Pamela Anderson sta con i gilet gialli senza se e senza ma e sorpassa su Twitter persino Brigitte Bardot, che anche questa volta si è schierata dalla parte dei manifestanti. L’attrice di Baywatch, icona pop e sexy degli anni ’90 e oggi trasferita a Marsiglia con il compagno Rami, ha commentato sui social la protesta dei gilet gialli twittando e rispondendo ad un articolo di Le Monde: “Disprezzo la violenza, ma cos’è la violenza di tutte queste persone e le auto di lusso bruciate, paragonata alla violenza strutturale delle élite francesi e mondiali? Invece di essere ipnotizzati dalle immagini delle fiamme, non dovremmo – si è chiesta – porci la domanda su dove si sono generate?”
E l’attrice ha trovato subito la risposta, risalendo al problema nodale del malcontento e guardando ai deboli, agli esclusi dalla globalizzazione: “Nascono dalle tensioni crescenti tra le élite metropolitane e i poveri delle campagne, tra i politici rappresentati da Macron e il 99% stufo delle disuguaglianze, non solo in Francia ma in tutto il mondo”. E ancora: “Le vere domande sono se la disobbedienza possa essere costruttiva, che cosa succederà poi e se i progressisti, in Francia e in tutto il mondo, potranno sfruttare questa ondata di energia e quindi, invece della violenza, vedremo costruire società eque ed egualitari”.
Non è la prima volta e la prima causa che ha visto il coinvolgimento di Pamela Anderson, che solo pochi mesi fa si era attivamente interessata agli abusi sugli animali e soprattutto alla liberazione dell’ideatore di Wikileaks, Julian Assange. Siamo di fronte ad un nuovo modo, parallelo e oltre gli sche(r)mi, di comunicare ed intervenire? Gli algoritmi sembrano inconfutabili ed un dato è certo: un solo tweet della Anderson, in ventiquattro ore, ha collezionato quasi quarantamila mi piace.
Quella ha solo e sempre parlato con le tette. Per cortesia, non mettetele pensieri in bocca…
Gli argomenti migliori. Meglio perfino dei tuoi. Ahahahah.