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Europee: in corsa con la Lega, FdI o verso una meno probabile desistenza? Diventerà Bellissima deciderà tutto al congresso che sarà celebrato il 26 gennaio prossimo. La direzione del movimento si è riunita a Catania e ha messo in agenda la prima tappa della road map già delineata nei mesi scorsi da Barbadillo. Sarà un triumvirato a gestire Db in questa fase d’interregno. Enrico Trantino, Giovanna Candura e Giuseppe Catania subentrano al dimissionario Raffaele Stancanelli. L’ex sindaco del capoluogo etneo, per statuto, ha dovuto infatti lasciare il coordinamento perché eletto a Palazzo Madama nelle fila di Fratelli d’Italia.
IL CENTRODESTRA CHE VERRA’
Sarà tuttavia una corsa a ostacoli quella che porterà Diventerà Bellissima verso la maturazione. Maturazione che fa il paio con l’evoluzione degli equilibri nazionali, a partire dalla tenuta del governo giallo-verde e la strategia binaria di Matteo Salvini, a Roma alleato con i cinque stelle e nei territori con l’ormai ex cdl. Riuscirà Giorgia Meloni, al netto di una soglia di sbarramento confermata al 4%, ad assemblare un raggruppamento conservatore e sovranistra che possa accreditarsi come terza gamba della coalizione?
DENTRO E FUORI FI
Soltanto Raffaele Fitto ha mosso dei concreti passi avanti in questa direzione. Il governatore della Liguria Giovanni Toti decide di prendere tempo. In Sicilia, nel frattempo, è esplosa la guerra dentro Forza Italia tra Gianfranco Micciché e Salvo Pogliese. Gli strascichi della crisi Diocitti, quando l’autore del “61 a 0” ha apostrofato Salvini quale “stronzo” schierandosi al fianco di Laura Boldrini e centri sociali, sono ritornate a galla assieme all’idea invisa agli ex An di un Nazareno 2.0.
DB DIVISA
Gli uomini di Musumeci al bivio. A quanto pare, l’ipotesi di un aggancio con il Carroccio sostenuta in particolar modo da Ruggero Razza, assessore regionale alla Sanità e braccio destro del governatore siciliano, prevarrebbe al momento su quella di Stancanelli, più favorele invece all’apparentamento tricolore con i meloniani. Porte aperte sul versante Lega, ma al netto di alcune garanzie da sottoscrivere anticipatamente: il rispetto del vincolo di mandato per i possibili eletti all’europarlemento e l’ingresso della squadra padana nella giunta regionale. In altri termini, i salviniani propongono a Db un patto che sia in in linea con quello già siglato con il Partito sardo d’Azione nell’altro spicchio del collegio insulare.
Sarebbe più efficace, anche se forse non gradita da tutti, invece di “Diventerà bellissima”, un “La Sicilia combatte abusivismo ed illegalità” (non solo a parole, certo…).