«Vorrei sapere cosa pensa il MoVimento 5 Stelle di queste affermazioni, se sono io il problema». Così Beppe Grillo ha commentato sul suo blog le accuse della senatrice penta stellata Adele Gambaro, che – in diretta su SkyTg24 – ha accusato il leader del M5S di essere il vero responsabile (a causa dei suoi attacchi ripetuti contro il Parlamento) della debacle delle liste in tutta Italia. Quella di Grillo – al di là poi del seguente e scontato “invito” a smammare della senatrice – non è un’interrogazione retorica. Ma ha aperto un vero e proprio referendum sul blog, dopo in centinaia hanno commentato dicendone sì di tutti i colori ma almeno discutendo.
Perfino Grillo in un certo senso fa autocritica (anche se a modo suo). Tutto ciò calza a pennello in questa “Caporetto” per la destra italiana: perché nessun esponente del Pdl e così via – dopo la batosta subita domenica e lunedì scorsi – ha pensato di misurare il polso degli elettori pubblicamente? Sfogliando i giornali di oggi infatti, così come i lanci di agenzia, si è letto di tutto riguardo la bocciatura degli elettori. Hanno parlato politologi (per dire che è finita la destra nata a Fiuggi), i sondaggisti (per dimostrare che è finita la destra), gli ex Forza Italia (per invocare il ritorno a Forza Italia in quanto, a loro avviso, il problema è stata la destra).
Pochi, tra gli ex An ed epigoni vari, si sono presi la responsabilità di metterci la faccia davanti a un risultato che – con tutta evidenza – è figlio della disaffezione e non del “tradimento” degli elettori tradizionali rispetto al partito di provenienza. Per una volta, insomma, potrebbero prendere esempio proprio da Beppe Grillo ed aprire le proprie bacheche facebook, i siti, i profili Twitter a un vero scambio con gli elettori. E, perché no, organizzare degli incontri pubblici, ritornare per un giorno nelle sezioni. E magari riaprirle. Sarebbe già qualcosa.