Dopo aver lavorato dal 2000 al 2007 come medico degli astronauti per l’Agenzia spaziale europea (ha sviluppato anche il programma nutrizionale di Samantha Cristoforetti), per corpi militari d’élite e atleti di alto livello, Filippo Ongaro ha messo a frutto la sua competenza e l’esperienza maturata in contesti ‘estremi’ per migliorare la vita di tutti. Si è concentrato su alimentazione, attività fisica, atteggiamento mentale, riposo, indicando le strategie più adatte per far sì che ognuno trovi il proprio bilanciamento ideale, assapori una salute piena e una vita lunga e felice. Ongaro è divulgatore, autore di numerosi best-seller (tra cui Mangia che ti passa, Piemme, 2011; Mangia che dimagrisci, Piemme, 2012; Fino a cent’anni, Ponte alle Grazie, 2016), il primo medico italiano certificato in medicina anti-aging e medicina funzionale in USA, coach certificato in comunicazione strategica e problem solving dal Centro di Terapia Strategica diretto dal prof. Nardone e Strategic Intervention coach certificato dal Robbins-Madanes Training Center degli USA. Seguito da centinaia di migliaia di persone sui social, Ongaro è ospite frequente di trasmissioni radiofoniche e televisive nazionali ed estere. Vive e lavora in Svizzera con sua moglie e suo figlio. Per sua scelta, non si dedica più all’attività clinica, lavorando esclusivamente come coach e come CEO della sua azienda.
Una vita a pieno – questo è l’obiettivo che Ongaro propone al mondo, e anche il titolo del suo ultimo libro, uscito per Roi Edizioni, in cui indica le pratiche per potenziare la salute e la gioia del corpo e della mente, spaziando dagli esercizi fisici alle neuroscienze, e spingendoci a uscire dall’angolo grigio in cui ci incastra la quotidianità moderna. Perché il tempo è un regalo troppo prezioso per non capirne la grazia e non decidersi a farne tesoro.
La scuola di oggi riesce a dare agli studenti gli strumenti per affrontare le necessità di questo tempo? È ora di riformare radicalmente i suoi programmi? Partendo da cosa?
“Non credo che la scuola stia contribuendo a dare ai giovani gli strumenti per affrontare positivamente le sfide di oggi e di domani. Tuttavia, ritengo che la scuola contribuisca a creare la cultura di un’epoca ma ne sia anche un’espressione. Questa scuola è il prodotto di questa società. Per avviare un vero cambiamento è più importante responsabilizzarsi piuttosto che scaricare astrattamente la colpa all’esterno. Del resto è colpa della scuola se i genitori si ribellano a qualsiasi tentativo di disciplinari i loro figli? O se gli insegnanti sono pagati così poco da rendere un lavoro fondamentale per una società una specie di passatempo? O se non ci sono aule, computer, palestre? E gli insegnanti sono la scuola o sono donne e uomini come tutti noi?
Detto questo, è chiaro che ci sono molte cose che andrebbero cambiate. Credo che un tema fondamentale sia quello di aver ridimensionato ruoli fondamentali come quello dell’insegnante, del medico, dello psicologo a puri tecnici che gestiscono un sapere quando invece l’aspetto fondamentale di questi lavori è quello umano. Molto spesso chi sceglie queste professioni non è adeguato a farle in modo compiuto”.
Che cosa cambierebbe, che cosa toglierebbe, che cosa introdurrebbe?
“Trovo anacronistico usare il latino o il greco per sviluppare capacità mentali. Queste funzioni dovrebbero essere stimolate tramite materie più attuali come l’informatica, l’economia, le scienze. Invece di perdere tempo a tradurre, sarebbe invece utile approfondire meglio la cultura passata per capire da dove veniamo. Poi andrebbero potenziate materie come la storia e la filosofia ma calate nel contesto attuale. L’educazione civica, in particolare in Italia, dovrebbe diventare per un paio di secoli la materia più importante. Infine lo sport, che aiuta a fare crescere il rispetto per se stessi e per gli altri, oltre che educare a una vita sana”.
Come potrebbe una buona scuola favorire l‘inserimento nel mondo del lavoro?
“Ancora una volta, non dovrebbe puntare solo su nozioni ma su capacità relazionali, disciplina, etica, rispetto. La qualità del mondo del lavoro e in generale di una vita soddisfacente non sono il semplice prodotto di cosa sai in teoria ma dipendono da come ti poni in un determinato contesto. Questo dovrebbe essere compreso tramite esperienze dirette fatte dai ragazzi nel mondo reale. L’aula è un ambiente protetto e le cose lì dentro dipendono da fattori diversi rispetto al mondo esterno”.
È ancora sensato puntare a una pedagogia di tipo etico-astratto, idealistico, invece che funzionale? Non è un prendersi in giro fingendo vivo un universo di valori assoluti che la storia recente ha ucciso? La formula “serve per aprire la mente” non ha il sapore di un’illusione?
“Sì, credo lo sia. Come dicevo prima, la mente oggi va aperta con strumenti del nostro tempo. E il mondo antico va studiato per le lezioni che ci può fornire e non per le desinenze e l’aoristo”.
L’alfabetizzazione di massa è un problema ormai superato. Varrebbe la pena lasciare, fin dalle elementari, più libertà di scelta agli studenti e alle famiglie, sia per quanto riguarda la possibilità di specializzarsi in certi ambiti piuttosto che in altri, sia per quanto riguarda gli orari in cui frequentare la scuola? Mantenere magari un minimo di ore obbligatorie e renderne facoltative e personalizzabili altrettante?
“Non sono in grado di dirle. Francamente, non mi pare che la famiglia sia un grande punto di riferimento oggi e nemmeno un laboratorio di saggezza. Se i ragazzi fuori dalla scuola finiscono per stordirsi con i videogiochi, meglio che stiano a scuola. Detto questo, la scuola come contesto potrebbe organizzare più attività collaterali, più esperienze, più sport. Ma ancora una volta si torna al problema delle risorse che una società è disposta a spendere per fare crescere i giovani”.
Non è necessario, sempre, dalle elementari alle superiori, lasciare ai ragazzi del tempo per coltivare altre qualità oltre all’efficienza della mente?
“Sicuramente. Per questo ho citato lo sport ma potrebbe essere anche il ridere assieme e divertirsi in modo intelligente o lo sperimentare le proprie inclinazioni artistiche. In linea di massima credo che un aspetto fondamentale sia quello di aiutare i ragazzi a creare relazioni e rapporti sani”.
È vero, almeno qualche volta, che “lo stupido istruito ha solo un campo più vasto per praticare la sua stupidità”?
“Dipende da cosa intendiamo per stupido. Se pensiamo ad una persona che acquisisce una serie di nozioni e che non sviluppa invece capacità umane e di relazione, potrebbe in effetti diventare così. Una persona colta non è semplicemente quella che ha appreso qualcosa, ma chi ha capito come usarla per il bene proprio e del mondo in generale”.
Meno latino e più scienza ed economia? Uhm ottimo, così questo popolo italiano diventa ancora più ignorante di quello che é. Non solo il danno derivato dallo smantellamento della Riforma Gentile avvenuto col Sessantotto, che in nome di un fantomatico “diritto allo studio” ha consentito l’accesso alle facoltà universitarie anche a chi proviene dagli istituti tecnici e professionali – dove giustamente il latino non si studia – ci manca solo che viene ridotta l’importanza del latino nei licei, se non addirittura la sua abolizione, cosa quest’ultima che rischia di diventare realtà con il greco al liceo classico.
Trovare anacronistico il latino e il greco la dice lunga sulla qualità degli scienziati odierni…
Ancor meno latino? Ma chi è quel troglodita…?
Dr. Ongaro, fatti un volo, dai un’inutile conferenza, proponi del farsesco problem solving, ma non sparare tante minchiate in una volta sola, please…
il signor werner ripassi i congiuntivi prima di preoccuparsi del latino
Ho scoperto questo personaggio da alcuni mesi e devo dire che è senz’altro un grande nel suo genere.le sue regole credo siano fondamentali per tenersi sani ed in forma.Cibo ed esercizi appropriati sono fondamentali per stare bene,con se stessi e quindi con gli altri.Non serve sottolineare che così facendo la società tutta ne gioverebbe.Devo confessare che la Signora Valerio mi ha sorpreso nell’aver portato all’attenzione questo personaggio senz’altro di valore..Altra sostanza da quel Farinetti che…..Sul Greco o latino non saprei cosa farfugliare in merito, però se avessi potuto avrei scelto L’ARAMAICO, farei un figurone adesso,potrei darmi delle arie da fino intellettuale..
Ma il medico degli astronauti residente in Svizzera, e facendo sfoggio di essere un tuttologo grande cultore della lingua inglese, a che titolo specifico ciacola sulla riforma della scuola italiana?
Neanche ai miei tempi gli insegnanti erano ben pagati, credo assai peggio di oggi in termini reali… Certo molti pensavano di avere un compito importante da svolgere, che non tutto si misura in moneta ecc., non solo far passare il tempo…pensando che qualcun altro dovrebbe fare…
E’ un idiota. Nulla come il latino e il greco sviluppa le capacità mentali. Che mandi suo figlio in una scuola dove non li insegnano e lasci gli altri a studiarli.
Ignoranza inqualificabile.
PS: ma non potete intervistare qualcuno dotato di una minima cultura?
Una volta eravamo un paese decente con una scuola decente, non le scimmie degli americani salutisti ignoranti.
Ignoranza da lasciare a bocca aperta.
Riflettendo a mente fredda su queste dichiarazioni ignobili, vi invito a essere più prudenti. La dequalificazione di TUTTE le scuole europee, processo di cui questo individuo non è che un tardivo e conformista portavoce, ha bisogno di essere contrastata e non moltiplicata all’infinito dai suoi pappagalli. Lo sport non c’entra con la scuola. L’economia è uno dei tanti idola fori che girano come spettri rapaci nelle stanze minculpoppiane, già abitate da servi dell’informatizzazione e annientatori del pensiero critico.
Ciò che ha reso grande il nostro paese è stata l’immissione del sistema gentiliano nella società del Dopoguerra. Le riforme, da Berlinguer in poi, sono state di volta in volta un livellamento verso il basso palese a tutti. In Germania e Francia l’istruzione superiore è irriconoscibile, tanto si è modellata sugli stregoni anglosassoni. In Nordamerica, senza l’apporto di docenti formati in altri paesi, l’università sarebbe praticamente inesistente, tanto è scadente il loro modello di scuola superiore.
Cercate, per favore, di dar voce a un pensiero colto e critico, non a un palestrato decerebrato.
Cordialmente
Mary
Gentile Mary,le assicuro che non sono e non mi sento un pappagallo e non credo che per non esserlo bisogna sapere necessariamente il Greco e latino.Non vorrei soffermarmi su’privilegi ed affini ed apparire screanzato, sebbene alle volte sarebbe sacrosanto farlo. Saprà certamente che la maggior parte delle persone comincia presto il lungo tragitto lavorativo ed è quindi saggio attenersi ad una regola di vita sana.. alimentazione e esercizi per armonizzare e irrobustire il fisico ed è ovvio il beneficio che tale disciplina porta con sé.Il signor Ongaro divulga tale disciplina e secondo il mio modesto parere lo fa’ molto bene, almeno confrontandolo con altri del suo genere, tutto lì.Non ho mai letto che avesse la pretestuosita di accedere al tabernacolo divulgatore del sapere… Cordialmente Fernando.
Bravo Fernando. Mens sana in corpore sano. Si può dire in latino o sono un elitario buffone e ciarliero?
Basta con la straccinvendoleria, che se continua così poi va a finire che avete ragione voi che credete alla terra piatta
La maggioranza delle Università americane servono per coltivare discipline sportive. In Italia ci arrivammo prima: si chiamava Opera Nazionale Dopolavoro…
È la 26ma volta (ormai credo da 4-5 anni), che con micidiale regolarità chi ci viene rifilato il famigerato ‘Questionario proustiano sulla scuola’, la cui tesi di fondo è sempre la stessa: si studia troppo, bisogna imparare a disobbedire (!!!), troppe cose che non servono, riforma scolastica che venga dal basso (!)mancano i soldi, altre amenità antiautoritarie e bla-bla-bla in dosi pantagrueliche… Il peggio della sinistra e della cosiddetta destra radicale, ovviamente fuse in un amplesso distruttore.
No, non sta divulgando una disciplina della salute. Sta affermando che studiare l’aoristo non serve. E’ menzogna, è falso.
Io non faccio parlare un palestrato di greco e latino come non farei parlare un grecista di massa muscolare.
Chi desidera non accostarsi a queste materie non le studia e fa dell’altro. Qui c’è ansia di distruzione affidata agli stupidi, che sono il braccio armato del male.
Intervistate qualcuno che non abbia il cervello di un lombrico (chiedendo scusa al lombrico) e difendete il diritto dei vostri figli di avere una scuola che strutturi criticamente il pensiero.
Sono convinto che lo sport non faccia bene. O che lo faccia solo ai produttori di abbigliamento, scarpette ecc. I casi di morti, spesso illustri, correndo o pedalando è lunghissima…L’ultimo e credo unico Papa dedito agli sport è stato Giovanni Paolo II, che ha avuto una vecchiaia allucinante, costellata da cento malattie…
Guidobono,sono d’accordo sul tuo postato delle 12,23. Per nulla sulle morti per sport..Credo siano molte di più quelle nel trombare,ciulare,fottere. Cosa si dovrebbe fare?? Astenersi?? Alle volte sei un simpatico burlone che pungoli per ravvivare Barbadillo..
PS.Alla illustre signora,senza offesa,i palestrati sono tutt’altra cosa.Ongaro consiglia un tre volte alla settimana una mezz’oretta di attività sportiva,a casa,nei prati,in cantina,sul poggiolo,nel sottotetto non importa dove purché si faccia.. Personalmente credo che abbia più followers tra i cultori del greco latino che tra i meno privilegiati..
Ciulare fa almeno morire contenti. Correre fa solo morire sudati per la gioia di Nike, Adidas ecc….