L’associazione Anpi registra una nuova pagina di miseria intellettuale, riscattata dal comunicato della sede di Padova. Vediamo i fatti. Sul profilo Facebook dell’Anpi di Rovigo si definiscono le foibe sul fronte orientale una “invenzione storica” dei fascisti e la foiba di Basovizza “una vergognosa fandonia”. Il solito negazionismo. Dopo le polemiche scaturite da questa baggianata, è giunta la replica dell’Anpi di Padova che ha riportato il dibattito nell’alveo della civiltà.
La nota dell’Anpi di Padova
“Sulle Foibe e sull’esodo da Istria, Dalmazia e Quarnero non si scherza. Le Foibe furono giustizia sommaria, spesso indiscriminata e ingiustificata”: questa la dichiarazione di Floriana Rizzetto e Maurizio Angelini, presidente e vicepresidente di Anpi Padova, che sono stati costretti a evidenziate che nelle foibe morirono barbaramente pure “molti antifascisti coerenti e molti combattenti partigiani” (avranno visto il film Porzus?).
“Nessun negazionismo e riduzionismo, dunque. L’Anpi di Padova ritiene che espressioni irrispettose, infelici, improvvide, storicamente infondate comparse sul sito dell’Anpi di Rovigo non rappresentino assolutamente il pensiero dell’associazione”.
L’elogio finale del Giorno del Ricordo
L’Anpi di Padova conclude la sua nota con un elogio del Giorno del Ricordo come “occasione di un ripensamento che ponga al suo centro il profondo rispetto per il dolore di tutti e l’impegno a costruire un’Europa unita e solidale”. Basterà a mettere a tacere i soliti anti-italiani che negano l’eccidio di tanti patrioti in Istria, Dalmazia e Friuli?
La presa di posizione di Luca Zaia governatore della Lega
“A tutti capita di sbagliare, e ammettere i propri errori e’ sempre un esercizio virtuoso. Ma che l’Anpi, storicamente e istituzionalmente dalla parte degli oppressi e dei perseguitati, possa aver sostenuto, anche soltanto per un secondo, che le Foibe e Basovizza sono un’invenzione ci lascia sgomenti. Così come non si può accettare il revisionismo su milioni di morti nei lager nazisti, non è accettabile il revisionismo sui tanti nostri fratelli barbaramente trucidati da un delirio ideologico non molto dissimile dal nazismo”