(Riceviamo e pubblichiamo il commento del politologo Marco Tarchi sull’ultima crisi istituzionale generata dal diniego del Colle di nominare Paolo Savona ministro dell’Economia nell’esecutivo Lega-5S guidato da Giuseppe Conte)
E’ più che lecito ai giornalisti, ovunque esercitino la loro professione, sostenere le proprie tesi e, nel farlo, appoggiarsi a pareri altrui (i commentatori, gli esperti ecc.). Dire però che “il 90% dei costituzionalisti” giudica corretto ed opportuno il comportamento di Mattarella non risponde a verità. E’ un effetto ottico derivante da chi si invita ad esprimersi – e da chi si esclude da questa possibilità. Certo, una grande maggioranza dei costituzionalisti, dei politologi, dei sociologi, dei filosofi politici è schierata sulle posizioni del PD, con qualche piccola nicchia di LeU e di Potere al popolo, ed è ovvio che difenda chi sta sostenendo, ai vertici istituzionali, le posizioni di quello schieramento, facendole passare per scelte compiute “nell’interesse generale”. Ma le opinioni dissenzienti ci sono, eccome. E coincidono con quelle del 50% dell’elettorato italiano, destinato con molte probabilità a crescere alla prossima chiamata alle urne. Ma – ovviamente – hanno uno scarsissimo, quando non nullo, accesso ai media.