Il drago dell’acciaio ha divorato un’altra anima. E’ quell’dell’operaio Mimmo Massari, 31 anni di Fragagnano: il lavoratore dell’ex Ilva era in attività su una gru del porto di Taranto, mentre è stato travolto da un alluvione. Nel 2012 era molto con le stesse tragiche modalità un altro operaio.
Mentre il governo e il ministro Luigi Di Maio litigano con il nuovo proprietario dell’acciaieria tarantina, ArceloMittal (per la questione dirimente dell’immunità penale degli amministratori), la modernizzazione della fabbrica segna il passo. La Procura di Taranto ha chiuso l’altoforno 2 per disposizione di ambientalizzazione non rispettate, mentre un alluvione si porta via un giovane lavoratore di 30 anni, ennesima morte bianca dell’ex Italsider.
La difesa della sicurezza sul lavoro non è solo un diritto fondamentale ma deve diventare una priorità per un paese che si considera civile. La realtà dell’acciaieria pugliese, invece, conferma che da parte di media, politica e imprese, non c’è ancora la necessaria tensione per correggere sistemi vetusti o non abbastanza efficaci.
Ma è possibile che non si riesca a modernizzare un’acciaieria, dove diritto al lavoro e tutela ambientale possano coesistere? L’ILVA andava nazionalizzata, punto.
No, per pietà, basta statalismi inefficienti e sindacati corrotti!
@Guidobono
Non si tratta di statalismi, ma di uno Stato che intervenga qualora il capitalismo privato non può per salvaguardare un’industria di interesse strategico per la nostra economia, come quella dell’acciaio. Non credo che far prendere la nostra maggiore acciaieria ad una multinazionale straniera sia una cosa saggia, come non lo è neppure chiuderla e importare acciaio dall’estero.
Werner. Ma se la Fincantieri (dichiarazioni di ieri dell’AD) non riesce ad assumere le migliaia di operai di cui avrebbe bisogno (salario medio Euro 1600 al mese) perchè ormai gli italiani amano la vita comoda, meglio se in Cassa Integrazione ecc…. Alla Fiat di Torino era invalsa l’abitudine di farsi un mese di vacanze al sud più un altro mese di (più o meno fittizia) malattia! In un Paese di ‘furbi’ la Fiat va a ramengo ed oggi le acciaierie non funzionano, come tante altre cose. Privatizzare in un posto come l’Italia non è la soluzione per tutti i mali, ma il primo, indispensabile passo. Certo, ci sarà lavoro precario finchè non ci sarà il diritto di licenziare. Ho diretto per decenni ‘strutture’ pubbliche, dove 2 lavoravano e 6 (o più ancora) facevano solo perdere tempo…protetti dai sindacati… Libertà di licenziare anche nelle strutture pubbliche! Rimettiamo gli italiani a lavorare…Questo ci vuole.
@Guidobono
Punire i fannulloni e i parassiti? Assolutamente sì, sia nel settore pubblico che in quello privato. Invece esiste un cattivo sindacalismo che gli dà la cuccagna e li difende pure, offendendo chi lavora veramente.
Werner. Il sindacalismo è come la politica, anzi ne è parte. In massima parte è cattivo. E come lo riformi? Quando un giorno chiesi ad un sindacalista, con il quale ero in buoni rapporti, perchè proteggessero fannulloni e veri delinquenti, lui mi rispose serafico: ‘Perchè è in questo modo che un sindicato diventa autorevole, con tanti iscritti. Difendere chi ha ragione è troppo facile, tutti ne son capaci, non procura un ampio consenso…”. Avrai capito che sindicato è…
Il ‘buonismo’ oggi tanto diffuso è il figlio primogenito del deteriore sindacalismo – protettore di nefandezze, non solo di poltronacci – che la sinistra ci ha propinato… La Destra sbaglia di grosso se si mette ad inseguire la sinistra su questo terreno di ‘protezionismo’ statalista (in realtà antistato) e lavativo… l’ho visto con i miei occhi. Quelli della CISNAL/UGL non erano meglio dei loro compagnuzzi della Triplice…