Predappio svolta a destra. Dopo decenni passati a sinistra, la cittadina romagnola premia il progetto di Uniti per Predappio, guidato dall’imprenditore Roberto Canali. Con quasi il 60%, la coalizione dello schieramento del centrodestra ha conquistato la fascia tricolore di Predappio.
Canali, sostenuto dall’eurodeputata uscente Alessandra Mussolini, ha colto una vittoria che toglie alla sinistra un altro feudo che pareva intoccabile.
Intanto, appena eletto, il 54enne neosindaco ha subito avvisato i “nostalgici” e le pattuglie in costume che fuori tempo massimo frequentano la cripta della famiglia Mussolini. “Basta con le camicie nere”.
E’ una cosa positiva: le sfilate con l’orbace e altri paludamenti del passato, non solo sono una cosa patetica, ma rappresentano l’aspetto peggiore e più grottesco del fascismo, quello che è stato definito lo “staracismo”, che aveva reso il fascismo ridicolo, oltre che vuoto e formale. Le personalità da ricordare sono, caso mai, i Balbo, i Bottai, i Grandi, i Gentile, ecc., non certo gli Starace o i Farinacci.
Su Farinacci non sono daccordo, il “Regime Fascista” aveva una pagina culturale bellissima e anche in contro-tendenza con la linea del partito, ospitava grandi firme anche di respiro europeo, Farinacci non era un gerarca servile come tanti altri, si contraddistinse anche per la denuncia della losca faccenda riguardante il fratello del Duce, era uomo coraggioso e gerarca indipendente e “illuminato” mantenendo sempre una certa autonomia.
Negli anni ’80, quando collaboravo con “Linea” il settimanale della corrente di P.Rauti, avevo scritto un articolo in difesa della “divisa”.Ovviamente,qui non c’è spazio per riassumerlo.Tuttavia,il concetto di base consiste nella osservazione che nel mondo naturale-di cui anche gli umani fanno parte- prevale la differenziazione morfologica.Però,quando in una realtà organica si copre un ruolo specifico,esso deve apparire con evidenza ai suoi simili.Nelle società umane arcaiche o attuali: ornamenti,vestiti,oggetti ricoprono questa funzione.Ancora oggi nel mondo occidentale dal vigile del fuoco al cuoco,dal medico al magistrato si indossa una particolare divisa.Nel Giappone-che io adoro- dagli scolari agli operai ,dai commessi agli autisti:tutti hanno una particolare divisa in cui spesso spiccano i guanti bianchi.Ed allora arriviamo al punto”dolens” :a Predappio non si deve indossare la “camicia nera” ! Sono stato, nei decenni della mia militanza, più volte a Predappio,quindi ho osservato con fastidio chi indossava la divisa completa in orbace che,per evidenti dati anagrafici,non aveva mai portato nel “ventennio”.Perciò, questo travestimento diveniva,per me, un insulto per chi l’aveva onorevolmente portata durante il “regime”.Ben altra cosa è la Camicia nera che ancor oggi,a mio giudizio,rimane simbolo di una appartenenza e di una testimonianza.Perciò,se vado ad onorare il Duce nella sua cripta,indosso la camicia nera;così come ogni anno quando vado al Cimitero di Gorizia ad onorare quei 1500 combattenti della R.S.I.(Decima Mas,Alpini,Bersaglieri) che lì sono sepolti perchè sacrificatisi in difesa del Confine Orientale dall’invasione titina.Detto questo ,vorrei chiarire a Carlo che sfilate e divise non appartengono allo “staracismo” ma, ancor oggi, al mondo militare.Dimentica,il signor Carlo,che Mussolini fondò i Fasci di Combattimento? Che il sottotitolo del “Popolo d’Italia” era Quotidiano dei Combattenti e dei Produttori? Sa il signor Carlo che il colore “nero”adottato dai fascisti faceva riferimento alle mostrine nere e al fez nero degli Arditi?Vada,poi,a rileggersi il libro “Diario 1922” di Italo Balbo dove rivendicava l’adozione della Camicia Nera degli squadristi perchè era di uso quotidiano dei braccianti ferraresi che in massa lui aveva liberato dalla tirannide delle “leghe rosse”.Potrei dilungarmi ancora,ma preferisco sottolineare ciò che considero il punto fondamentale del Fascismo:formare “l’uomo nuovo” avendo come simbolo l’antico romano:contadino e legionario.E’stato un fallimento? Sì,proprio perchè aveva conservato la diarchia e aveva lasciato ai suoi vertici subdoli arrivisti che nella sconfitta militare vedevano l’alibi per il loro futuro tradimento!Ovviamente mi riferisco allo squallido Grandi e all’invidioso Bottai,che non devono essere citati accanto a Balbo e soprattutto a Gentile che pagò con la vita la sua coerente fedeltà.
Anche su questo sono in gran parte daccordo con Tullio, certo è che, e sono sicuro che tutti possiamo essere daccordo, negli ultimi anni gli aspetti folkloristici sono diventati veramente predominanti ridicolizzando e banalizzando in modo anche offensivo secondo me la cultura e la storia del fascismo e del suo fondatore, fornendo attraverso aspetti caricaturali e carnevaleschi l’immagine perfetta che la sinistra desidera offrire ai più.
Il termine divisa condivide l’etimo con il concetto di dividere: si tratta di vestiti nel nostro caso che distinguono a seconda di una funzione chi li indossa. Per questo è attribuita e l’appropriazione è sempre indebita.
Delle due l’una: o Carnevale o rievocazione storica. In entrambi i casi, sciocchezze cimiteriali.
Che, per di più, non rispettano la sacralità del luogo, un camposanto, dove riposano i morti. E, con Virgilio, “parce sepulto”. Difendere i catacombisti o i panzoni della gita folkloristica è una tara da 0,15%.
Da una parte i partigiani immaginari, dall’altra le camicie nere con l’Iphone. Non so chi sia più ridicolo.