poco più di un mese, Matteo Renzi è stato in grado di riportarsi al centro del ring della politica italiana. Era distrutto, era all’angolo: sembrava ormai prossimo a lasciare il combattimento, tramortito da mille e un’accusa dei suoi avversari, dentro e fuori dal Partito democratico.
Alla vigilia dello scisma gialloverde, Renzi se ne stava defilato. Si parlava, certo, di una scissione imminente. Ma se ne parlava da così tanto tempo che ormai nessuno ci credeva più. E poi il congresso dem aveva premiato il “vecchio” Zingaretti e, in caso di voto, il Pd si sarebbe definitivamente de-renzizzato.
Gli spifferi erano certi che, caduto il governo Conte, l’ex sindaco di Firenze avrebbe riunito i suoi per lanciarsi alla pugna. Lo ha fatto, ha mantenuto la promessa. Inguaiando tutti gli altri: prima ha stretto Pd e M5S in un abbraccio mortale (non rimarranno senza conseguenze le giravolte, dall’odio all’accordo i secondi, dal disprezzo all’indulgenza i primi) e quindi se ne è sfilato, lasciando a loro i casini che ne verranno.
Molto interessante è che abbia comunicato la sua decisione non a un organismo direttivo del suo partito ma al capo del governo, Giuseppe Conte. Ribadendogli sostegno. Il Conte Giuseppi sarà stato percorso da un brivido freddo: il fantasma di Enrico Letta si aggira ancora tra le antiche stanze di Palazzo Chigi.
Si contano le pattuglie di parlamentari e si sbaglia. Dice Dagospia che a ispirargli la subitanea rottura sia stato Lucio Presta, importante manager televisivo. Forse non sarà l’ennesima boutade centrista, all’Alfano per intendersi. Probabilmente imbarcherà volti e nomi noti, finanziatori generosi e intelligenze al suo ordine, qualcuna ancor dentro il Pd.
Comunque andrà, il fatto è uno: Matteo Renzi, con un colpo di reni da maestro, s’è svincolato dagli urlatori Cinque Stelle e dai paludati democratici. Scaricando su di loro, specialmente sul Pd, le critiche e la furia dell’elettorato, sempre deluso. In pratica una bad company, una società su cui si scaricano tutti i debiti di un altra per salvare questa dal fallimento, inchiodandoci l’altra. Il turbocapitalismo applicato alla politica?
Intanto la strategia ricava al mondo renziano uno spazio nuovo che, potenzialmente (con il declino di Forza Italia e il fisiologico declino di Silvio Berlusconi), è una prateria immensa. Che non è fatta solo di cittadini, di quelli che s’indignano ma anche di professionisti, di imprese, di finanzieri, di associazioni e categorie. L’unica prateria, questa, da percorrere per sfidare l’unico suo avversario possibile, e cioé l’altro Matteo, Salvini. E lo scontro, ovviamente, sarà proprio ad accaparrarsi i voti che si ostinano a definirsi moderati.
Non mi stupirei se Salvini e Renzi un domani si alleassero. Verdini e Bisignani muovono nell’ombra…
Mi sa’che lei abbia centrato la Mira indefessa dei polituncoli attuali..
In effetti Salvini staccando la spina al governo giallo-verde, ha spianato a Renzi la strada verso la sua resurrezione. Il governo giallo-fucsia è farina del suo sacco.
Salvini è unqa altro che di strategia politica nulla capisce. Tanto meno di relazioni internazionali. Un po’ di tattica di corto respiro…
G(allarò)-Robespierre. Ma chè, perdi tempo con futuribile che non interessa a nessuno?
Concordo in toto con l’analisi fatta dall’articolo… Per il resto Salvini e Renzi sono come il giorno e la notte, seppur simili per certi versi nel loro modo di fare politica sono avversari predestinati, non potranno mai convergere su nulla e così le loro basi elettorali e per questo sia l’uno che l’altro si sono sempre identificati come nemico numero uno a vicenda, sanno già da tempo che sono gli unici in grado di contendersi il primato e che gli altri sono perlopiù comprimari, Salvini anche dopo la crisi non ha mai attaccato più di tanto i 5stalle ma proprio Renzi perchè sa bene che è il fiorentino l’unico vero avversario capace di convogliare voti trasversali… Però io penso che Renzi pur disponendo dell’appoggio dei cosiddetti “poteri forti”, logge e lobbies varie, avendo già governato ha in realtà un bacino di voti limitato perchè non ha quella verginità politica necessaria per raccogliere ad oggi così tanti voti trasversali, molti sinistri non lo voterebbero mai così come molti destri lo stesso, è questo il suo unico handicap, aver già avuto un esperienza di governo riconoscibile e identificata nell’opinione pubblica del paese con il picco delle europee al 40%, un politico quando arriva a quei risultati è difficile che poi ci torni di nuovo. Partirà con un 5% e potrà arrivare ad un massimo del 15/20% per essere molto generosi, ma se ciò accadesse significherà che il bipolarismo non potrà più esistere(ci sarà come minimo un tripolarismo) e quindi tutto sarà possibile all’interno di un proporzionale spinto salvo che a quel punto nessuno potrà mai governare da solo a meno di clamorosi eventi, ed è questo l’obbiettivo di questa nuova prima repubblica in cui tutti possono diventare fondamentali ma nessuno realmente indispensabile alla formazione di un governo qualsiasi… non appena ci sarà la legge elettorale Renzi staccherà secondo questa logica.
Più facile pensare ad un alleanza don Lasagna-cappetano…
Incredibile,dopo alcune ore del nuovo governo si e’subbito parlato di cambiare la legge elettorale,ed ovviamente deve essere “proporzionale”Cosi per blindare dall’eventualita’ l’accesso alla destra di poter legiferare autonomamente..Cosa ha fatto Salvini in un anno e mezzo???? Oltre ai soliti TALK SHOW televisivi,di concreto per tutelarsi?? A me dispiace,pero’ le verita’ bisogna dirle altrimenti sarebbe meglio farsi una camminata nel bosco con il cane..
Onestamente un plauso di dovere necessita’ il discorso di BAGNAI al senato.Come caratura di visione politica e quindi sociale mi e sempre piaciuto.Ora ancora di piu vedendo certi comportamenti politici si e’ incattivito un pochetto il che lo migliorera’ togliendole quella patina candida d’inesperto dalle brutalita’nascoste nei meandri della politica,specialmente quella secolare nostra.Un plauso spetta anche alla Meloni,per la sua coerenza e la sua verve di proporsi sempre positivamente,anche se nessuno ne parla financo su questo sito.E’ bene ricordare che e’ parte integrante di primo piano della destra e non e’ certamente politicamente seconda a nessuno e lo ha dimostrato.Ultima intuizione dimostrare di fronte al palazzo del parlamento la rabbia per il comportamento dell’establishment di ignorare la volonta’popolare di potersi esprimere votando..Grandissimo successo di partecipazione,financo Salvini ricredendosi partecipando cercando di prendersi i meriti di tale successo mentre i meriti erano esclusivamente di GIORGIA..Visto il gran seguito che si sta’conquistando con confronti politici non vorrei che qualche solito fetecchia rovinasse la tanto attesa festa all’isola Tiberina del fine settimana..
Salvini e Renzi si attaccano proprio per accreditarsi come i due protagonisti, la resurrezione è farina del sacco di Salvini ( e dei suo i consiglieri ).Salviniha i voti ma da solo non potrà mai governare (non ha relazioni nè capacità); Renzi non ha i voti ma ha le relazioni.Renzi e Salvini saranno i dominus della politica italiana per i prossimi anni solo se si alleranno.ps: quando Renzi si candidò sindaco il cdx gli candidò contro l’ex portiere della fiorentina ( ed ex Lotta continua) galli; quando costui andò inopinatamente alla ballottaggio nessun grande nome del cdx andò a sostenerlo.
Interessante questa analisi che fai Gallarò, la tengo in considerazione, tra l’altro non mi ricordavo della storia di Galli…