Silvio Berlusconi torna in campo e lo fa lanciando un nuovo progetto politico di cui si parlava da tempo, l’”Altra Italia“, non un partito ma un polo e una federazione di centro. La scelta di questo posizionamento politico suscita non poche perplessità: cosa vuol dire centro? Nell’immaginario dei più anziani il centro coincide con la Democrazia Cristiana, mentre i più giovani lo associano con l’esperienza politica di Mario Monti, non proprio una credenziale per il successo.
L’idea di Berlusconi è giusta; creare “una federazione di società civile, forze di centro-destra e associazioni contro grillini e sinistra”, una forza politica che sia alternativa alla Lega e che possa intercettare un elettorato più moderato, ma il posizionamento è sbagliato. Definirsi di centro in un contesto politico come quello attuale dominato da nuove definizioni e da posizioni post-ideologiche non vuol dire nulla ed è un termine associato a una visione novecentesca della politica.
Che nel tradizionale elettorato moderato e di centrodestra ci sia spazio per una forza alternativa alla Lega è evidente, nonostante i tentativi di Salvini di creare un partito più moderato, un certo tipo di elettorato continua a non riconoscersi nella Lega. La convinzione di molti è che alla lunga il consenso di Salvini possa calare – nonostante i sondaggi continuino a dare la Lega in crescita – e che si possa aprire uno spazio ancor più consistente per un partito alternativo.
Uno spazio che va ricercato in un’area di pensiero liberal-conservatrice come ha compreso Giorgia Meloni che sta realizzando un’evoluzione di Fratelli d’Italia in un partito più aperto al mondo liberale (ma non liberista) mantenendo però la propria identità conservatrice. Fdi si sta evolvendo in una forza liberal-conservatore riuscendo a federare associazioni, movimenti e liste civiche.
Non è un caso che Berlusconi abbia lanciato il suo nuovo progetto all’indomani della pubblicazione dei sondaggi che per la prima volta attestavano un sorpasso di Fratelli d’Italia (al 6,6%) su Forza Italia (al 6,5%). Berlusconi ha compreso che il progetto di Salvini è quello di costruire un’alleanza tra sovranisti e conservatori tagliando fuori Forza Italia e vuole perciò riposizionarsi. Il problema è che lo spazio politico a cui guarda è già occupato dalle componenti liberiste del Pd rappresentate da Carlo Calenda e dai renziani.
Oggi in Italia manca un grande partito liberal-conservatore, Giorgia Meloni sembra averlo capito, Berlusconi no e, se l’”Altra Italia” vuole avere un futuro politico, deve guardare al mondo liberal-conservatore e non al centro o, peggio ancora, a possibili futuri accordi con le componenti moderate di centrosinistra.
Condannato all’irrilevanza politica, sta tentando in tutti i modi di tornare alla ribalta e al centro dell’attenzione, ma forse ancora non ha capito che la gente, il potenziale elettorato di centrodestra, ormai non lo considera più. Alla sua veneranda età dovrebbe mettersi da parte e fare largo ai più giovani, come hanno fatto numerosi politici di professione della Prima Repubblica.
Bene, mi sono chiesto spesso cosa rappresenti oggi il centro in politica e non trovo la risposta forse perché semplicemente si confonde con i centri di potere, quelli sono cambiati.
Provo ad elencarli, la fonte è il sito la legge per tutti faccio uno sforzo mnemonico: la centrale europea solo per il fatto che può stampare moneta e decidere dei tassi d’interesse.
La magistratura, gravoso il compito sono obbligati a studiare. La massoneria (quella non scandalosa).
I Mass Media con l’avvento di internet è dichiarato da più fonti e le telecomunicazioni incidono abbastanza.
Una cosa di cui questi centri abbisognano è il corpo intermedio che strano a dirsi tendono ad emulare i centri di potere non riuscendovi naturalmente le cause sono molteplici una è sicuramente quella di aver acquisito titoli farlocchi.
La politica deve rimediare oltre che mediare e l’asse liberal-conservatore quindi non un polo con il suo rollio può raccomandare non nei luoghi di lavoro li si auspicano procedure che non stanchino i lavoratori, ma nel tempo da dedicare alle ore libere e buona parte delle attività in serie.
Ora non conosco il progetto della Meloni o di Berlusconi e di altre forze politiche mi sono basato sulla prospettiva dell’asse liberal-conservatore, grazie per lo spunto.
Io provengo da una tradizione rappresentata da quella Fiamma che sopravvive, anonima, nel simbolo di Fratelli d’Italia. I liberal-conservatori non appartengono alla mia cultura, alla mia storia, alla mia civiltà. Nulla a che vedere con loro. Anzi, in molti casi sono stati nemici. E credo che molti, nella nostra area, la pensino come me. Che lo sappia Giubilei (che pure campa, come editore, su un pubblico, diciamo così, “identitario” per nulla “liberale”), ma lo sappia anche la Meloni.
Senza i liberal-conservatori non ci sarebbe stata e neppure ci sarebbe, pur residuale, nessuna fiamma. Poi c’è molta letteratura, passato sepolto che non conviene a nessuno resuscitare, perchè in quel passato c’era anche molto di deteriore, malato, a tratti demenziale…Non si costruisce sui rossi tramonti di Berlino, perchè quei tramonti schiusero le porte della notte… Il mondo civile era già finito nel 1914, l’Europa era finita nel 1914, poi c’è stato di tutto, ma la china discendente divenne sempre più rovinosa… Non c’è alcuna vera opposizione di fondo tra liberal-conservatore ed identitario… solo cattiva letteratura parapolitica…
La Fiamma nasce contro, e certo non grazie, ai liberalconservatori (quali poi: Croce? Einaudi? Malagodi?). La Destra nulla, nulla, nulla deve al liberalismo, da sempre considerato nemico. Non commento le offensive parole (“deteriore”, “malato”, “demenziali”) sul passato. Non lo meritano. E invece m’inchino ai “i rossi tramonti”, eroici, immensi, con migliaia e migliaia di giovani sacrificati per la libertà europea, come i francesi della Divisione Charlemagne, caduti nell’ultima difesa di Berlino. Questa è la mia Europa. I liberalconservatori stavano dall’altra parte, con i sovietici massacratori, gli americani di Dresda, Berlino, Hiroshima, Nagasaki. Con i guardiani dei “Fascist Criminal Camp”, gli imprigionatori e i torturatori di Ezra Pound. Aveva ragione chi diceva che il nemico principale era il liberalismo. Lo è tuttora. L’opposizione tra Destra e liberal-conservatorismo è totale, epocale, esistenziale. Niente ci accomuna, tutto, ma proprio tutto ci divide. Due visioni del mondo opposte (anzi, il liberalismo non è una visione del mondo, ma solo una bieca difesa di interessi malvagi), inconciliabili.
Mah. Forse la voluttà decadente del sacrificio per il sacrificio, della sconfitta per la sconfitta, dell’emarginazione per l’emarginazione, scambiata per aristocratico epos, da tramandare come l’Iliade…
..del resto i francesi della Charlemagne difendono Berlino, è vero, ma ai francesi era negato sposare o avere rapporti con donne tedesche in quanto ‘razzialmente inferiori’…’privilegio’ invece concesso a fiamminghi ed olandesi… I ‘deliri della razza’ che Mussolini denunciava nel 1934, prima di farsi abbagliare dagli specchietti per le allodole tedeschi..
Ma chi sono i liberal conservatori oggi? Chi?
Basta con i liberali! Che tutto torni nelle mani dello Stato e che si riaprano i cantieri. Abbiamo bisogno di keynesiani al governo e di un New Deal. Basta con i porchettari romani.
Mario. Non lo so, ma so che ce ne sarebbe un gran bisogno. Lo Stato è purtroppo inguaribilmente inefficiente e corrotto, e da lui non ci si può più realisticamente aspettare nulla di buono, tanto meno in economia. Torni ad essere lo Stato carabiniere e maestro, come a fine ‘800. Ma con buoni carabinieri e buoni maestri, naturalmente…
Non mi pare che i cantieri siano chiusi per volontà delle imprese private…Lo Stato non apre nessun cantiere, al massimo blocca…
@Mario
Sottoscrivo il commento di Mario. Conservatorismo politico e keynesismo economico. Il liberalismo è obsoleto, come ha detto di recente un grosso statista. Poi soprattutto la sua variante “di sinistra”, che è quella che domina, va buttata nella spazzatura.
Werner: chi è il “grosso statista”?
@Guidobono
Quello che tu odi tanto, lo Zar di Russia. 🙂
L’ex agente KGB, lo stalinista doc, quello che regalò il lettone al Berlusca, l’amico di Maduro ecc., insomma…Saluti!
Werner…mai come ora riscopro i piaceri dell’obsolescenza!
Come ha scritto l’Ambasciatore Sergio Romano: ‘Vladimir Putin è uno che nel giorno dell’Epifania ortodossa si tuffa nell’acqua gelata’…