Il populismo si combatte con i libri. Magari con quello di Tito Boeri. L’editore Laterza fa appello ai librai italiani e chiede loro di mettere in vetrina il saggio del presidente dell’Inps, come atto di resistenza a quella che, secondo loro, è la deriva della “democrazia illiberale”.
La lettera, riportata in anteprima dall’Ansa, recita: “Caro libraio, viviamo tempi rischiosi in cui sembrano rimessi in questione i valori essenziali di un sistema liberale. Ci riferiamo qui in particolare a un tema essenziale per chi fa il nostro lavoro e cioè al pluralismo e all’autonomia delle idee e delle competenze, delle persone e delle istituzioni. Oggi – come in passato – occorre salvaguardare i contrappesi del potere, per evitare che il vincitore delle elezioni pensi di potersi prendere tutto, mettendo nell’angolo chi la pensa diversamente: un’esperienza che ormai riguarda purtroppo anche alcuni paesi europei e che è stata definita ‘democrazia illiberale'”.
Dall’appello allo spot, come da prassi inveterata negli ultimi tempi, il passo è brevissimo: “Nel saggio di Tito Boeri Populismo e stato sociale si chiariscono bene i presupposti e i rischi di questo passaggio storico, che non riguarda solo il nostro paese ma tutto l’Occidente. L’analisi di Boeri, chiara e comprensibile a tutti, chiarisce da quali contraddizioni della globalizzazione nascano le paure che alimentano i populismi e quali possono essere politiche economiche e sociali efficaci nell’affrontarle. Un libro che – anche alla luce degli avvenimenti di questi giorni – consideriamo di straordinaria attualità. E che le chiediamo di promuovere ed esporre con particolare attenzione. La battaglia è prima di tutto culturale: occorre condividere con il numero maggiore di persone possibile la convinzione che oggi sono a rischio le istituzioni liberali. La cui difesa non può essere delegata a poche persone – a partire dal presidente della Repubblica – ma va assunta con forza in ogni luogo da ogni cittadino consapevole e responsabili”.