La crescita di consensi di Fratelli d’Italia è in questo momento un dato acclarato. Dopo il buon risultato delle Europee, il partito di Giorgia Meloni è ormai per i sondaggi stabilmente la seconda forza del centrodestra, mentre Forza Italia inizia a temere di non superare lo sbarramento nelle prossime regionali (in Puglia per esempio).
Il fronte sovranista e conservatore si va consolidando tra gli italiani, mentre si registra una transumanza di ceto politico verso destra: prima verso la Lega, e ora verso Fdi. E’ un segnale positivo, a condizione di selezionare gli arrivi e non intasare le realtà di personaggi discutibili e logori dopo tanti anni di servizio o camerierato alla corte di Re Silvio. Accogliere gli elettori liberal-nazionali è cosa buona e giusta, offrire ponti d’oro a un ceto politico responsabile di inaccettabili sbandate (l’appoggio al premier Monti, il pareggio di bilancio, l’ossequi verso gli euroburocrati) è un errore che potrebbe snaturare la natura di forza popolare e patriottica di Fdi.
I risultati in Sassonia per l’Afd, la destra patriottica tedesca, stabilmente al 25%, mostrano il margine di crescita di Fdi in Italia. A condizione di investire sulla progettualità, rafforzare il laboratorio che sforna tesi economiche e innovare sul piano dell’organizzazione e della partecipazione (temi che meriterebbero un congresso vero). Dopo il coraggio – e Giorgia Meloni e i suoi ragazzi ne hanno avuto tanto quando hanno abbandonato i comodi lidi del Pdl – ora è il tempo della strategia di lungo respiro. Non degli acquisti di berlusconiani a saldo…
perfettamente d’accordo ma temo come già dimostrato in passato che la classe dirigente della destra preferisca un destino da secondi vivendo di luce riflessa prima di Berlusconi ora di Salvini che affrontare una navigazione in mare aperto non priva di rischi (per le poltrone) ma in prospettiva che possa dare un futuro alla destra nazional sociale in italia, spero di essere un cattivo profeta e renderei merito comunque vada se la seconda ipotesi fosse la strada scelta. Electa una via, non datur recursus ad alteram
Il destino per Forza Italia di diventare un partito di nicchia e votato solo da pochi affezionati alla figura del Sultano di Arcore, è inevitabile. Deberlusconizzare il centrodestra è necessario, un tentativo che a suo tempo fece malamente un decennio fa il signor Tulliano con quella cagata denominata Futuro e Libertà per l’Italia, che si dichiarava “di destra”, ma i contenuti erano tutt’altro che di destra, ma più simili al PD e ai Radicali. Fdi ha tra le sue fila molti esponenti già di FLI, ma si sa, in Italia è facile ricostruirsi una “verginità politica”.
Tutti accolgono sempre i votanti di altri. Pleonastico.
Aver accolto con entusiasmo personaggi come la Santanchè la dice lunga su quanto questo legittimo auspicio non possa assolutamente realizzarsi.
Sono d’accordo anche io che la destra vada deberlusconizzata perché i danni fatti da Berlusconi sono stati tanti, con questo non voglio dire che Fini non abbia responsabilità ma è anche vero che in più occasioni Fini è stato anche lasciato solo dai suoi che hanno preferito le prebende e le poltrone offerte dal sultano di Arcore. Bottai a suo tempo rischiò la fucilazione e si arruolò nella Legione Straniera a differenza di altri. Riguardo Salvini sono dell’idea che si debba essere alleati perché allo stato attuale non andiamo da nessuna parte da soli ma dobbiamo essere alleati e non servi come invece accadde ai tempi di Fini che fece confluire un partito di più di mezzo milione di iscritti nel soggetto politico creato da Berlusconi.