Il solito vergognoso abuso di potere: ieri sera RAI Tre ha mandato in onda una lezione di rieducazione gender, impartita da Vladimir Luxuria, la cui competenza scientifica è quantomeno dubbia, ad un pubblico di innocenti bambini dai 9 ai 12 anni, privi della struttura cognitiva e culturale per recepire correttamente un tema di alta complessità come la disforia di genere ed il cambio di sesso. Il tutto violando anche la più elementare norma della democrazia, rappresentata da un adeguato contraddittorio.
Fermo restando il rispetto assoluto per tutte le persone, di ogni orientamento sessuale, riteniamo oltraggioso che la televisione di Stato affronti temi così delicati e complessi, utilizzando bambini in una cornice scolastica (la lezione avviene in una classe) che fa assurgere le tesi personali di Luxuria a teorie scientifiche degne di una cattedra.
Siamo passati dai virtuosi programmi di contrasto all’analfabetismo (chi non ricorda con gratitudine il grande maestro Manzi con il suo “Non è mai troppo tardi”), all’indottrinamento e alla propaganda ideologica del programma “Alla lavagna”. Gli Autori, dopo la prima puntata, hanno scelto di parlare di transessualità con un attivista del mondo lgbt, quando potevano presentare mille storie positive come modelli di vita generosamente vissuta: da una madre che sceglie la vita, al campione paralimpico, al ricercatore che ha salvato migliaia di persone con le sue scoperte. Siamo fortemente convinti che il primo insegnamento da proporre ai bambini è la conoscenza e il rispetto del proprio corpo, anche e soprattutto quando sono presenti condizioni critiche. In un epoca in cui si registra un aumento preoccupante delle “disforie di genere”, alimentate dalla pseudocultura dell’indifferentismo, la RAI ha fatto un pessimo servizio ai bambini e alle famiglie.
Il Family Day protesterà nelle sedi opportune, chiedendo con forza che si ristabilisca il confronto democratico, il pluralismo informativo e la rigorosità scientifica all’interno della TV pubblica, da troppi anni megafono ideologico di teorie radical-chic che non hanno nulla a che fare con il dovere di informazione e con l’intrattenimento degli italiani costretti a pagare il canone. Al danno, aggiungiamo la beffa.
Pensiamo che quando parliamo di “governo del cambiamento” significhi anche questo, considerato il deserto antropologico degli ultimi anni.
E menomale che alla presidenza della RAI si è insediato Foa, voluto da Salvini. Fin’ora di cambiamenti alla RAI non se ne sono proprio visti, rimane sempre e comunque l’egemonia “culturale” della sinistra.
Foa non è certo di destra e quindi, per aver vita tranquilla, ratificherà e continuerà con “Scempio Continuo” a 360 gradi…. Chi si è illuso con la sua presidenza o è un gonzo o è in malafede…
“Dopo la prima puntata?” Ma se ci sono già stati mesi fa – sempre nella stessa classe e con gli stessi bambini – Salvini, Di Maio e Toninelli, tanto che il programma si è attirò le critiche della stampa radical chic: si parlava di Tv di regime.
*si attirò
Mi correggo: Di Maio non c’è ancora stato, ma Salvini aprì le danze. E i bambini presenti mi sembrano selezionati, forse bambini-attori. Quindi, si può dire che non ci sia stato alcuno scandalo.
Ormai lo schifo non ha limiti è endemico..
Un pochetto di pudore racchiude quasi sempre un po’ di poesia e fa gustare di più le cose..