Steve Bannon, già stratega di Donald Trump e dell’alt-right, è il Machiavelli a disposizione del sovranismo internazionale.
Licenziato dalla Casa Bianca passa gran parte del suo tempo in Italia dove, per riflesso condizionato, gode di uno squinternato esorcismo: “E’ il nuovo Julius Evola”.
Banon – manco a dirlo – nella sequela del Barone dada, sulle tracce della Rivolta contro il mondo moderno, con gli illuminati dei Veda, incontra l’anatema.
Evola, ostile al nazionalismo, è però inadatto come paragone, e cozza anche la vocazione dello stesso Bannon di aprire scuola presso l’Abbazia di Trisulti dove forgiare di studi religiosi, e non propriamente pagani, i suoi discepoli.
E’ come le Frattocchie, la vecchia scuola comunista, aggiornata ai tempi nuovi – all’età oscura, direbbe Evola – con uno smottamento geografico che dai Castelli Romani porta alla Ciociaria.
La dottrina di Bannon – più che la squisita zuppa ciociara – è solo la minestra revotata dei neo con occidentalisti.
Uguale, infatti, alla civilizzazione di Leo Strauss, il filosofo degli atei devoti per i quali “la Religione è l’oppio dei popoli”, la massima di Karl Marx, urge – con l’aiuto dei Marines – di applicazione giudaico-cristiana: “Diamo l’oppio ai popoli”.
Altro che Shiva, è la famosa Revotata contro il mondo moderno.
da IlSole24ore del 30 settembre 2018