Stop a ogni contributo finanziario, patrocinio o concessione a beneficio di soggetti pubblici e privati che, direttamente o indirettamente, concorrano con qualunque mezzo a negare o ridurre il dramma delle Foibe e dell’Esodo e la loro valenza politica. Questa la proposta che si chiede alla Giunta regionale con la mozione n. 50 a firma Piero Camber (FI) e da lui presentata all’Aula che l’ha approvata oggi all’unanimità.
Gli autori dell’iniziativa
La proposta di Camber è stata sottoscritta dal gruppo di FI, da Giacomelli di FdI e dai leghisti Lippolis, Spagnolo e Budai.
Il documento approvato
“In occasione delle celebrazioni del Giorno del Ricordo sono stati organizzati diversi convegni in alcune parti d’Italia, anche a cura dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (ad esempio la sezione di Parma), che hanno avuto il solo fine di mettere in discussione il dramma delle Foibe e delle drammatiche vicende correlate con proiezioni di video dal titolo “La Foiba di Basovizza: un falso storico”, “Norma Cossetto: un caso tutt’altro che chiaro”, firmati da chi in passato ha ricevuto contributi regionali per decine di migliaia di euro”.
Le Foibe, secondo Camber, sono state usate quale” strumento di lotta politica e di pulizia etnica, come la storiografia moderna ormai concordemente riconosce”.
La presa di posizione di Mattarella
Il 9 febbraio scorso, celebrando il Giorno del Ricordo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si espresse in termini inequivocabili: “Non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo. Perché tra le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale, vi furono molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni”.
La giunta: nessun finanziamento ai portatori di menzogne
L’assessore Gibelli, parlando a nome della Giunta, ha infine affermato: “Io non credo che le verita’ negate si possano pesare con il numero di cadaveri: sono sempre verita’ negate. Non riteniamo sia giusto finanziare dei portatori di menzogna”.
Benissimo, finalmente!! Adesso avanti in tutte le regioni “the seme”, così come per giornali e tutti quei enti mangia soldi parassitariamente e di servizio.
In questo caso la libertà nell’indagine storica non vale. Mentre si fosse trattato dell’olocausto qualcuno avrebbe gridato allo scandalo. Due pesi, due misure.
Male.
Come al solito la Geografia e la Storia della Patria latitano nella cultura italiana,soprattutto per quanto concerne il Confine Orientale.Infatti,non capisco il titolo di questo articolo che inizia con “Friuli”.Se si voleva fare riferimento alla Regione,essa per esteso si chiama Friuli-Venezia Giulia,poi se si entra nello specifico dell’argomento: “foibe e pulizia etnica” chi le ha subite sono gli Istriani.Fiumani,Dalmati.Che sono le tre componenti umane dell’esodo e che costituiscono insieme ai Triestini e Goriziani la Venezia Giulia.Infatti, l’attuale Regione è a Statuto Speciale proprio per la consistente mutilazione territoriale subita dalla Venezia Giulia.Pertanto,è sconcertante che per la fretta ed ignoranza-soprattutto nei telegiornali- si citi solo il Friuli ,parlando magari di Trieste.Scrivo ciò non per campanilismo,infatti ho profonda stima dei fratelli friulani,ma per farvi capire lo stato d’animo di un esule di fronte a stupide riduzioni e mutilazioni.La sinistra accusa il TG2 di essere “fascista”a causa del Direttore Sangiuliano avendo questi da giovane militato in Alleanza Nazionale,ma assistendo ad una intervista(due giorni fa)a G.Bruno Guerri sul suo ultimo libro “Disobbedisco”sulla Impresa di Fiume da parte di G.D’Annunzio,la città veniva definita “istriana”(mentre fin dal mondo antico essa era la capitale del Carnaro ed infatti così il Poeta definì il suo Governo:Reggenza del Carnaro)ma soprattutto il servizio si concludeva dileggiando Mussolini.Pertanto,il Sangiuliano non mi sembra tanto distante dal Giantulliano quando si cita il Fascismo.
Se qualcuno vuole negare le Foibe – anche se ha torto – lo faccia coi soldi propri, non con i soldi pubblici.