No ad un governo sovranista, populista, di estrema destra.
Beh, è comprensibile che il bugiardissimo Renzi si opponga ad una simile prospettiva. Peccato che ad indicare le caratteristiche del prossimo governo sia il geniale statista Renato Brunetta, esponente un po’ in disarmo di Forza Botulino che ora si sente in diritto di porre condizioni per una eventuale alleanza di centrodestra.
Non è chiaro con chi vorrebbe farlo, questo governo. Perché sovranisti e populisti sono proprio gli eventuali alleati leghisti e meloniani. Estrema destra non si sa neanche più cosa significhi. In pratica il prode Brunetta sarebbe disponibile ad un governo con Lupi, Parisi, con altri gruppi che valgono lo zero virgola. Certo non con il traditore Toti, forse con Calenda che minaccia di lasciare il Pd in caso di accordo con il Movimento 5 Stelle.
C’è solo un piccolo, insignificante problema: per governare servono i numeri (capacità, competenze, programmi non sono indispensabili) e le indicazioni di Brunetta delineano una grande coalizione da meno del 10%. Un po’ poco per avere la maggioranza. Oppure si aspetta una autocritica in stile stalinista di Salvini e Meloni che, per l’onore di governare con Brunetta, rinnegherebbero populismo e sovranità?
Ma forse Brunetta guarda ad altre alleanze. Magari con Renzi e Maria Elena Etruria. Nel frattempo il Pd e 5 Stelle potrebbero dar vita ad un governo con un programma certo non populista e sovranista: porti aperti, ius soli, patrimoniale, cancellazione di Quota 100, ritorno del precariato, più tasse per accontentare Bruxelles. E poi elezione di Prodi alla presidenza della repubblica con questo parlamento. Un programma che, evidentemente, entusiasma Brunetta.