Dal Manifesto di Marx-Engels alla mobilitazione del Manifesto dei 63.
Non certo quello del Gruppo di Nanni-Balestrini-Eco – ciò che fu la neoavanguardia – bensì l’appello elettorale degli artisti e degli intellettuali a sostegno di Nicola Zingaretti per le primarie del Pd.
Tutta bella gente accorsa nel segno dell’impegno intellò.
Una pletora di ottimati radunatasi nel segno delle virtù civiche e scesi nell’agone dei WhatsApp in uso ai nemici – armati di ciclostile? – con una tempistica lesta, ohibò, a capitombolare nella gaffe.
Dopo l’arresto di Cesare Battisti, terrorista e scrittore, già santificato da sostegni proprio charmant – con Bernard Heri-Levy in testa! – ecco un’adunata firmaiola d’ottimati caduti a fagiolo sull’incredibile metamorfosi dell’egemonia culturale comunista che sempre piace alla gente che piace.
Nientemeno che Dacia Maraini, tra le prime a firmare, quindi Alessandro Gassmann, poi Maurizio De Giovanni, quindi Rocco Papaleo in attesa di Claudio Baglioni, poi ancora un attonito Massimo Dapporto, una fremente e lirica Edith Bruck, la solita Pamela Villoresi e ancora no, non sembra esserci Nanni Moretti (e sì, si nota l’assenza del Maestro, altroché, si nota di più…).
Non più, dunque, “Proletari di tutto il mondo unitevi!”, bensì: “Chic di tutto il mondo, firmate!”. (da IlSole24ore del 27 gennaio 2019)
Apperò,elmi,stoffe,mele,lime,peli con pane e frittata il vino lo portate voi.
E l’animaccia di Eco e di Fo?
Buttafuoco invece firmava appelli per l’ex presidente della regione Sicilia,il signor Lombardo.