Il bue e l’asinello son figure care alla nostra tradizione. Siamo alle porte del Natale e loro, a incarnare le forze del bene esultanti e quelle del male domate, rendendo omaggio al Bambino Gesù. Epperò i due animali ci sono tanto cari che li abbiamo messi nel pantheon del nostro immaginario. In decine e decine di fabulae, motti di spirito e persino proverbi.
Di questa la forza è che tratteggiano, come meglio non si potrebbe, la vastità dell’animo umano. Specie dei suoi mille e più difetti, vizi. Uno su tutti è contenuto vieppiù in proclami evangelici. Perché, fratello, ti ostini a veder la pagliuzza nell’occhio altrui quando una trave sbarra il tuo? Perché, caro e pio bove, ti ostini a chiamar cornuto il povero ciuccio?
Accade che la manovra del governo gialloverde abbia lasciato un po’ l’amaro in bocca. Se non altro per come sia andato a concludersi lo scontro con l’Europa: ci si aspettava una frizzante guerriglia, s’è trovato un accomodamento che non fa felice nessuno.
Succede che tale situazione abbia dato la stura a decine di commenti politici. Doverosi, giusto che ci siano. Evviva il pluralismo, nonostante i tagli ai giornali di provincia che pagano, innocenti, le beghe tra le grandi testate e i Cinque Stelle. Ma questa è un’altra storia.
Tra i commenti più divertenti c’è quello del compito Mario Monti. Re Loden, Salvatore della Patria che ci tassò anche l’anima, l’unico politico che sia riuscito a ottenere un seggio da senatore prima ancora di candidarsi, ci spiega – intervistato da Il Foglio – che la manovra gialloverde è stata scritta per intero da Bruxelles. “ È anche un modo per riscoprire la realtà – spiega l’ex premier dopo aver accusato Cinque Stelle e Lega di aver mentito e costruito una realtà parallela per lucrarci in termini di consenso – ma a caro prezzo per il Paese, perché mai ho visto un tale ruolo di dettatura da parte di Bruxelles, che ha voluto dire un’espropriazione del ruolo del Parlamento, che è la più diretta espressione del popolo”. Ça suffit.