• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 28 Gennaio 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Politica

Politica. Il M5S normalizzato come Syriza e le nuove rotte del fronte sovranista

by Francesco Marotta
11 Settembre 2019
in Politica
4
Le nuove rotte del populismo

Il Governo giallo-fucsia è passato al Senato con le innumerevoli benedizioni di Bergoglio che continua a lanciare messaggi per nulla subliminali contro i muri, per costruire ponti e le immancabili castronerie del genere. Insomma, più che alle anime che continua a perdere anche nelle chiese, territorio indiscusso delle minoranze migratorie di fede cattolica, i suoi paiono ammonimenti rivolti in una direzione ben precisa. La cosa incomincia a scappargli di mano, oltre che ad essere al limite del “politicamente corretto”.

Ma occupiamoci di altro, non siamo dei teologi e tanto meno dei “pretini”. Cosa cambia nello scenario politico italiano e cosa vediamo all’orizzonte? Innanzitutto, parlando di una delle forze del nuovo Governo, il Movimento 5 Stelle, una possibile debacle. Indubbiamente Matteo Salvini ha fornito un assist non indifferente a Conte per armeggiare e tirare su la nuova coalizione. Ma questo è già il passato. Chiaro è che le grida anti-sistema degli ex grillini, svaniscono nel nulla. La fronda interna che rimanda alle peripezie dei tempi che furono, della storiografia catto-sinistra, ha avuto la meglio. È l’effetto della “normalizzazione” che ha investito come un treno Syriza in Grecia e Podemos in Spagna. Dal “vogliamo” e possiamo” contro i cani da guardia dello status quo, al dialogo e alla formazione di un Governo assieme (il caso greco e italiano), è quantomeno dubbio se non un boomerang.

Dunque, «Il momento populista» è giunto alla fine dei suoi giorni? Diciamo che nell’arco della Storia ha vissuto alti e bassi. In questo preciso lasso di tempo, la parabola pare inclinarsi verso il basso ma, beninteso, la mentalità “populista” è sempre stata presente e non è mai del tutto scomparsa nelle vicende che riguardano non solo la politica. Ne abbiamo già scritto tempo a dietro. Chiaro è che un capitombolo del genere e la successiva piroetta pentastellata sono al limite del trasformismo. Meglio essere un po’ più precisi: ogni volta che questo tipo di mentalità si è avvicinata ai gangli del potere, la forza propulsiva è andata via via spegnendosi. Le cause principali sono la poca attitudine ai giochi di Palazzo e l’immancabile assimilazione: invece di proporre una strada alternativa, spesso viene aggirata e come abbiamo visto, inclusa nell’insieme. Trattasi della questione che riguarda una mentalità che a sua volta, nulla c’entra e può centrare, con l’apparato in essere. Ciò detto, dobbiamo anche pensare che alcuni rappresentanti, ligi alle storture della rappresentatività, erano già avvezzi a questo tipo di logica intra-sistema, cavalcandone da dentro i successi e al contempo, riuscendo così ad allargare le maglie di una permeabilità che è diventata molto evidente. Il caso Conte è indicativo ma potremmo farne altri.

Dunque, viste le ultime vicissitudini, siamo giunti alla riedizione della dicotomia destra-sinistra? Ascoltando e leggendo le dichiarazioni degli ex leader del centrodestra, parrebbe di sì. Perlomeno, provando a leggerne il labiale, ma utilizzando una formula diversa. Giorgia Meloni, dopo la manifestazione di Roma, ha rilasciato un’intervista al Corriere Romano, intitolata Meloni: «La piazza un successo, ora ristrutturiamo il centrodestra», dichiarando quanto segue: «Il centrodestra dovrà ristrutturarsi, è un’esigenza sotto gli occhi di tutti. Io sono molto fiera di FdI, che per tutti i sondaggi è ormai il secondo partito della coalizione». Insomma, alla fine del governo giallo-rosso ci speravano in tanti e, cosa non da meno, ci lavoravano in tanti. Ma l’errore madornale della destra in generale, è proprio quello di pensare che nulla sia successo e che basti solo “ristrutturare” il vecchio recinto e/o contenitore per tornare ai vecchi fasti. Era nell’aria e qui Salvini ha commesso un doppio errore imperdonabile: riuscire a riesumare le vedove e i vedovi del centrodestra e del centrosinistra. Certo, indubbiamente Fdl è cresciuto come partito ma non è riuscito a scrollarsi di dosso quei cappelli da texano tricolori e quelle formule neo-liberali che tanto piacciono a Mammona Oltreoceano; così come agli esuli del partito liberale per eccellenza, quale fu, possiamo dirlo, quello fondato da Berlusconi.

Trattasi di un problema che caratterizza il “sovranismo”, continuando a confonde la «sovranità» con delle semplici rivendicazioni destro-liberali e piccolo nazionaliste, in uno scenario internazionale che è ormai multipolare, ripetiamolo. Il “populismo” e la «sovranità» non sono né un feticcio di destra e né di sinistra e ciò significa che all’orizzonte, con il beneficio del dubbio, c’è una vasta landa desolata non di elettori ma di popolazione che è scontenta e disinteressata alla solita minestra amara. Tra l’altro, riproposta con un po’ di mentuccia fresca. Questo significa che è possibile, nonostante l’avvio di una nuova stagione all’insegna del democraticismo, veder nascere un qualcosa che si discosti parecchio, oppure no. Ma la cosa importante è che nessuno ha la sfera di cristallo e tanto meno può pensare di avere delle “verità rivelate” inoppugnabili. La “ristrutturazione” di un qualcosa che è morto e sepolto da tempo è una di queste. 

Francesco Marotta

Francesco Marotta

Francesco Marotta su Barbadillo.it

Tags: BarbadillodestreFrontegrillinim5smarottapoliticasovranistisyriza

Related Posts

SuperMario/34. FederPetroli: “Disponibili al dialogo con Draghi sulla transizione energetica”

Marsiglia (FederPetroli): “Bolette giù se governo procede su road map energetica”

19 Gennaio 2023
L’arresto di Messina Denaro e la battaglia della Generazione Borsellino contro le mafie

L’arresto di Messina Denaro e la battaglia della Generazione Borsellino contro le mafie

16 Gennaio 2023

Biondi (sindaco l’Aquila): “Il Msi? Partito espressione della sovranità popolare”

Meloni: “Un errore dipendere dalla Russia per il gas e dagli Usa per la Difesa”

Buttafuoco: “Nella cultura italiana regna l’ansia del conformismo”

Governo. Giorgetti stoppa il Mes: “Istituzione in crisi e impopolare”

Lombardia. Max Bastoni lascia la Lega e aderisce al “Comitato Nord”

La Consulta tedesca boccia il ricorso contro la Riforma del Mes: governo Meloni alla prova del nove

Decennale Fdi a Roma. Ecco il programma degli eventi dal 15 al 17 dicembre

Comments 4

  1. Guidobono says:
    3 anni ago

    Il “vogliamo” e possiamo” contro i cani da guardia dello status quo è da sempre uno slogan velleitario, essenzialmente preelettorale rivolto ad un elettorato per lo più grezzo, un messaggio politico rivolto a chi i problemi complessi non li vede o non li vuol vedere. Il bartaliano “l’è tutto la rifare!”, insomma…

  2. Guidobono says:
    3 anni ago

    …da rifare!

  3. Guidobono says:
    3 anni ago

    Forse che contro questo governo sono scese in piazza, a protestare, centinaia di migliaia di persone? Forse che hanno occupato tutte le piazze d’Italia?

  4. Guidobono says:
    3 anni ago

    Il momento populista (a parte il facile e sciagurato RdC che Salvini è servito per cucinare…) non è mai iniziato ed è un bene. I populismi finiscono sempre male. Ma la difesa delle frontiere e della identità non è populismo, è conservatorismo di destra, nel senso alto del termine…

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il caso. L’errore di restituire i marmi dei Musei Vaticani alla Grecia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Fenomeno Cognetti, le otto montagne in ciascuno di noi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

L’intervista. Veneziani: “Riparto da ‘Anima e corpo’ per riannodare le radici della politica”

Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni

27 Gennaio 2023
Silenzi potenti e sogni ne “Le otto montagne” (per perdersi tra le vette)

Silenzi potenti e sogni ne “Le otto montagne” (per perdersi tra le vette)

27 Gennaio 2023
Riviste. Il nuovo numero di “Partecipazione” tra sindacato, corpi intermedi e Mare nostrum

Riviste. Il nuovo numero di “Partecipazione” tra sindacato, corpi intermedi e Mare nostrum

26 Gennaio 2023

Ultimi commenti

  • Ferna. su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Francesco su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Francesco su Il caso. La Gran Bretagna blocca la riforma della Scozia sul riconoscimento di genere
  • paleolibertario su “La società senza dolore” e l’uomo che rifugge dalla realtà (e dalla vita)
  • Guidobono su Giornale di Bordo. Il boss Matteo Messina Denaro tra vaccini e uso del bancomat
  • Guidobono su “La società senza dolore” e l’uomo che rifugge dalla realtà (e dalla vita)
  • Guidobono su “Patria senza mare” e l’orizzonte mediterraneo dell’Italia

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più