• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 25 Marzo 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Focus. Gli ultimi Mohicani di Solinas e la cultura libera della destra italiana

by Dino Cofrancesco
14 Giugno 2013
in Cultura, Libri
0

solinasLeggendo Gli ultimi Mohicani. Quel che resta della politica (Bietti)di Stenio Solinas, si ha la riconferma che nel nostro paese c’è una cultura di destra. Sarà minoritaria ma c’è ed è una cultura libera e spregiudicata, di ricci e non di volpi. Commentando il verso di Archiloco «la volpe sa molte cose, ma il riccio ne sa una grande», Isaiah Berlin, rilevava il «grande divario tra coloro, da una parte, che riferiscono tutto a una visione centrale, a un sistema più o meno coerente o articolato», i ricci appunto, «e coloro che perseguono molti fini, spesso disgiunti e contraddittori, non unificati da un principio morale o estetico», le volpi. Ebbene quei pochi filosofi della destra che ci ritroviamo(ancora) nel nostro paese, in quanto ricci, abitano un pianeta assai lontano da quello liberale, abitato da volpi, e, per questo, vedono il mondo attraverso le lenti di un’ideologia che, in sostanza, riporta la crisi che stiamo attraversando, in Italia come in Occidente, ad una sola causa: il tramonto della Tradizione. Va detto, però, che saggisti come Solinas, come Veneziani, mostrano una libertà intellettuale impensabile nei loro omologhi di sinistra. Quale articolista di Repubblica potrebbe scrivere che: «Il berlusconismo, il prodismo e infine il montismo hanno raccontato in fondo la stessa cosa: l’aziendalizzazione della politica, l’idea di sostituire qualcosa d’impalpabile eppure reale – sentimenti, tradizioni, aspettative, memorie- con una logica imprenditorial-manageriale»? O stigmatizzare, come fa Solinas, il caravanserraglio e i costumi privati dei salotti buoni della borghesia italiana con parole che forse neppure Antonio Gibelli, l’autore di Berlusconi passato alla storia (Donzelli 2010) avrebbe usato: «un elevato numero di concubine, di avvocati e di cognati, il trionfo di Lombroso che si rispecchia nelle facce e negli atteggiamenti di deputati, senatori, consiglieri regionali, amministratori pubblici e privati». Solinas, inoltre, non risparmia colpi alla vecchia destra «legge e ordine» e non si nasconde affatto il vuoto culturale e la fiacchezza etica di quanti coltivavano un nostalgismo fine a se stesso, incapace di fare davvero i conti con la storia.

Naturalmente il bersaglio del libro è, soprattutto, la sinistra, finalmente entrata nel palazzo, che si è messa ai posti di comando ma lungi dal realizzare quanto era nei suoi sogni, si è adeguata alla deprecata società consumistica, apportando al suo edonismo una tonalità libertaria. Già negli anni ’80, l’Italia aveva «un suo languore orientale, una capacità di sfasciarsi senza però crollare di colpo… Era un Paese che aveva creato il connubio più straordinario, quello di un popolo con tutti i miti cari a una società dei consumi e capitalista nei fatti e con una dittatura culturale orientata verso il sistema opposto».

«Per fare politica – scrive Solinas – ci vuole una visione e un’idea di grandezza», siamo d’accordo così come lo siamo nell’individuazione delle metastasi del nostro sistema politico, «il combinato disposto fra un sistema politico inefficiente (bicameralismo errato, numero dei parlamentari eccessivo, esecutivo debole, sistema elettorale iniquo e/o pasticciato, comunque ibrido, eccetera), una burocrazia statale lenta e incomprensibile, la proliferazione dei poteri locali, la farraginosità dell’ordinamento giudiziario e di quello scolastico». Ci si chiede, però se questi mali antichi derivino dal liberalismo o dalla sua cronica debolezza che si traduce in un investimento eccessivo sulla politica tale da corrompere sia la politica sia la società civile.

È il senso profondo delle «divisioni» che caratterizza l’etica politica dei moderni e, tra le divisioni, un posto eminente ce l’ha quella tra economia e politica. «Non si fa nulla di grande in questo mondo se non si fonda sul sacrificio». «L’arte dello Stato e l’arte del negozio non possono partire dai principii medesimi. Perciò è desiderabile che chi si sente disposto a perdere, attenda agli affari pubblici, e chi desidera solo guadagnare attenda al commercio. Il cumulo de’ due uffici è meglio evitarlo. Così le forze della nazione non si disperdono, non si elidono; così si edifica sul sicuro e per un lungo e prospero avvenire». A pronunciare queste parole, nell’800,non era un antenato della Nuova Destra ma un grandissimo(e dimenticato) liberale, Massimo d’Azeglio.

* da Il Giornale

Dino Cofrancesco

Dino Cofrancesco

Dino Cofrancesco su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0

Related Posts

Alain de Benoist

“Memoria viva”: il cammino intellettuale di Alain de Benoist

24 Marzo 2023
La storia come arte secondo Marcelino Menéndez Pelayo

La storia come arte secondo Marcelino Menéndez Pelayo

23 Marzo 2023

Quando Papa Giovanni Paolo II incontrò Le Pen e Almirante in piazza San Pietro

Segnalibro. Un intero popolo sotto accusa. La forte risposta di Ernst von Salomon

Il “sovranismo ante litteram” di Enrico Corradini

“Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione

Ricolfi svela il tranello contro Meloni: sull’immigrazione vogliono creare problemi al governo

“Giulio Cesare” di Montherlant e il prodigio dell’atto puro

Segnalibro. Onizuka, una vita difficile e spericolata fra le avventure e “il dubbio”

Più letti

  • L’intervista. Cabona: “Sigonella? Craxi con ‘no’ alle ingerenze Usa voleva chiudere il dopoguerra italiano”

    Viaggi&Patrie/10. Cabona: “Ma non abbiate lo sguardo dei neo-colonizzatori, dei maestrini dell’Occidente”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “La questione identitaria e la modernità”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • StorieDi#Calcio. Pietro Michesi il romano de Roma che castigò la Lazio (col Catanzaro)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Giornale di bordo. Fenomenologia di Elly Schlein (farà del Pd un partito radicale di massa)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Elly Schlein e il retroterra dell’ideologia marxista

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Alain de Benoist

“Memoria viva”: il cammino intellettuale di Alain de Benoist

24 Marzo 2023
Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica

23 Marzo 2023
Giorgia Meloni e la sfida della Realpolitik

Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud

23 Marzo 2023

Ultimi commenti

  • Internazionale Milano su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Si fa presto a dire “piano Mattei”: lo sguardo dell’Italia verso Sud
  • pasquale ciaccio su Utero in affitto e il passaggio dal Nomos della Natura a quello della Tecnica
  • Pruzzo su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione
  • giovanni su “Sotto la cupola del vero” sulla strada della Tradizione
  • Valter Ameglio su Focus (di M.Lavezzo). Il mandato per Putin: la corte penale internazionale ovvero le disavventure della virtù
  • Francesco su Le lacune delle forze armate del Regno Unito e le critiche Usa

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più